Adam Scott ha prevalso con 273 (72 64 67 70, -11) colpi nel 94° Genesis Invitational (PGA Tour) dopo una volata finale in cui praticamente tutti i favoriti, compreso lo stesso vincitore, hanno accusato difficoltà lasciando incertezza sul risultato fino alla 17ª buca, quando l’australiano ha messo a segno il birdie decisivo. Ha fatto, però, notizia anche la deficitaria prestazione di Tiger Woods, atteso alla vittoria n. 83, e che invece è terminato 68° e ultimo con 295 (+11).
Sul percorso del Riviera Country Club (par 71), a Pacific Palisades in California, dove è uscito al taglio dopo 36 buche Francesco Molinari, 117° con 150 (75 75, +8), si sono subito persi Matt Kuchar e Rory McIlroy, leader con Scott dopo tre turni, con quest’ultimo che in realtà ha rischiato la stessa sorte (bogey e doppio bogey), ma con il merito di essere subito uscito fuori dal pantano in cui stava cacciandosi. Kuchar ha recuperato nel finale la seconda posizione (275, -9) condivisa con Scott Brown e con il coreano Sung Kang, mentre McIlroy ha occupato la quinta (276, -8) insieme a Bryson DeChambeau, Max Homa, Joel Dahmen e al giapponese Hideki Matsuyama.
McIlory ha comunque raggiunto l’obiettivo di base che si era proposto alla vigilia: consolidare la propria leadership mondiale, riconquistata la scorsa settimana dopo oltre quattro anni. Aveva solo 31 millesimi di punto di vantaggio su Brooks Koepka, che ora si sono dilatati a quasi mezzo punto, perché lo statunitense, ancora lontano dalla condizione migliore dopo lo stop per l’infortunio al ginocchio, è finito 43° (284, par). Altri e bassi di Dustin Johnson, decimo con 277 (-7), mai in corsa per il titolo, che lo avrebbe portato sul trono mondiale Jon Rahm, 17° con 279 (-5), e deludenti J.B. Holmes, 51° con 286 (+2), campione uscente, e Jordan Spieth, 59° con 288 (+4).
Tiger Woods, dopo un discreto inizio, è crollato negli ultimi due giri con un 76 (+5) e un 77 (+6, un eagle, un birdie, sette bogey, un doppio bogey) confermando il suo scarso feeling con il Riviera CC dove non ha mai vinto in 14 apparizioni. Nella sua prova anche 117 putt: aveva fatto peggio solo nel 2000 (118).
Adam Scott, 39enne di Adelaide, ha portato a 14 i titoli sul PGA Tour, comprensivi di un major e di due WGC, per un palmarès che comprende, al netto di major e WGC, anche otto successi nell’European Tour, due nell’Asian Tour e quattro nel PGA of Australia. E’ salito dal 14° al settimo posto nel World Ranking e ha ricevuto un assegno di 1.674.000 dollari su un montepremi di 9.300.000 dollari per un evento che ha ricevuto lo status di “elevato” del circuito come il Memorial Tournament e l’Arnold Palmer Invitational.
TERZO GIRO - E’ rimasto al vertice del 94° Genesis Invitational (PGA Tour) Matt Kuchar, che ha frenato con un 70 (-1), ma lo score di 203 (64 69 70, -10) colpi non gli è stato sufficiente per evitare l’aggancio di Rory McIlroy (68 67 68) e di Adam Scott (72 64 67), in una giornata in cui ha ceduto Tiger Woods, 63° con 218 (+5), penalizzato da un 76 (+5).
Sul percorso del Riviera Country Club (par 71), a Pacific Palisades in California, dove è uscito al taglio dopo 36 buche Francesco Molinari, 117° con 150 (75 75, +8), McIlroy con la sua prestazione tende a mettere al sicuro la leadership mondiale ritrovata la scorsa settimana dopo oltre quattro anni, e soprattutto a cancellare i poco rassicuranti 31 millesimi di punto che lo separano da Brooks Koepka, numero due e in palese difficoltà (28° con 210, -3), e allargare il divario. L’altro avversario che potrebbe farlo scendere dal trono mondiale è Jon Rahm, stabile all’11° posto con 207 (-6), il quale però ha bisogno di un successo. La matematica non nega speranze allo spagnolo, ma la differenza di rendimento sul campo rispetto al nordirlandese gli concede chances molto limitate.
Oltre al trio di testa saranno in corsa per il titolo anche Harold Varner III e Russell Henley, quarti con 204 (-9), Dustin Johnson e Joel Dahmen, sesti con 205 (-8), Max Homa, Talor Gooch e Sung Kang, ottavi con 206 (-7). Deludenti Jordan Spieth e Justin Rose, 46.i con 212 (-1), e J.B. Holmes, che difendeva il titolo, 57° con 214 (+1), stesso score di Steve Stricker, capitano statunitense della prossima Ryder Cup (25-27 settembre, Wisconsin), giunto alla 500ª gara sul tour.
