03 Aprile 2020

Ryder Cup virtuale: Ballestertos best player

Severiano Ballesteros Severiano Ballesteros

Severiano Ballesteros è stato designato quale miglior giocatore europeo di Ryder Cup nel sondaggio-sfida organizzato su twitter dalla Ryder Cup Europe per scegliere quale sia stato il “best player” continentale nel confronto biennale contro gli Stati Uniti a iniziare dal 1979, anno in cui la formazione, originariamente formata da elementii di Gran Bretagna e Irlanda, è stata allargata a tutto il vecchio continente.

Ballesteros, nativo di Pedreña, scomparso nel 2011 all’età di 54 anni dopo una lunga malattia, ha superato nella finale con il 66% dei voti espressi dai followers di twitter l’inglese Ian Poulter, grande grinta e carisma nella competizione tanto da essersi guadagnato nel tempo l’appellativo di “Mister Ryder Cup”.

Si è partiti da un tabellone per il quale sono stati selezionati sedici campioni tra i quali Francesco Molinari recordman continentale di successi in una edizione con i cinque ottenuti su 5 gare nel 2018 a Parigi, quattro in doppio con l’inglese Tommy Fleetwood, e uno individuale contro Phil Mickelson, dove conquistò anche il punto decisivo ai fini della vittoria, tutto in una esibizione assolutamente straordinaria. L’azzurro però è uscito nel primo turno battuto dall’altro iberico Sergio Garcia.

Severiano Ballesteros, una leggenda del golf spagnolo, ha collezionato 90 vittorie in tutto il mondo tra cui 50 titoli sull’European Tour (record assoluto), comprensivi di cinque major (tre Open Championship, due Masters), quattro sul PGA Tour, al netto dei major, sei sul Japan Tour, uno nel PGA of Australiasia oltre a due Million Dollar Challenge in Sudafrica e a due World Cup consecutive, le prime delle quattro conquistate dalla Spagna, con Manuel Piñero (1976) e con Antonio Garrido (1977). Detiene anche il primato di successi in una stagione con sei nel 1986. E’ stato, a 23 anni, il primo europeo a indossare la ‘giacca verde’ che distingue il vincitore del Masters, è entrato nella World Golf Hall of Fame nel 1999 e si è ritirato nel 2007 a causa di problemi alla schiena, che lo tormentavano sin dagli anni Novanta.

Ha disputato otto Ryder Cup, riportando il trofeo con la squadra europea in quattro occasioni (una con pareggio da compagine detentrice) e formando con il connazionale José Maria Olazabal una delle più forti coppie in assoluto nella storia della competizione, mentre nel 1997 è stato il capitano vittorioso del Team Europe a Valderrama, in Spagna, in squadra anche Costantino Rocca (che battè nel singolo Tiger Woods) alla terza e ultima presenza.

Primo piano

  • Il ritorno al successo
    di Paratore: “Bisogna
    crederci, sempre”
    Il ritorno al successo di Paratore: “Bisogna crederci, sempre” 14/04/2025

    Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.

    (Cliccare sul titolo per continuare a leggere)

Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

    (Cliccare sul titolo per continuare a leggere)

Viaggi

Attualità

Cerca