21 Ottobre 2020

77° Open d'Italia: interviste della vigilia

Martin Kaymer Martin Kaymer

Bernd Wiesberger

“Sono felice di tornare a giocare l’Open d’Italia. Non mi è capitato molte volte di disputare un torneo da campione in carica, ma non ho particolari pressioni nel difendere il titolo. Preferisco concentrarmi solo sugli aspetti tecnici gara dopo gara. Quest’anno giochiamo su un percorso diverso rispetto all’Olgiata Golf Club in un contesto altrettanto bello vicino al Lago di Garda con scorci incantevoli che ho potuto apprezzare nel mio trasferimento dall’Austria in automobile. La vittoria a Roma del 2019 mi è rimasta nel cuore ed è arrivata al termine di una settimana di grande golf culminata nel duello con Matthew Fitzpatrick. Ora attraverso un momento di forma altalenante. Prima di questo torneo ho scelto di prendermi dei giorni di stop approfondendo alcuni aspetti del gioco con il mio allenatore. Voglio ritrovare un buon feeling in campo e spero di riuscirci già dal primo round”.

Lee Westwood

“Il percorso di gioco mi piace. È lungo, con ostacoli d’acqua che rendono alcune buche molto impegnative. Non ho particolari obiettivi. Spero solo di continuare a giocare bene per poter avere delle chance di vincere la Race to Dubai. Ovviamente mi piacerebbe bissare la vittoria di inizio stagione con un altro successo prima della fine del 2020”.

Martin Kaymer

“Amo giocare in Italia, mi piace tutto di questo Paese e vorrei togliermi la soddisfazione di vincere questo torneo dopo esserci andato vicino in passato. Ho giocato la Pro Am e il percorso mi è apparso in buone condizioni con degli ottimi green. Ho sfiorato il successo recentemente, ma per riuscirci serve sempre quel qualcosa in più rispetto agli altri concorrenti. Anche a Wentworth, nel BMW PGA Championship, stavo giocando bene. Ho disputato tre round molto solidi. Ora inizia un’altra gara. Mi sento in forma e spero di poter esprimermi al massimo in tutti gli aspetti tecnici”.

Renato Paratore

“L’Open d’Italia è una gara speciale e anche senza pubblico voglio cercare di ottenere un risultato di prestigio. Sarà bello fare i primi due giri insieme a Westwood e Kaymer, due campioni anche molto simpatici con i quali ho già avuto il piacere di giocare. Provengo da un ottimo momento di forma e voglio dare continuità alle mie prestazioni. In questa stagione così difficile sono riuscito a trovare rapidamente il ritmo gara dopo il lockdown grazie a un lavoro fisico e tecnico svolto a Dubai. Sento di essere maturato molto anche grazie all’esperienza vissuta allo US Open. Se riuscirò a essere più costante credo di avere le potenzialità per ambire a un posto nella prossima Ryder Cup”.

Nino Bertasio

“Giocare l’Open d’Italia regala sempre sensazioni speciali, anche se quest’anno non potremo avere il supporto del pubblico che fa sempre la differenza. In questa stagione così anomala non ho disputato molti tornei perchè ho avuto problemi alla schiena. Difficile ipotizzare programmi a lunga scadenza. Nel torneo in Portogallo ho avuto delle sensazioni positive, mentre in Scozia e a Wentworth le condizioni climatiche rigide hanno reso tutto più difficile. Spero di tornare a limare qualche errore di troppo nel mio swing riportando in gara quello su cui lavoro in campo pratica. Il percorso è molto lungo, non troppo punitivo dal tee, ma è sempre meglio essere in fairway. Alcuni green sono stretti e mossi, ma li ho trovati tutti molto belli e veloci”. 

Guido Migliozzi

“L’Open d’Italia è sempre stata una settimana di golf e divertimento con tanti volti familiari e il pubblico che seguiva noi italiani con grande passione. Questa sara un’edizione diversa ma comunque importante e con tanti campioni. Non avevo mai giocato su questo campo, l’ho trovato in ottima forma tra buche toste e lunghe. Il 2020 è indubbiamente un anno strano per tutti i giocatori. Ci siamo dovuti abituare a un approccio diverso alle gare con l’obbligo del rispetto di tutti i protocolli di sicurezza e tutte le difficoltà mentali che comporta. Nella mia prima stagione sul tour galleggiavo nell’aria, ho vinto due gare ed era tutto stupendo. Nel 2020 il lockdown ha frenato il mio percorso di crescita. Riprendere non è stato facile. Ora devo lavorare bene con l’obiettivo di finire al meglio le restanti gare. Sto cercando continuità per essere sempre competitivo. Serve maggiore costanza nel rendimento e per il futuro continuo a inseguire obiettivi ambiziosi senza pormi limiti”. 

 

Primo piano

  • Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione
    Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione 26/10/2024

    Il tedesco Thomas Gögele, con 197 (64 66 67, -19) colpi, ha vinto il Sergio Melpignano Senior Italian Open, torneo del Legends Tour disputato al San Domenico Golf (par 72) di Savelletri di Fasano (Brindisi). Primo successo sul circuito over 50 per Gögele, che ha saputo tenere salda la leadership sin dal primo dei tre round. Il gallese Bradley Dredge non è riuscito nel sorpasso, confermandosi in seconda posizione con 200 (-16). Terzo posto tutto inglese con 202 (-14) per Simon Griffiths e Andrew Marshall. Il trofeo di miglior italiano è andato ad Emanuele Canonica, che ha chiuso la gara ottavo con 206 (-10) davanti ad Alessandro Tadini, decimo con 207 (-9). Michele Reale si è posizionato 32° con 213 (-3), Mauro Bianco, 52° con 218 (+2), Gianluca Pietrobono, 60° con 231 (+15). Il campione uscente, James Kingston, ha concluso al 18° posto con 209 (-7)

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Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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