26 Marzo 2020

F. Molinari: “Sto lavorando in questa pausa forzata per tornare al top”

Francesco Molinari Francesco Molinari

“E’ un momento difficile, che sto vivendo in casa con i miei, e mi manca la vita di tutti i giorni, che del resto è un problema comune. Ed essendo il mio lavoro, anche il campo da golf”. Francesco Molinari, ospite in collegamento da Londra di Sky Sport 24 racconta cosa sta facendo in attesa che ci sia una schiarita. “Mi alleno in casa dove ho attrezzato una rete e una mini palestra. Sto approfittando di questa pausa forzata per apportare piccole modifiche tecniche che spero mi aiutino a ritrovare il passo giusto”.

Ripresa, calendario futuro e grandi gare, tutto nella più assoluta incertezza. “Non so cosa si deciderà per la Ryder Cup e nemmeno se verranno modificati i criteri di qualifica. Ci sono troppe variabili. Del resto non sappiamo se e quando si giocheranno i major e una qualificazione che non prevedesse punti dei major sarebbe quanto meno anomala”.

Domande da addetti ai lavori e anche da telespettatori. Inevitabile il ricordo della Ryder Cup di Parigi 2018 e delle sue performances sia personale che con Tommy Fleetwood di cui è grande amico. “Momenti indimenticabili che hanno anche cementato la nostra amicizia, peraltro preesistente. Successivamente la ragazza che era all’epoca la mia manager è diventata sua moglie e questo ha rinsaldato ancor più i nostri rapporti. Mi è estremamente simpatico, come credo che io lo sia a lui, e ci troviamo bene insieme”.

Immancabile la domanda su come si comporta quando nei tornei si trova in difficoltà, come accaduto di recente: “In tali giornate vivo il giro a intervalli di tre buche, senza pensare a quello che potrà essere l’esito finale. Aiuta a non peggiorare lo score”. O anche su cosa pensa prima di eseguire uno swing. “Dipende. Non esiste uno schema definito che duri per sempre, ma varia anche di settimana in settimana e quindi c’è continuamente da aggiungere o da variare qualcosa in una disciplina che è in continuo divenire”.

E ancora. Il colpo più bello? “Per me è il secondo alla buca 17 di Carnoustie nell’Open Championship 2018. Forse di migliori ce ne sono altri, ma quanto meno è stato il più importante”. Non ha dubbi nel descrivere i tre campi che ritiene al top: “Pebble Beach in California, spettacolare e unico, l’Old Course di St. Andrews e il Circolo Golf Torino, dove ho iniziato la mia avventura nel golf”. Infine, dato per scontato che sia lui il miglior tiratore con i ferri, relativamente ai giocatori attuali Francesco indica in Rory McIlroy il più abile con il driver, seguito a poca distanza da Tommy Fleetwood, mentre per approcci e putt Tiger Woods è inimitabile.

Poi un auspsicio. “Io  e mio fratello Edoardo abbiamo fatto un percorso incredibile ripensando a quando siamo partiti. Non siamo più due giovanissimi, però speriamo per poter regalare altre emozioni ancora per qualche anno”.

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    Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione 26/10/2024

    Il tedesco Thomas Gögele, con 197 (64 66 67, -19) colpi, ha vinto il Sergio Melpignano Senior Italian Open, torneo del Legends Tour disputato al San Domenico Golf (par 72) di Savelletri di Fasano (Brindisi). Primo successo sul circuito over 50 per Gögele, che ha saputo tenere salda la leadership sin dal primo dei tre round. Il gallese Bradley Dredge non è riuscito nel sorpasso, confermandosi in seconda posizione con 200 (-16). Terzo posto tutto inglese con 202 (-14) per Simon Griffiths e Andrew Marshall. Il trofeo di miglior italiano è andato ad Emanuele Canonica, che ha chiuso la gara ottavo con 206 (-10) davanti ad Alessandro Tadini, decimo con 207 (-9). Michele Reale si è posizionato 32° con 213 (-3), Mauro Bianco, 52° con 218 (+2), Gianluca Pietrobono, 60° con 231 (+15). Il campione uscente, James Kingston, ha concluso al 18° posto con 209 (-7)

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Golf Story

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    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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