01 Ottobre 2020

Italian Challenge Open ENEOS Motor Oil: Matteo Manassero quarto

 

Matteo Manassero, quarto con 66 (-6) colpi è stato tra i protagonisti della prima giornata dell’Italian Challenge Open ENEOS Motor Oil, quarto evento stagionale dell’Italian Pro Tour inserito anche nel calendario del Challenge Tour, che si sta svolgendo sull’impegnativo percorso del Golf Club Castelconturbia (par 72) di Agrate Conturbia (Novara). E’ al comando l’inglese Todd Clements con 64 (-8), seguito a un colpo dal tedesco Marcel Siem, quattro titoli sull’European Tour e una World Cup, e dal ceco Ondrej Lieser (65, -7), mentre Manassero, reduce dal successo a metà settembre nel Toscana Alps Open (Alps Tour), dopo sette anni di attesa, e autore di un’ottima prova supportata da un gioco molto solido, ha la compagnia del francese Frederic Lacroix e degli inglesi Matthew Baldwin e Matt Ford. Tra i concorrenti in ottava posizione con 67 (-5) il gallese Stuart Manley, il tedesco Marcel Schneider, secondo nella money list, e lo svedese Jens Fahrbring.

Degli altri 28 italiani in gara, di cui cinque amateur, sono in alta classifica, 20.i con 68 (-4), Lorenzo Scalise, Jacopo Vecchi Fossa e l’ottimo dilettante Gregorio De Leo, ma stanno tenendo un bel passo anche altri tre amateur, Andrea Romano e Riccardo Bregoli 31.i con 69 (-3) alla pari con Pietro Ricci e  Stefano Pitoni, e Manfredi Manica, 43° con 70 (-2), affiancato da Edoardo Raffaele Lipparelli, Michele Cea, Gregory Molteni, Alessandro Tadini, Aron Zemmer e dallo spagnolo Pep Angles, in vetta all’ordine di merito.

L’Italian Challenge Open ENEOS Motor Oil si svolge sulla distanza di 72 buche con taglio dopo 36 che lascerà in gara i primi 60 classificati, i pari merito al 60° posto e i dilettanti che rientreranno nel punteggio di qualifica. Il montepremi è di 300.000 euro con prima moneta di 48.000 euro

Le interviste - Todd Clements, 24 anni, ha conquistato la leadership con una volata fatta di otto birdie, senza bogey: “Un grande percorso, molto bello, ma bisogna essere attenti con il primo colpo, altrimenti tutto diventa complicato e anche i green non sono affatto facili. Sono sul Challenge Tour dalla scorsa annata in cui ho ottenuto due terzi posti. Obiettivi? Per il torneo provare domani a ripetermi, per la stagione, non avendo problemi di ‘carta’ poiché sono in buona posizione nella money list, andrà bene tutto quello che verrà. Naturalmente con la speranza di una vittoria”.

Matteo Manassero ha continuato idealmente la bella corsa iniziata a metà settembre in Toscana: “E’ andata bene, un ottimo giro in tutte le parti del gioco e sono molto soddisfatto. Il campo è impegnativo, occorre essere precisi dal tee e fare attenzione sui green perché per velocità e pendenze è molto difficile imbucare e, a volte, anche salvare i due putt. Dopo il successo in Toscana non ho cambiato assolutamente nulla. Ho cercato soprattutto di rimanere concentrato sulle mie cose, senza divagare troppo, per essere, come si dice, sul pezzo. La strategia è la stessa e sono contento che il mio gioco abbia retto anche su questo percorso”. Nel suo score sette birdie e un bogey.

Gli sponsor – Il torneo ha come Title Sponsor ENEOS Motor Oil. L’Italian Pro Tour ha il supporto di DS Automobiles (Main Partner); Kappa (Official Technical Sponsor); Harmont & Blaine (Official Formalwear); Corriere dello Sport, Il Giornale, Tuttosport (Media Partner). Official Advisor: Infront.

Italian Pro Tour - Nel segno del Progetto Ryder Cup, che si disputerà per la prima volta in Italia nel 2023 al Marco Simone Golf & Country Club di Roma (dopo lo slittamento di un anno della sfida americana - a causa della pandemia - posticipata al 2021), l’Italian Pro Tour 2020 - con il supporto di Infront, official advisor della FIG - ha proposto per la 14ª edizione un calendario di cinque gare in quattro regioni diverse. Per un golf sempre più itinerante che punta a valorizzare e a coinvolgere tutto il Paese anche in chiave turistica.

Il percorso – Nel 1898 il Couturbier Golf Course era l’unico campo da golf in Piemonte, quando in Italia ne esistevano solo due. Nel 1984 viene rifondato per la terza volta con il nome di Golf Club Castelconturbia ed affiliato alla FIG. L’inaugurazione del campo pratica risale al 1986, fino all’apertura al gioco di tutte le 27 buche nel 1987. Progettato e costruito da Robert Trent Jones Sr, è stato realizzato su una superficie di oltre un milione di metri quadrati. Sorge nella Contea di Conturbia, nelle vicinanze del Castello seicentesco. Ha ospitato per due volte l’Open d’Italia (1991 e 1998) e il record sul percorso, 66 colpi, è detenuto da Costantino Rocca, leggenda del golf azzurro, e dallo spagnolo José Maria Olazabal, vincitore in carriera di due Masters Tournament (1994 e 1999).

La sicurezza al primo posto – Il torneo si gioca a porte chiuse, rispettando il distanziamento sociale e le norme emanate dall’European Tour per fronteggiare l’emergenza sanitaria.

Primo piano

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    Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.

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Golf Story

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    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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