31 Gennaio 2021

Eurotour: Paul Casey, 15° titolo sul circuito

Paul Casey (Getty Images) Paul Casey (Getty Images)

Ritorno al successo dell’inglese Paul Casey, che si è imposto con 271 (67 70 64 70, -17) colpi nell’Omega Dubai Desert Classic (European Tour) disputato sul percorso dell’Emirates GC (par 72) di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti. Bilancio positivo a metà per gli azzurri, perché anche se quattro hanno superato il taglio, poi la classifica è stata piuttosto avara con loro. Il migliore, come era accaduto ad Abu Dhabi, unico nell’occasione a giungere al traguardo, è stato Nino Bertasio, 41° con 286 (75 68 72 71, -2), autore di 71 (-1, quattro birdie, un bogey, un doppio bogey), e hanno chiuso più indietro, raccogliendo i primi punti per la Race To Dubai (ordine di merito), Guido Migliozzi, 44° con 287 (71 67 73 76, -1), Edoardo Molinari, 66° con 292 (76 67 74 75, +4), e Renato Paratore, 67° con 294 (74 70 73 77, +6).

Casey, altalena vincente - Paul Casey, 43enne di Cheltenham, ha portato a 15 i successi sul circuito, dove non vinceva dal settembre 2019 (Porsche European Open), per un palmarès che comprende anche tre titoli sul PGA Tour, uno sul Korean Tour, una World Cup (con Luke Donald) e quattro presenze in Ryder Cup (tre con trofeo all’Europa). Leader dopo tre giri, nel quarto è stato piuttosto altalenante (70, -2 con cinque birdie e tre bogey), ma ha potuto dilatare il vantaggio anche approfittando del cedimento dei suoi avversari diretti che hanno girato in par (72), come il sudafricano Brandon Stone secondo con 275 (+13), o sopra par (74, +2), come lo scozzese Robert MacIntyre, terzo con 276 (-12).

Garcia, distrazione pagata cara - In quarta posizione con 278 (-10) l’inglese Laurie Canter e il finlandese Kalle Samooja e in sesta con 279 (-9) lo spagnolo Sergio Garcia, che ha pagato a caro prezzo un 73 (+1) e le distrazioni nel secondo turno, l’austriaco Bernd Wiesberger, penalizzato dallo stesso parziale, ma nel primo, e l’irlandese Padraig Harrington, in cerca di ispirazione per il Team Europe che dal 24 al 26 settembre guiderà nella Ryder Cup (Whistling Straits GC, Sheboygan, Wisconsin, USA).

Tutti insieme al 17° posto con 281 (-7) tre tra i più attesi inglesi, Tommy Fleetwood, Matthew Fitzpatrick e Lee Westwood, primo nella Race To Dubai 2020, mentre il quarto, Tyrrell Hatton reduce dal successo nell’Abu Dhabi Championship, è terminato 22° con 283 (-5), alla pari con l’australiano Lucas Herbert, che difendeva il titolo. Come quasi sempre gli accade il sudafricano Justin Harding ha iniziato in alta classifica è poi è si è defilato nel finale scivolando fino alla 27ª piazza con 284 (-4).

Morikawa deludente - Deludenti l’inglese Justin Rose, 35° con 285 (-3), il tedesco Martin Kaymer, 44° come Migliozzi, e lo statunitense Collin Morikawa, numero quattro mondiale, 23 anni e già un major per lui (PGA Championship 2020), 68° e penultimo con 295 (+7) e il bel ricordo di una gita a Dubai. Tra i delusi anche l’iberico Nacho Elvira, 51° con 298 (-1), che sperava di più dopo la “hole in one” realizzata nel primo giro (buca 11, par 3 di 155 metri). Potrà però tornare a Dubai per godersi quattro giorni, tutto incluso, al JA Resort e Hotels, premio per la prodezza. E’ uscito al taglio Lorenzo Gagli, 82° con 146 (74 72, +2), e si è ritirato nel primo giro Andrea Pavan, sofferente a un polso.

TERZO GIRO - L’inglese Paul Casey grande protagonista del “moving day” nell’Omega Dubai Desert Classic (European Tour) e passi indietro degli azzurri sul percorso dell’Emirates GC (par 72) di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti.  Casey, 43enne di Cheltenham con 14 titoli sul circuito, tre sul PGA Tour, uno sul Korean Tour, una World Cup vinta (con Luke Donald) e quattro presenze in Ryder Cup (tre con trofeo all’Europa), ha realizzato un 64 (-8, un eagle, sei birdie), miglior score di giornata, che l’ha proiettato al vertice con 201 (67 70 64, -15) con un colpo di vantaggio sullo scozzese Robert MacIntyre, (202, -14) e due sul sudafricano Brandon Stone (203, -13).

