13 Ottobre 2019

76° Open d'Italia a Bernd Wiesberger

Bernd Wiesberger Bernd Wiesberger

L’austriaco Bernd Wiesberger ha vinto con 268 (66 70 67 65, -16) colpi il 76° Open d’Italia, quinto evento delle Rolex Series dell’European Tour, disputato sul difficile percorso dell’Olgiata Golf Club (par 71) a Roma, dove hanno offerto una grande prova classificandosi tra i top ten gli azzurri Francesco Laporta, settimo con 275 (-9), e Andrea Pavan, decimo con 276 (-8).

Davanti a 8.000 spettatori, tra i quali tanti ragazzi, Wiesberger è stato il primo austriaco a imporsi nell’Open italiano. Il viennere ha festeggiato nel modo migliore il suo 34° compleanno, caduto qualche giorno addietro, superando in un acceso finale l’inglese Matthew Fitzpatrick (269, -15). Con il secondo successo in un torneo delle Rolex Series e il settimo sul circuito (tre nel 2019) Wiesberger è salito al vertice della Race To Dubai (ordine di merito del tour), al 22° posto nel World ranking e ha ricevuto un assegno di 1.166.660 dollari su un montepremi di 7.000.000 di dollari che l’Open, nell’ambito del Progetto Ryder Cup 2022, manterrà fino al 2027. Terzo posto per lo statunitense Kurt Kitayama (272, -12), e quarto per l’inglese Andrew Johnston, per lo scozzese Robert MacIntyre e per l’austriaco Matthias Schwab (273, -11).

Impennata d’orgoglio dell’inglese Justin Rose, numero cinque mondiale e campione olimpico, che uscito di scena per il successo nel terzo turno con un 78 (+7), è ricorso a tutta la sua classe per risalire con un 64 (-7), miglior score di giornata, e approdare dal 51° al 15° posto con 277 (-7).

Italiani protagonisti - Laporta e Pavan sono stati tra i grandi protagonisti dell’evento. Il primo, pugliese di Castellana Grotte (BA), che ha brindato al 29° compleanno nella prima giornata di gara, si è distinto per aver operato una bella rimonta dopo il 28° posto della seconda frazione, passando per il 13° nella terza. Finale in 68 (-3) colpi con sei birdie e tre bogey, e spettatori che non finivano di applaudirlo.

In campo Laporta aveva un preciso obiettivo, la ‘carta’ per il circuito 2020. “Mi servivano due birdie per sperare di prenderla. Ci ho provato - ha detto - alle buche 17 e 18. Purtroppo non è andata come volevo. Resta comunque il mio gran torneo e una giornata fantastica dove ho espresso un ottimo golf e ho tenuto bene la pressione. A voler cercare qualcosa posso solo dire che non sono stato impeccabile con i ferri, ma ho rimediato con un putter ben caldo. Per la ‘carta’ ho anche la chance sul Challenge Tour. Manca ancora qualcosa par conquistarla, ma mi sento molto a mio agio sul campo e sono estremamente fiducioso. Da domani penserò solo a quello. Mancano ancora tre gare sul Challenge e le affronterò con la massima determinazione”.

Pavan, 30enne romano, cresciuto all’Olgiata GC, beniamino del pubblico, è stato sempre nelle prime posizioni. E’ rimasto in corsa per il titolo fino alla settima buca dell’ultimo turno, quando si è portato a tre colpi dal leader, poi un errore ha frenato la rincorsa.

Sono soddisfatto. Non è mai facile - ha dichiarato - giocare in casa e penso di aver espresso un buon gioco pur non avendo avuto buone sensazioni dal tee. Purtroppo oggi ho sbagliato praticamente tre colpi che ho pagato carissimi, mentre tutto il resto è stato molto buono. Il giro mi ha procurato tantissime emozioni e in particolare alla buca 4 quando ho messo a segno la palla da lontano con il wedge per l’eagle. Ho cercato di lottare fino alla fine, ho effettuato un’ottima partenza, ma purtroppo non ne ho poi approfittato, anche se onestamente era molto difficile vincere. Ho apprezzato il caloroso sostegno degli spettatori, mi sono qualificato per disputare il il WGC-HSBC Champion in Cina, ho accumulato altra preziosa esperienza, vedo che il mio gioco continua a migliorare e per i problemi dal tee comincerò subito a lavorare”.

