09 Ottobre 2019

76° Open d'Italia: le interviste della vigilia

Da sinistra, Renato Paratore, Guido Migliozzi, Andrea Pavan Da sinistra, Renato Paratore, Guido Migliozzi, Andrea Pavan

 

FRANCESCO MOLINARI

Diventare il primo italiano a vincere tre Open d’Italia è certamente uno dei miei obiettivi. Spero di riuscirci già questa settimana o comunque prima della fine della carriera. Fisicamente e mentalmnete sono in buone condizioni. Recentemente mi sono espresso a livelli soddisfacenti, anche se con qualche imperfezione. Ho buone sensazioni e spero di partire con il piede giusto”.

Alla vigilia della 76ª edizione della massima rassegna nazionale Francesco Molinari, l’uomo più atteso del quinto appuntamento 2019 delle Rolex Series European Tour, non ha nascosto la voglia di realizzare il record di successi italiani nel torneo.

Dopo quelli 2006 e 2016 (gli stessi di Ugo Grappassonni, 1950 e 1954), il campione 2018 della Race to Dubai punta al tris. Ma nei pensieri di “Chicco” Molinari ci sono anche i Giochi di Tokyo e la Ryder Cup 2020.

In Giappone - ha spiegato - punto a una medaglia. Mentre nel Wisconsin vorrei recitare un ruolo da protagonista”. In attesa dell’edizione italiana della sfida Europa-Usa in programma al Marco Simone Golf & Country Club dal 30 settembre al 2 ottobre.

D’ora in avanti, con le date ufficializzate, quella verso la Ryder 2022 sarà una corsa emozionante soprattutto per il golf italiano. C’è ancora però tempo per pensarci, ora bisogna guardare al presente. Nel 2020 cambierò qualcosa, a iniziare dalla preparazione che comincerò prima di Natale, cosa che l’anno scorso non ho potuto fare. Baserò il mio calendario su una decina di gare importanti e poi mi regolerò per le altre e, in ogni caso, non parteciperò a eventi nella settimana successiva ai major dove nel 2018 non ho avuto riscontri favorevoli”

JUSTIN ROSE

Justin Rose, numero cinque mondiale, torna all’Olgiata dopo 17 anni. “Ero agli inizi della carriera quando venni la prima volta a disputare l’Open d’Italia. Ero con Ian Poulter, che vinse, e ora siamo ancora qui di nuovo insieme. Non ricordo molto di quella esperienza e nemmeno come giocai, ma è bello tornare dopo tanti anni con la mia carriera che ha preso strade significative. Per l’Open d’Italia essere entrato a far parte delle Rolex Series è stato un gran balzo in avanti. E ora la Ryder Cup è praticamente dietro l’angolo. Come c’è stata una grande crescita nella mia carriera così c’è altrettanta crescita nel golf in Italia”.

Naturalmente Rose non nasconde di voler puntare al titolo, ma vede Francesco Molinari come avversario da temere. “Un amico e un campione che vincendo la Ryder Cup 2018 e l'Open Championship si è affermato a livelli mondiali. E’ un grande giocatore".

Già medaglia d'oro alle Olimpiadi di Rio 2016, Rose punta al bis a Tokyo 2020. "Rappresentare il mio Paese in Giappone sarà bellissimo, confermarsi campione sarebbe stupendo".

SHANE LOWRY

Sono entusiasta di essere qui” dice l’irlandese Shane Lowry, vincitore dell’Open Championship, il major che nel 2018 aveva visto trionfare Francesco Molinari. “L'Open d'Italia è evento sempre più importante nel calendario dell'European Tour e quindi darò il meglio per procurarmi l’occasione favorevole nel fine settimana. Sono contento di giocare nei primi due giri con Francesco. Ci sarà al seguito tanta gente e sarà sicuramente eccitante. Sono particolarmente legato all’Italia dove sono venuto in viaggio di nozze. Inoltre siamo a Roma e così la sera farò anche il turista”.

Poi il traguardo di fine stagione. "All'Open Championship ho colto un successo straordinario, ora punto alla Race to Dubai. Sono al secondo posto e mi piacerebbe superare Jon Rahm, che sarà assente. Però ci sono ancora tante gare e spazio per recuperare. In realtà quello che conta è essere primi nella money list dopo il torneo finale. Comunque se riuscirò a divenire il numero uno in Europa bene, altrimenti non mi siederò a casa a piangere”.