Tra gli azzurri è sceso dal 12° al 22° posto con 211 (71 67 73, -5) Guido Migliozzi e sono rimasti in bassa classifica, cedendo qualcosa, Nino Bertasio, 49° con 215 (75 68 72, -1), Renato Paratore (74 70 73) ed Edoardo Molinari (76 67 74), 59.i con 217 (+1).

Garcia in risalita - In decisa risalita lo spagnolo Sergio Garcia (suo il titolo nel 2017), da 19° a quarto con 206 (-10), che ha la compagnia dell’inglese Laurie Canter, e sesto con 207 (-9) il finlandese Kalle Samooja. In rimonta anche l’inglese Justin Rose, dal 23° al settimo posto con 208 (-8), e stesso score per il sudafricano Justin Harding e per il belga Thomas Detry, in vetta dopo due giri.  Al decimo con 209 (-7) gli inglesi Tommy Fleetwood e Lee Westwood, primo nella Race To Dubai (ordine di merito del tour) 2020, l’irlandese Shane Lowry e il nordirlandese Padraig Harrington, che guiderà il Team Europe nella prossima Ryder Cup (24-26 settembre, Whistling Straits GC, Sheboygan, Wisconsin, USA).

Morikawa penultimo - Non ha chances di riconquistare il titolo, suo lo scorso anno, l’australiano Lucas Herbert, 29° con 212 (-4), è retrocesso il tedesco Martin Kaymer, 35° con 213 (-3), e sta deludendo fortemente lo statunitense Collin Morikawa, numero quattro mondiale, grande favorito della vigilia, 69° e penultimo in graduatoria con 220 (+4), dopo un 76 (+4).

Nino Bertasio è stato l’unico azzurro a girare in par. Per lui 72 colpi con tre birdie e altrettanti bogey. Ne hanno assommati 73 (+1) Guido Migliozzi (quattro birdie, cinque bogey) e Renato Paratore (quattro birdie, tre bogey, un doppio bogey) e ne ha segnati 74 (+2, due birdie, quattro bogey) Edoardo Molinari. E’ uscito al taglio Lorenzo Gagli, 82° con 146 (74 72, +2), e si è ritirato nel primo giro Andrea Pavan, sofferente a un polso. Il montepremi è di 3.250.000 dollari (circa 2.680.000 euro).

 

SECONDO TURNO - Guido Migliozzi è salito dal 37° al 12° posto con 138 (71 67, -6) colpi nell’Omega Dubai Desert Classic, secondo torneo stagionale dell’European Tour che si sta disputando sul percorso dell’Emirates GC (par 72) di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti.

E’ passato a condurre con 134 (67 67, -10) il belga Thomas Detry in una giornata complessivamente favorevole agli italiani che hanno recuperato posizioni dopo una partenza difficile quasi per tutti. Si sono portati al 43° posto con 143 (-1) Nino Bertasio (75 68), risalito dal 105°, ed Edoardo Molinari (76 67), rinvenuto dal 115°, e ha superato il taglio con l’ultimo punteggio utile Renato Paratore, 54° con 144 (74 70, par), che era 89° dopo un turno. E’ uscito Lorenzo Gagli, 82° con 146 (74 72, +2), e si è ritirato nel primo giro Andrea Pavan, sofferente a un polso.

Thomas Detry, 28enne di Uccle nel cui palmarès figura un solo successo sul Challenge Tour (Bridgestone Challenge, 2016), ha realizzato il secondo 67 (-5) di fila, nello stesso modo del precedente, ossia con cinque birdie e marcia senza bogey sin dalla partenza.

MacIntyre secondo a un colpo – Detry ha un colpo di vantaggio sullo scozzese Robert MacIntyre (135, -9) e due sull’inglese Tommy Fleetwood, uno dei favoriti che ha guadagnato sei posizioni, sul finlandese Kalle Samooja e sul sudafricano Justin Harding, terzi con 136 (-8). Sulla sesta piazza con 137 (-7) l’altro sudafricano Brandon Stone, leader dopo 18 buche, gli inglesi Paul Casey e Lee Westwood, numero uno europeo 2020, lo spagnolo Adri Arnaus, lo statunitense Kurt Kitayama e il finlandese Mikko Koronen.

