26 Ottobre 2020

PGA Tour: Cantlay brucia Rahm e Thomas

Patrick Cantlay Patrick Cantlay

Vittoria a sorpresa di Patrick Cantlay, delusione doppia per lo spagnolo Jon Rahm e Tiger Woods, campione uscente, quasi in coda alla classifica nello ZOZO Championship @ Sherwood (PGA Tour) sul percorso dello Sherwood Country Club (par 72), a Thousand Oaks in California.

Patrick Cantlay, 28enne di Long Beach (California), ha firmato il terzo titolo sul circuito rinvenendo dalla quarta piazza con un 65 (-7, nove birdie, due bogey), per un totale di 265 (67 65 68 65, -23) sorpassando Justin Thomas e Jon Rahm, secondi con 266 (-22). Per l’iberico è stata una vera beffa. Infatti, dopo un’ottima rimonta nel terzo giro, con cui si era portato alle spalle di Thomas, leader, sperava di conquistare il sesto successo sul circuito (ne vanta anche sei sull’European Tour) e di tornare numero uno mondiale. Per salire sul tetto del mondo golfistico e superare Dustin Johnson, assente per la positività al Covid-19, gli sarebbe bastato la seconda posizione in solitudine. che aveva alla 17ª buca, ma Thomas lo ha agganciato con un birdie alla 18ª e per soli 8 centesimi di punto Johnson ha potuto portare a 100, non consecutive, le sue settimane da numero uno del World Ranking.

Quanto a Tiger Woods, che puntava a confermare il titolo e ad arrivare all’83° sul tour per divenire recordman assoluto di vittorie, primato che attualmente condivide a 82 con Sam Snead, è rimasto costantemente nelle retrovie terminando 72° con 287 (-1), dopo un 74 (+2) finale. E ha lasciato l’amaro in bocca anche la 76ª posizione (su 78 concorrenti ammessi al torneo) di Phil Mickelson (291, +3).

Buon quarto posto con 269 (-19) per Russell Henley, Bubba Watson, Ryan Palmer e per l’australiano Cameron Smith, quindi undicesimo con 271 (-17) per Tony Finau, che rientrava dopo la quarantena per il Covid-19, e 14° con 272 (-16), per Patrick Reed. E’ continuata la rimonta tardiva (64° dopo un turno) del nordirlandese Rory McIlroy, 17° con 273 (-15), alla pari con Webb Simpson e con l’inglese Justin Rose, e prove deludenti di Jordan Spieth, 41° con 277 (-11), e di Collin Morikawa e di Matthew Wolff, 50.i con 279 (-9).

Patrick Cantlay, 101 gare sul tour, è salito dal 14° al nono posto nel World Ranking, rilevando l’inglese Tyrrell Hatton ora decimo, mentre Woods è scivolato al 29° e Francesco Moalinari è rimasto all’81°. Per il successo Cantlay è stato gratificato con un assegno di 1.440.000 dollari su un montepremi di 8.000.000 di dollari. 

La gara, trasferita quest’anno dal Giappone agli Stati Uniti per la pandemia, si è disputata a porte chiuse rispettando le rigide norme sanitarie del PGA Tour.

TERZO GIRO . La confermata leadership di Justin Thomas, con 197 (-19) colpi. e la straordinaria rimonta dello spagnolo Jon Rahm, da 22° a secondo con 198 (-18), preannunciano un gran finale nello ZOZO Championship @ Sherwood (PGA Tour) sul percorso dello Sherwood Country Club (par 72), a Thousand Oaks in California nel quale mancherà il giocatore che era più atteso alla vigilia, Tiger Woods, campione uscente e confinato al 68° posto con 213 (-3).