Degli altri azzurri Nino Bertasio è salito dal 51° al 34° posto con 281 (-3) dopo un 68 (-3). “Considero la gara buona - il suo commento -  anche in relazione al mio gioco che al momento non è al top. Forse potevo fare qualcosa in più ieri, ma non mi lamento. Se debbo darmi un voto merito la sufficienza”.

Hanno fatto passi avanti anche Edoardo Molinari, 40° con 282 (-2), Guido Migliozzi e Renato Paratore, 48.i con 283 (-1).

Nel secondo giro non ha superato il taglio Francesco Molinari e insieme a lui hanno lasciato il campo dopo 36 buche anche l’irlandese Shane Lowry e gli inglesi Ian Poulter e Paul Casey.

La premiazione - Sul green della buca 18 la cerimonia di premiazione, presentata da Alessandro Rogato, Presidente del Comitato Organizzatore Open d’Italia; ha visto la presenza di Franco Chimenti, Presidente della Federazione Italiana Golf e Vicepresidente vicario del Coni; Eugenio Patanè, Presidente Commissione mobilità e lavori pubblici e Consigliere Regione Lazio; Carlo Mornati, Segretario Generale del Coni; David Williams, Tournament Director European Tour; Gian Paolo Montali, Direttore Generale Progetto Ryder Cup 2022; Barbara Zonchello, Direttore del Comitato Organizzatore Open d’Italia; Giovanni Sernicola, Presidente Olgiata Golf Club e in rappresentanza di Rolex Italia, Gian Paolo Marini e Stefan Muller.

La premiazione si è chiusa con l’inno di Mameli suonato dalla Banda Musicale dell’Arma dei Carabinieri e cantato da tutto il pubblico.

Proporrò al Consiglio Federale di organizzare anche l’Open d’Italia del 2020 all’Olgiata Golf Club” con queste parole Franco Chimenti ha salutato il pubblico ancora entusiasta per l’emozionante finale del torneo. “Complimenti a Wiesberger per la vittoria meritata. Sono particolarmente felice anche per Francesco Laporta, un talento con un grande futuro davanti a sé” ha aggiunto il Presidente FIG. “Il 76° Open d’Italia è stato il miglior viatico verso la Ryder Cup 2022 che verrà ospitata dal Marco Simone Golf & Country Club in una città che si è confermata ancora una volta unica. Questa settimana ha confermato che il golf sta diventando uno sport sempre più popolare”.

Eugenio Patanè ha dichiarato: “Siamo felici di aver sostenuto convintamente come Regione Lazio l’Open d'Italia di golf che torna nel nostro territorio dopo tanti anni. L’Open d’Italia è motivo di orgoglio per il suo prestigio sportivo ma anche di soddisfazione per l'importanza che tributiamo al turismo golfistico con un impegno che è un buon preludio per tutto quello che stiamo facendo e faremo in vista della Ryder Cup 2022”.

Le dichiarazioni del vincitore - "Vincere l'Open d'Italia e il secondo torneo in carriera delle Rolex Series European Tour - ha affermato Wiesberger - è una grande soddisfazione. Sono davvero felice, anche per aver avvicinato la top 20 mondiale ed essere salito al vertice della Race to Dubai. Ringrazio il Comitato Organizzatore  e i greenkeepers per aver preparato un campo davvero incredibile. Non vedo l’ora di tornare l’anno prossimo in Italia per difendere il titolo”.

8.000 spettatori nella quarta giornata e 29.000 in tutto l’evento - Nella quarta giornata di gara sono stati  8.000 gli spettatori tra i quali veramente tanti giovanissimi. Sono state pertanto 29.000 le presenze totali dopo le 6.000 della prima giornata, le 7.000 della seconda e le 8.000 della terza.