In basso Morikawa - E’ rimasto in alta classifica il tedesco Martin Kaymer, 12° come Migliozzi, ha ceduto l’iberico Sergio Garcia, da terzo a 19° con 139 (-5), vincitore nel 2017, hanno rimontato l’inglese Justin Rose e l’australiano Lucas Hebert, che difende il titolo, 23.i con 140 (-4), e ha superato il taglio di misura lo statunitense Collin Morikawa, numero quattro mondiale e il più atteso, stesso score di Paratore.

Gli score degli azzurri - Guido Migliozzi ha girato in 67 (-5) colpi con sei birdie e un bogey e Molinari ha fatto lo stesso, ma con un eagle, cinque birdie e due bogey. Per Bertasio 68 (-4) colpi con sette birdie e tre bogey e per Paratore 70 (-2) con quattro birdie e due bogey. Il montepremi è di 3.250.000 dollari (circa 2.680.000 euro).

 

PRIMO GIRO - Il sudafricano Richard Sterne protagonista e leader con 64 (-8) colpi e italiani in tono minore nella prima giornata dell’Omega Dubai Desert Classic, secondo evento stagionale dell’European Tour che si sta svolgendo all’Emirates GC (par 72) di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti.

Migliozzi 37° - Il migliore tra gli azzurri è stato Guido Migliozzi, 37° con 71 (-1, tre birdie, due bogey) insieme a due autentiche star mondiali, il giovane statunitense Collin Morikawa (23 anni), numero quattro del World Ranking e già un major per lui, e l’inglese Justin Rose, oltre venti titoli nel mondo, un major e l’oro olimpico a Rio 2016.

“Buca in uno” di Nacho Elvira – Stesso punteggio di Migliozzi anche per l’iberico Nacho Elvira, entrato nella cronaca per aver realizzato una “hole in one”, centrando con un solo colpo la buca 11, par 3 di 155 metri. Nel suo score anche due birdie e tre bogey per il “meno 1” complessivo. Ha avuto in premio un soggiorno tutto incluso per quattro giorni al JA Resort e Hotels

Nove birdie per Sterne – Richard Sterne, 39enne di Pretoria, sei successi sul circuito dei quali quattro ottenuti in Sudafrica e validi anche per il Sunshine Tour, dove ne ha conseguiti anche altri due, fermato da vari infortuni e che non vince dal 2013, ha messo insieme nove birdie e un bogey, superando in extremis lo statunitense Kurt Kitayama (65, -7) arrivato in club house prima di lui. Molto tonico lo spagnolo Sergio Garcia, vincitore del torneo nel 2017, terzo con 66 (-6) alla pari con il sudafricano Justin Harding, che spesso comincia bene per poi perdersi un po’, e al quinto posto con 67 (-5) l’inglese Paul Casey, l’iberico Adrian Otaegui, il belga Thomas Detry e lo scozzese Robert MacIntyre.

Subito dietro l’inglese Tommy Fleetwood e il tedesco Martin Kaymer, noni con 68 (-4), e un colpo in più per l’altro inglese Lee Westwood, 17° con 69 (-3), numero uno europeo nel 2020. Inizio in altalena per i cinesi Ashun Wu, stesso score di Migliozzi, e Haotong Li (sua la gara nel 2018), 55° con 72 par.

Gli altri azzurri in bilico - Oltre la linea del taglio gli altri azzurri. Lorenzo Gagli e Renato Paratore sono 89.i con 74 (+2) insieme all’australiano Lucas Hebert, la cui difesa del titolo è già problematica, e allo spagnolo Miguel Angel Jimenez, 57enne di Malaga, 21 vittorie sull’European Tour ed esempio di ammirevole longevità agonistica. Più in rosso il bilancio di Nino Bertasio, 105° con 75 (+3) e reduce da un buon 35° posto nell’Abu Dhabi Championship, e di Edoardo Molinari, 115° con 76 (+4), affiancato dall’inglese Tyrrell Hatton, che ad Abu Dhabi aveva dominato. Ancora un ritiro per Andrea Pavan, dopo appena 13 buche, per il malanno al polso che l’aveva costretto già a fermarsi alla 17ª la scorsa settimana. Il montepremi è di 3.250.000 dollari (circa 2.680.000 euro).