PAUL CASEY

Paul Casey si è preso una pausa prima di giungere a Roma. “Sono tornato negli Stati Uniti, dove abito, per riposarmi. La stagione è stata lunga e alla mia età occorre prendersi dei momenti di riposo e poi tornare motivati a giocare. Per la verità non è stato difficile trovare la giusta concentrazione per vari motivi: siamo in Italia, è un torneo delle Rolex Series, c’è in palio un bel montepremi e ci sono punti per la Ryder Cup. Mi sento bene, sono rilassato e pronto a partire”.

Ha poi proseguito: “Sono in una fase della carriera in cui mi piace immensamente quanto esprimo sul campo. Il golf mi appassiona, mi sento altamente competitivo e voglio vincere ancora. Però se non succede non me ne rammarico. La mia presenza all’Open d’Italia ha un senso, Voglio partecipare solo a grandi tornei e scelgo con cura gli impegni in tal senso. E’ la prima volta che gioco in Italia, ma conosco Roma, dove sono venuto in vacanza, una città che adoro”.

ANDREA PAVAN, RENATO PARATORE, GUIDO MIGLIOZZI

Molto motivati e decisi a lasciare la loro impronta sul 76° Open d’Italia Andrea Pavan, Renato Paratore e Guido Migliozzi, tre azzurri tutti già vincitori sull’European Tour.

- L’Open d’Italia, un momento particolare per un giocatore azzurro…

Paratore: “Di sicuro offre una bellissima sensazione giocare con tantissima gente che ci darà il suo appoggio. Sarà emozionante e francamente non vedo l’ora di scendere in campo”.

Pavan: “Sono contendo di poter giocare dove sono cresciuto golfisticamente, dove conosco tante persone, soci e altre che lavorano al circolo. Ci sarà tanto tifo per noi italiani. Io attraverso un momento di buona forma e spero di esprimere al meglio il mio gioco”.

Migliozzi: “E’ sempre bello disputare l’Open Nazionale. Lo giocherò come faccio sempre affrontando torneo per torneo, senza pensare al passato e a quanto hai fatto, ma ripartendo da zero, con la stessa grinta e determinazione”.

- In che condizioni arrivate sul percorso dell’Olgiata Golf Club?

Paratore: “Negli ultimi due mesi il mio gioco è molto migliorato. Avevo iniziato male la stagione, poi con alcuni cambiamenti e parecchio lavoro ho cambiato passo. La condizione è buona, il percorso mi piace e sento di poter fare un buon torneo”.

Pavan: “Ho giocato molto con buoni risultati. Sto lavorando bene con il mio allenatore con continue rifiniture necessarie per alzare i livelli di rendimento. Mi sento preparato fisicamente e mentalmente. Il campo è piuttosto selettivo e bisogna soprattutto essere precisi dal tee e con i ferri lunghi”.

Migliozzi: “Ho iniziato bene la stagione, poi ho dovuto apportare qualche piccolo cambiamento e c’è stata alternanza di rendimento, Nel corso di un’annata è normale, ma è importante cercare di tenere il gioco sempre sotto controllo lavorando sia dal punto di vista tecnico che mentale”.

- Per voi una sorta di derby azzurro in prospettiva delle Olimpiadi di Tokyo 2020…

Paratore (che ha vinto la medaglia d’oro ai Giochi Olimpici Giovanili nel 2014): “Partecipare all’Olimpiade è un sogno che vorrei un giorno si avverasse. Tokyo è ancora lontana. Ci sono tante gare davanti e io voglio ancora migliorare, ma spero comunque di avere un’occasione per arrivarci”.

Pavan: “E’ uno dei miei obiettivi per la prossima stagione, ma il cammino è ancora lungo. In ogni caso per giungere alla meta sarà necessario in primo luogo giocare bene”

Migliozzi: “Credo che la partecipazione alle Olimpiadi sia nella testa di tutti i giocatori. Spero di potermi esprimermi al meglio per procurami una chance”.

- Quale impatto possono avere la Ryder Cup 2022 e i vostri risultati sulla crescita del golf italiano?

Pavan: “Penso che la Ryder Cup sia un evento grandissimo e avrà il suo peso nello sviluppo di questo sport in Italia. Mi auguro anche che i nostri risultati contribuiscano a spingere molti giovani verso il golf”.

Paratore: “La Ryder Cup è una manifestazione enorme e la Federazione Italiana Golf sta prendendo tante iniziative che avvicinano sempre di più la gente al golf. Credo anche che quando si vedrà dal vivo cosa può suscitare la Ryder in termini di entusiasmo, partecipazione e tifo tanti giovani si appassioneranno. Sono molto ottimista in merito alla crescita”.

Migliozzi: “Concordo nel riconoscere quanto la Federgolf sta facendo in questo percorso di avvicinamento e credo che arriveranno ottimi risultati in termini di incremento di praticanti e di interesse verso il nostro sport”.

 

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Golf Story

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    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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