Justin Thomas, 27enne di Louisville (Kentucky), numero tre mondiale, con tredici titoli in carriera (tre nella stagione 2019-2020) comprensivi di un major e di due WGC, ha contenuto lo scatenato Rahm con un parziale di 67 (-5), dopo due 65 (-7), mettendo insieme sei birdie e un bogey, e punta al 14° titolo partendo per la 14ª volta da leader sul tour dopo tre turni.

Jon Rahm, 25enne di Barrika, numero due del World ranking con cinque successi sul PGA Tour e sei sull’European Tour, il quale aveva dato l’impressione per metà gara (68 67) di avere qualche difficoltà, è rinvenuto con un 63 (-9, un eagle, sette birdie, nessun bogey), miglior score di giornata, e con tale posizione è il numero uno mondiale in pectore, perché se la conserverà (ma di sicuro punterà al terzo alloro nell’anno solare) farà scendere dal trono Dustin Johnson, dal quale lo separano 53 centesimi di punto, impossibilitato a difendersi perché fermo per la positività al Covid-19.

Almeno dieci giocatori possono partecipare alla corsa al titolo, ma anche se hanno ritardi molto contenuti e recuperabili debbono innanzi tutto sperare che i due campioni trovino una giornata storta. In ogni caso saranno in corsa Lanto Griffin, terzo con 199 (-17), Ryan Palmer, Patrick Cantlay e il colombiano Sebastian Muñoz, quarti con 200 (-16), e i sei concorrenti al settimo posto con 201 (-15), tra i quali Webb Simpson e Bubba Watson. Da segnalare il salto di Russell Henley, dal 57° a 15° con 203 (-13), che è stato l’altro autore di un 63, comunque fuori dai giochi, come tutti gli altri giocatori di peso che hanno mancato l’appuntamento e che continuano ad andare su e giù per la classifica con un rendimento assolutamente altalenante. Ricordiamo, tra gli altri, Patrick Reed, 20° con 204 (-12), l’inglese Justin Rose, 31° con 206 (-10), il nordirlandese Rory McIlroy, 36° con 207 (-9), che ha risalito la graduatoria di 21 gradini, Collin Morikawa, 39° con 208 (-8), e Jordan Spieth, 58° con 210 (-6), ormai da molto tempo in panne. Tiger Woods, affiancato da Phil Mickelson e da Matthew Wolff, ha girato in 71 (-1) colpi con tre birdie e due bogey.

Al torneo, trasferito quest’anno dal Giappone agli Stati Uniti per la pandemia e che si disputa a porte chiuse rispettando le rigide norme sanitare del PGA Tour, sono stati ammessi 78 concorrenti che si contendono un montepremi di 8.000.000 di dollari.

SECONDO GIRO - L’attacco di Justin Thomas, la reazione di Tiger Woods, che però non l’ha risollevato dalla bassa classifica e la rimonta di Scottie Scheffler e di Patrick Reed nella seconda giornata dello ZOZO Championship @ Sherwood, che si sta svolgendo sul percorso dello Sherwood Country Club (par 72), a Thousand Oaks in California.

Thomas, 27enne di Louisville (Kentucky) con tredici titoli in carriera comprensivi di un major e di due WGC, ha conseguito la leadership con un 65 (-7, sette birdie senza bogey) in un turno in cui hanno ottenuto lo stesso 65 anche gli altri quattro che lo seguono in classifica: Lanto Griffin e il sudafricano Dylan Frittelli, per entrambi otto birdie e un bogey, secondi con 131 (-13), Patrick Cantaly (sette birdie) e Scottie Scheffler (nove birdie, due bogey), quarti con 132 (-12) e con quest’ultimo rinvenuto da 26° posto.

Tiger Woods, campione in carica, si è espresso con un bel 66 (-6, otto birdie due bogey), ma ha recuperato solo nove posizioni (66° con 142 - 76 66, -2) e con dodici colpi di ritardo dalla vetta sono praticamente nulla le possibilità di concedere il bis nel torneo e di arrivare all’83° titolo sul circuito per divenire recordman assoluto di vittorie, primato che attualmente condivide a 82 con Sam Snead.