 

LA VIGILIA - Sestetto azzurro all’Omega Dubai Desert Classic (28-31 gennaio), secondo evento stagionale dell’European Tour in programma all’Emirates GC di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti. E’ composto da Renato Paratore, Guido Migliozzi, Nino Bertasio, Edoardo Molinari, Lorenzo Gagli e Andrea Pavan, la cui presenza tuttavia è legata al problema al polso che lo ha costretto al ritiro la scorsa settimana nell’Abu Dhabi Championship.

Tra i più attesi protagonisti del torneo, che tradizionalmente propone sempre nel field alcuni giocatori di peso, lo statunitense Collin Morikawa, numero quattro mondiale, lo spagnolo Sergio Garcia, a segno in questa gara nel 2017, gli inglesi Justin Rose, Tyrrell Hatton, reduce dal successo della scorsa settimana ad Abu Dhabi e specialista in Rolex Series avendone vinte ben quattro, Tommy Fleetwood, Paul Casey, Ian Poulter, Matthew Fitzpatrick e Lee Westwood, numero uno europeo 2020, l’austriaco Bernd Wiesberger, il tedesco Martin Kaymer, i sudafricani Christiaan Bezuindehout e Wilco Nienaber e il cinese Ashun Wu. Al via anche il grande campione sudafricano Ernie Els, che non sarà in corsa per vincere (suo l’evento nel 1994, 2002 e 2005), ma che comunque non mancherà di dare saggio della sua classe, e lo svedese Henrik Stenson, che ha firmato l’albo d’oro nel 2007, e che appare nella parabola discendente della sua ottima carriera.

Difenderà l’unico titolo conquistato sul circuito l’australiano Lucas Hebert, 25enne di Bendigo, in un contesto che comprende anche quasi tutti i past winner dal 2010 in poi: il cinese Haotong Li (2018), l’inglese Danny Willett (2016), lo scozzese Stephen Gallacher (2013-2014) e, oltre a Garcia, gli altri spagnoli Rafa Cabrera Bello (2012), Alvaro Quiros (2011) e il sempreverde Miguel Angel Jimenez (2010), 57enne di Malaga, 21 successi sull’European Tour e ancora altamente competitivo. Sfortunato il thailandese Jazz Janewattananond, costretto a rinunciare perché colpito da Covid-19. Al suo posto nel field il francese Julien Guerrier.

Tra gli azzurri Bertasio proverà a migliorare la buona prova offerta ad Abu Dhabi  (35°), mentre dovranno riscattare l’uscita al taglio della scorsa settimana Molinari, Paratore, Gagli e Migliozzi. Il montepremi è di 3.250.000 dollari.

Diretta su GOLFTV ed Eurosport 2 – L’Omega Dubai Desert Classic viene trasmesso su GOLFTV e su Eurosport 2 con collegamenti agli orari seguenti. Su GOLFTV: giovedì 28 gennaio dalle ore 5 alle ore 10 e dalle ore 12,30 alle ore 14,30; venerdì 29, dalle ore 8,30 alle ore 14,30; sabato 30 e domenica 31, dalle ore 9,30 alle ore 14,30. Su Eurosport 2: giovedì 28 gennaio, dalle ore 6 alle ore 10 e dalle ore 12,30 alle ore 14,30; venerdì 29, dalle ore 10,30 alle ore 14,30; notte tra sabato 30 e domenica 31, differita dalle ore 0 alle ore 2; notte tra domenica 31 e lunedì 1 febbraio dalle ore 0,30 alle ore 2,30. Commento di Maurizio Trezzi, Giovanni Magni e di Matteo Delpodio.

 

 

Primo piano

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    Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione 26/10/2024

    Il tedesco Thomas Gögele, con 197 (64 66 67, -19) colpi, ha vinto il Sergio Melpignano Senior Italian Open, torneo del Legends Tour disputato al San Domenico Golf (par 72) di Savelletri di Fasano (Brindisi). Primo successo sul circuito over 50 per Gögele, che ha saputo tenere salda la leadership sin dal primo dei tre round. Il gallese Bradley Dredge non è riuscito nel sorpasso, confermandosi in seconda posizione con 200 (-16). Terzo posto tutto inglese con 202 (-14) per Simon Griffiths e Andrew Marshall. Il trofeo di miglior italiano è andato ad Emanuele Canonica, che ha chiuso la gara ottavo con 206 (-10) davanti ad Alessandro Tadini, decimo con 207 (-9). Michele Reale si è posizionato 32° con 213 (-3), Mauro Bianco, 52° con 218 (+2), Gianluca Pietrobono, 60° con 231 (+15). Il campione uscente, James Kingston, ha concluso al 18° posto con 209 (-7)

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Golf Story

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    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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