I partner –Il 76° Open d’Italia, con il patrocinio del CONI, grazie alla collaborazione di Infront, Official Advisor della FIG, ha avuto l’apporto di un pool di qualificati partner: Regione Lazio, European Tour/Race to Dubai, Main Sponsor: Rolex, BMW. Official Sponsor: Emirates, Fideuram. Media Partner: Corriere dello Sport, Il Giornale, Tuttosport, RDS, Dimensione Suono Soft. Official Supplier: Berlucchi, Dailies, Deloitte, GLS, Harmont & Blaine, Kappa, Leaseplan, Lindt, National Service, Rinascente, San Benedetto, Segafredo. Technical Supplier: Gielle Antincendio, Sharp, Titleist. Title Sponsor Pro Am: Rolex.

Premio speciale per la “buca in uno” - Nel quarto giro del torneo nessun concorrente ha realizzato la “hole in one” alla buca 14, par 3 di 170 metri, e pertanto è rimasta senza proprietario la splendida auto BMW M850i xD Drive Cabrio del valore di 160.600 euro in palio per il giocatore che per primo fosse riuscito a compiere la prodezza.

Al Family Open festa di sport per 2.000 bambini - Una festa di sport tra gioco e divertimento con il supporto dei tecnici qualificati del CONI. Il Family Open durante i giorni di gara ha accolto oltre 2.000 bambini che si sono cimentati in diverse discipline come danza sportiva, ginnastica generale, hockey su prato, arrampicata sportiva, tiro con l’arco, scherma, pallavolo, rugby e pallacanestro. Inoltre, in quest’area è stato possibile, grazie all’attrezzatura US KIDS Italy e alle attività propedeutiche proposte, far avvicinare i bambini al mondo del golf. Un vero gioco di squadra all’insegna dello stare insieme e sempre con il sorriso.

350 Volontari da tutta Italia - Anche in questa edizione dell’Open d’Italia l’organizzazione del torneo ha potuto contare sul prezioso supporto di tantissimi volontari giunti da tutta Italia e dall’estero per vivere le emozioni del torneo a stretto contatto con i campioni. Sono state oltre 350 le persone che hanno lavorato per la perfetta riuscita della manifestazione, dando supporto ai giocatori e al pubblico nel migliore dei modi. Una ulteriore dimostrazione di come il golf e la passione per questo sport siano capaci di unire e creare inclusione.

Tanti neofiti a “Prova il Golf” -  Un Open non soltanto per gli appassionati, ma anche per tutte le persone che non avevano ancora scoperto la magia di questo sport. Grazie al supporto dei maestri della PGA Italiana sono stati tanti gli spettatori che nell’area “Prova il Golf” si sono cimentati nel primo swing o hanno approfittato dei consigli dei maestri per migliorare la propria tecnica.

Il percorso  – Il percorso dell’Olgiata Golf Club è stato un severo test per i giocatori in gara, che hanno comunque avuto parole di elogio per le perfette condizioni in cui è stato presentato, grazie all’opera sapiente dei greenkeepers. Inaugurato nel 1961, il tracciato  è stato disegnato dall’architetto inglese C. Kenneth Cotton ed è stato poi oggetto di un profondo restyling nel 2012 a cura dell’architetto americano Jim Fazio. Completa la struttura un secondo percorso a 9 buche, per un totale di 27 buche e un’ampia Club House ispirata ai Country Club americani e perfettamente armonizzata nello splendido contesto naturalistico che la circonda.

 

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    Il tedesco Thomas Gögele, con 197 (64 66 67, -19) colpi, ha vinto il Sergio Melpignano Senior Italian Open, torneo del Legends Tour disputato al San Domenico Golf (par 72) di Savelletri di Fasano (Brindisi). Primo successo sul circuito over 50 per Gögele, che ha saputo tenere salda la leadership sin dal primo dei tre round. Il gallese Bradley Dredge non è riuscito nel sorpasso, confermandosi in seconda posizione con 200 (-16). Terzo posto tutto inglese con 202 (-14) per Simon Griffiths e Andrew Marshall. Il trofeo di miglior italiano è andato ad Emanuele Canonica, che ha chiuso la gara ottavo con 206 (-10) davanti ad Alessandro Tadini, decimo con 207 (-9). Michele Reale si è posizionato 32° con 213 (-3), Mauro Bianco, 52° con 218 (+2), Gianluca Pietrobono, 60° con 231 (+15). Il campione uscente, James Kingston, ha concluso al 18° posto con 209 (-7)

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    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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