In risalita anche Patrick Reed, da 39° a sesto con 133 (-11) in compagnia di Tony Finau, rientrato dopo la quarantena per Covid-19, e l’inglese Tyrrell Hatton, mentre ha ceduto il colombiano Sebastian Muñoz, leader dopo un giro e ora 14° con 134 (-10), stesso score di Webb Simpson e dell’inglese Justin Rose.

Sembra destinato al fallimento, dopo quello della settimana scorsa, anche il secondo tentativo dello spagnolo Jon Rahm, numero due mondiale, 22° con 135 (-9), di detronizzare Dustin Johnson, leader del World Ranking e fermo per la positività al Covid-19, dal quale lo separano solo 53 centesimi di punto. Non brillano nemmeno Collin Morikawa e Jordan Spieth, 27.i con 136 (-8), Rickie Fowler e Matthew Wolff, 40.i con 138 (-6), e molto deludente il nordirlandese Rory McIlroy, 57° con 140 (-4).

Al torneo, trasferito quest’anno dal Giappone agli Stati Uniti per la pandemia e che si disputa a porte chiuse rispettando le rigide norme sanitare del PGA Tour, sono stati ammessi 78 concorrenti che si contendono un montepremi di 8.000.000 di dollari.

PRIMO GIRO - Prodezze del colombiano Sebastian Muñoz e flop di Tiger Woods nel primo giro dello ZOZO Championship @ Sherwood sul percorso dello Sherwood Country Club (par 72), a Thousand Oaks in California. Muñoz, 27enne di Bogotà con un titolo sul circuito (Sanderson Farms, 2019), uno sul Web.Com Tour, attuale Korn Ferry Tour (Club Colombia, 2016) e altri due in eventi minori sudamericani, ha preso la leadership con un ottimo 64 (-8), per la verità con un cammino un po’ accidentato, fatto di due eagle, otto birdie, due bogey e un doppio bogey, tuttavia efficace per distanziare di misura Justin Thomas, numero tre mondiale, e l’inglese Tyrrell Hatton, numero nove (65, -7).

Per Tiger Woods difesa del titolo e traguardo degli 83 successi in carriera per divenire recordman assoluto per vittorie sul tour, primato ora condiviso a 82 con Sam Snead, praticamente compromessi dopo i 76 (+4, due birdie, quattro bogey, un doppio bogey) colpi con cui è terminato al 75° e penultimo posto su un tracciato dove nelle dodici occasioni in cui aveva disputato in precedenza l’Hero World Challenge si era classificato cinque volte primo e altrettante secondo. E’ anche vero che nelle sette gare ufficiali, seguire al successo dello scorso anno nel ZOZO, ha accusato parecchie difficoltà e in una sola occasione è andato oltre la 37ª piazza (9° Farmers Insurance Open). E a conferma del suo scarso momento le tre buche par cinque giocate sopra par (bogey, bogey e doppio bogey): non gli era mai capitato in un solo giro nei 1.277 giocati in carriera.

Sono in buona posizione Patrick Cantlay e l’inglese Justin Rose, noni con 67 (-5), e occupa la 17ª piazza con 68 (-4) lo spagnolo Jon Rahm, numero due del World Ranking, teso a recuperare i 53 centesimi di punto che lo separano dal numero uno Dustin Johnson, fermo perché positivo al Covid-19. Nelle zone di metà classifica Matthew Wolff, Webb Simpson, Xander Schauffele e Tony Finau, rientrato dopo la quarantena per Covid-19, 26.i con 69 (-3), Jordan Spieth e Patrick Reed, 39.i con 70 (-2), e in bassa graduatoria Rickie Fowler, Collin Morikawa e il giapponese Hideki Matsuyama, 51.i con 71 (-1), Phil Mickelson, 57° con 72 (par), e il nordirlandese Rory McIlroy, 64° con 73 (+1).