Tiger Woods, partito dalla buca 10, è andato subito in affanno con un bogey e un doppio bogey alla 13ª dove ha preso quattro putt per la 14ª volta in carriera, la seconda quest’anno, doppia disavventura nella stessa stagione che aveva subito una sola volta nel 1998. Altri due bogey prima del giro di boa per un parziale di 41 (+5) a metà tracciato, poi il tentativo di recupero con due birdie di fila annullato da due bogey a chiudere.
Il montepremi è di 9.300.000 dollari per un evento che ha ricevuto lo status di “elevato” del circuito come il Memorial Tournament e l’Arnold Palmer Invitational.
SECONDO GIRO - La corsa di testa di Matt Kuchar (133 - 64 69, -9), l’impennata di Rory McIlroy, secondo con 135 (-7) il cedimento di Tiger Woods, 45° con 142 (par) e l’uscita al taglio di Francesco Molinari, 117° con 150 (75 75, +8), hanno caratterizzato la seconda giornata del 94° Genesis Invitational (PGA Tour), che si sta svolgendo sul percorso del Riviera Country Club (par 71), a Pacific Palisades in California.
Kuchar, 41enne di Winter Park (Florida) con nove successi sul circuito, ha rallentato con un parziale di 69 (-2, quattro birdie, due bogey), ma ha contenuto il ritorno di Rory McIlroy (67, -4 di giornata), affiancato da Harold Varner III e da Wyndham Clark, che sta mettendo al sicuro la propria posizione di vertice nel world ranking. Infatti dei due avversari che potevano sorpassarlo Brooks Koepka, numero 2, è scivolato al 45° posto alla pari con Tiger Woods e con Jordan Spieth, e Jon Rahm, numero 3, che per salire sul trono ha bisogno di un successo, è 11° con 138 (-4). Sono alla pari con lo spagnolo Dustin Johnson, Justin Rose, Bryson DeChambeau e J.B. Holmes, campione in carica. Si è invece proposto per la vittoria Adam Scott, risalito dalla 65ª alla quinta piazza con 136 (-6), grazie a un 64 (-7, sette birdie) miglior punteggio del turno. Sono a metà graduatoria Patrick Cantlay e Sergio Garcia, 26.i con 140 (-2), e in bassa Steve Stricker, capitano statunitense della prossima Ryder Cup (25-27 settembre, Wisconsin), giunto alla 500ª gara sul tour, 57° con 143 (+1), ultimo score utile per superare il taglio. Out Justin Thomas (145, +3) e Phil Mickelson (146, +4).
Partito dalla buca 10, Tiger Woods aveva iniziato con un birdie, ma poco dopo un doppio bogey ha annunciato una giornata difficile che è proseguita con altri due birdie e terminata con tre bogey per il 73 (+2), primo suo score sul giro sopra par nella stagione 2019-2020.
Francesco Molinari ha replicato il 75 (+4) iniziale. Al via dalla buca 10, ha tenuto il par sulle prime quattro (due birdie due bogey), poi le cose sono precipitate con un solo altro birdie e cinque bogey per la terza uscita anticipata in altrettanti tornei nel 2020. Il montepremi è di 9.300.000 dollari per un evento che ha ricevuto lo status di “elevato” del circuito come il Memorial Tournament e
PRIMO GIRO - Matt Kuchar, in grande spolvero e leader con 64 (-7) colpi, è stato il protagonista del primo giro nel 94° Genesis Invitational (PGA Tour), dove Francesco Molinari, 108° con 75 (+4), ha invece incontrato parecchie difficoltà. Sul percorso del Riviera Country Club (par 71), a Pacific Palisades in California, Kuchar, 41enne di Winter Park (Florida) con nove successi sul circuito, ha segnato sette birdie, senza bogey, scavando un solco di tre colpi con i primi inseguitori, Russell Henley, Wyndham Clark, Adam Schenk, Harold Varner III e il coreano Kyoung-Hoon Lee (67, -4).
Sono in alta classifica i giocatori più attesi a iniziare da Rory McIlroy, appena tornato leader mondiale, settimo con 68 (-3), che ha messo nel suo score due eagle, cosa che in un solo turno gli era riuscita solamente altre quattro volte sul PGA Tour in 595 round. Con questa posizione al momento difende il trono, perché i suoi diretti avversari sono dietro, anche se di poco. Brooks Koepka, numero 2, è 17° con 69 (-2) stesso score di Tiger Woods, abbastanza tonico anche se con qualche sbavatura nel finale (due bogey dopo un eagle e due birdie), di Justin Rose e di J.B. Holmes che difende il titolo, mentre Jon Rahm, numero 3, che per arrivare in cima al world ranking deve vincere, è 33° con 70 (-1).