Si è ritirato dopo sette buche condotte con tre birdie Gary Woodland per problemi a una spalla, mentre alla vigilia è risultato positivo nei controlli pre gara l’australiano Adam Scott. Al torneo, trasferito quest’anno dal Giappone agli Stati Uniti per la pandemia e che si disputa a porte chiuse rispettando le rigide norme sanitare del PGA Tour, sono stati ammessi 78 concorrenti che si contendono un montepremi di 8.000.000 di dollari.

LA VIGILIA - Tiger Woods per difendere il titolo e per portare a 83 i suoi successi e liberarsi della compagnia di Sam Snead nel libro dei plurivincitori sul circuito. Allo Sherwood Country Club, di Thousand Oaks in California, si disputa lo ZOZO Championship @ Sherwood (22-25 ottobre), traslocato dal Giappone negli Stati Uniti a causa della pandemia. Non sarà compito facile per l’ex numero uno mondiale, che nelle ultime sette gare ufficiali giocate dopo il successo della passata stagione non si è mai classificato prima del 37° posto eccetto che in una sola occasione (9° Farmers Insurance Open).

Comunque Woods con la sua grande classe può fare di tutto, anche cancellare all’improvviso i suoi problemi di gioco. Inoltre ha un particolare feeling con questo campo dove ha disputato dodici volte l’Hero World Challenge - l’evento che organizza in ogni stagione e che ora si svolge alle Bahamas - con cinque successi e altrettanti secondi posti.

Ha spiegato Rory McIlroy, che proverà a tornare protagonista nell’occasione: “Per Tiger è molto importante la visualizzazione delle buche per poi dare la giusta forma ai suoi colpi. E lo Sherwood, con le sue buche perfettamente incorniciate nel contesto naturale, è il tracciato ideale per le sue prestazioni”.

Al torneo sono stati ammessi 78 concorrenti che si contenderanno il cospicuo montepremi di 8.000.000 di dollari. Tra costoro, oltre a Woods, sarà particolarmente motivato Jon Rahm, che proverà nuovamente a far scendere dal trono mondiale Dustin Johnson, fermo per la positività al Covid19. La scorsa settimana lo spagnolo, che era distanziato di soli 21 centesimi di punto dallo statunitense, ha mancato l’obiettivo nella CJ Cup e ha inoltre favorito il suo avversario che, per i meccanismi della classifica, ora è avanti di 53.

Nel field, che comprende otto dei primi dieci nel World ranking, anche Justin Thomas, numero tre, Collin Morikawa, numero quattro che ha sopravanzato McIlroy, e nell’ordine da settimo a decimo Xander Schauffele, Webb Simpson, l’inglese Tyrrell Hatton e Patrick Reed. Dei top ten oltre a Johnson, assente Bryson DeChambeau (n.6), mentre osserverà riposo anche Brooks Koepka (n. 11), rientrato la scorsa settimana dopo due mesi per i postumi di un problema al ginocchio..

Da seguire pure Patrick Cantlay, Rickie Fowler, Tony Finau, che ritorna dopo la quarantena per Covid-19, Jason Kokrak, vincitore della CJ Cup, Matthew Wolff, Jordan Spieth, il giapponese Hideki Matsuyama, gli inglesi Justin Rose e Tommy Fleetwood. Dall’Asia Jazz Janewattananond, 24 anni, uno dei migliori giocatori thailandesi, ancora poche presenze, ma un 14° posto nel PGA Championship 2019.

Il torneo su GOLFTV – Lo ZOZO Championship @ Sherwood viene trasmesso in diretta da GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it), con collegamenti ai seguenti orari: da giovedì 22 ottobre a domenica 25 ottobre dalle ore 23 alle ore 2. Commento di Isabella Calogero e Federico Colombo.

Primo piano

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    Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione 26/10/2024

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    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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