A metà classifica, 65.i con 72 (+1) Dustin Johnson, Phil Mickelson, Jordan Spieth e Steve Stricker, capitano statunitense della prossima Ryder Cup (25-27 settembre, Wisconsin), giunto alla 500ª gara sul tour. Due colpi in più per Justin Thomas, 97° con 74 (+3).
Francesco Molinari ha iniziato con una andatura altalenante comunque mantenendosi in par per undici buche (tre birdie, tre bogey), poi l’improvviso cedimento con quattro bogey nelle ultime sette buche.
Dal PGA Tour nuovo omaggio a Kobe Bryant. Gli è stata dedicata la buca 8, uno dei due numeri, insieme al 24, utilizzati del campione da poco scomparso, tinteggiata di giallo e viola, i colori dei Lakers.
Il montepremi è di 9.300.000 dollari per un evento che ha ricevuto lo status di “elevato” del circuito come il Memorial Tournament e l’Arnold Palmer Invitational.
LA VIGILIA - Field delle grandi occasioni per il 94° Genesis Invitational, che ha avuto sempre il suo fascino nel calendario del PGA Tour quest’anno accresciuto da un montepremi che ha fatto un balzo di 1.900.000 dollari per salire a 9.300.000 dollari e da motivi sportivi di rilievo. Tengono banco la lotta a tre per la leadership mondiale tra Rory McIlroy, Brooks Koepka e Jon Rahm, la determinazione di Tiger Woods, ambasciatore del torneo, per conquistare l’83° successo, che sarebbe record assoluto sul circuito, e, in chiave azzurra, l’attesa per la prova di Francesco Molinari, dopo le prime due gare del 2020 poco felici.
Sul percorso del Riviera Country Club, a Pacific Palisades in California (13-16 febbraio), dove la gara approderà per la 58ª volta, McIlroy, tornato la scorsa settimana dopo oltre quattro anni in cima al World ranking pur senza aver giocato, dovrà difendersi dall’attacco di Koepka, deciso a risalire sul trono sospinto anche dalla differenza di appena 31 millesimi di punto. Terzo incomodo Rahm, che deve però vincere, impresa affatto facile in un contesto in cui vi sono dodici tra i primi 15 della classifica mondiale.
Woods, attuale numero 8, guarda al ranking in prospettiva Olimpiadi, ma nell’immediato non vede l’ora di arrivare a 83 titoli e distaccare Sam Snead con cui condivide il primato di 82. Al Riviera CC, il campo dove ancora dilettante ha disputato la prima gara in assoluto tra i pro nel 1992 (Nissan Los Angeles Open) uscendo al taglio, Woods non si è mai imposto nelle altre 12 apparizioni. Tradizione negativa, ma potrebbe avere dalla sua la legge dei grandi numeri.
Francesco Molinari ha iniziato l’anno con due tagli, cose che capitano dopo la pausa invernale e del resto nessuno dei campioni in realtà al momento è al top. Generalmente in questa fase il punto di riferimento è il Masters di aprile dove si cerca di arrivare al massimo della condizione con una crescita progressiva. Il torinese, dopo American Express e Farmers Insurance, si è preso giustamente una breve pausa, per riordinare gioco e idee, ed è presumibile il suo cambio di passo.
Tanti gli altri possibili protagonisti tra i quali ricordiamo Justin Thomas, Dustin Johnson, Patrick Cantlay, Xander Schauffele e Justin Rose, tutti nella top ten mondiale. E ancora Tony Finau, Patrick Reed e l’altalenante Adam Scott. Si attendono cenni di ripresa da Jordan Spieth, mentre appare piuttosto arduo il compito di J.B. Holmes, che difende il titolo. Saranno in gara 120 giocatori (contro i 144 della passata edizione) per un evento che ha ricevuto lo status di “elevato” del circuito come il Memorial Tournament e l’Arnold Palmer Invitational.
Omaggio a Kobe Bryant - Anche in questa ocasione il PGA Tour ricorderà Kobe Bryant. La buca 8 (uno dei due numeri usati in carriera dal grande campione da poco scomparso, insieme al 24) sarà a lui dedicata e avrà i colori giallo e viola dei Lakers.
Il torneo su GOLFTV – Il Genesis Invitational viene trasmesso in diretta e in esclusiva su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it) con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 13 febbraio e venerdì 14, dalle ore 20 alle ore 24; sabato 15, dalle ore 19 alle ore 24; domenica 16, dalle ore 19 alle ore 0,30. Commento di Alessandro Bellicini, Nicola Pomponi e di Matteo Del Podio,