Con una straordinaria rimonta negli ultimi tre match singoli il Team Europe ha conquistato la 16ª edizione della Solheim Cup, la sfida al femminile della Ryder Cup, battendo per 14,5 a 13,5 la compagine degli Stati Uniti sul percorso del Centenary Course di Gleneagles, in Scozia. Dopo nove match singoli le americane erano in vantaggio per 13,5 a 11,5 a mezzo punto dal riportare il trofeo, poiché in caso di parità sarebbe rimasto a loro quali detentrici. Poi l’incredibile. La svedese Anna Nordqvist ha battuto seccamente Morgan Pressel (4/3) e il miracolo lo hanno completato l’inglese Bronte Law, una delle debuttanti continentali, trasformando il pareggio alla buca 15 in un 2/1 e il tocco finale lo ha dato la veterana norvegese Suzann Pettersen, alla nona presenza nel torneo e gratificata di una wild card, che sull’ultima buca ha piantato una palla a un metro dalla bandiera per il birdie che Marina Alex non ha saputo contrare. E con l’1 up la Pettersen rimarrà negli annali come la giocatrice ha dato il punto decisivo alla sua formazione.
E’ stato un incontro sempre in grande equilibrio a iniziare dalle due giornate di doppi (8-8) e il responso al fotofinish è stato perfettamente in linea. Da sottolineare tra le ragazze condotte dalla scozzese Catriona Matthew le ottime prove dell’inglese Georgia Hall, della francese Celine Boutier, quattro vittorie ciascuna su quattro match, e di Charley Hull, due successi e due pari. Bene anche la spagnola Carlota Ciganda e lode, anche se sono state discontinue, per il trio che ha dato il contributo fondamentale alla rimonta.
Tra le americane, dirette da Juli Inkster, prima proette alla guida per tre volte della formazione a stelle e strisce e reduce da due successi consecutivi, sono rimaste imbattute le due sorelle Jessica e Nelly Korda, con tre vttorie e un pareggio, e ha meritato anche Brittany Altomare (2,5 punti su 4 partite), mentre sono state piuttosto alterne tutte le altre e ha deluso Lexi Thompson, con soli due mezzi punti.
Il bilancio rimane favorevole alle statunitensi con 10 vittorie contro le sei delle continentali, che comunque si stanno avvicinando e che hanno prevalso in tre delle ultime cinque sfide.
SECONDA GIORNATA - Il Team Europe e la compagine degli Stati Uniti sono in parità (8-8) dopo la seconda giornata della 16ª edizione della Solheim Cup, la sfida al femminile della Ryder Cup che si sta svolgendo sul tracciato del Centenary Course di Gleneagles, in Scozia. Il pari praticamente demanda tutto ai dodici match singoli per un finale che si annuncia combattuto ed entusiasmante, oltre che di ottimo livello tecnico, peraltro già messo in notevole evidenza da tutte le concorrenti nei doppi.
Nei foursome del mattino terminati sul 2-2 le europee, affidate alla scozzese Catriona Matthew, hanno ottenuto i due punti con Georgia Hall/Celine Boutier, che hanno prevalso per 3/2 su Lizette Salas/Ally McDonald, quest’ultima entrata in squadra in extremis per la defezione di Stacy Lewys, e con Charley Hull/Azahara Muñoz, veramente temibili per le avversarie (due vittorie un pari), che hanno prevalso su Megan Khang e Danielle Kang (4/3). Le statunitensi, condotte da Juli Inkster, prima proette alla guida per tre volte della formazione a stelle e strisce e reduce da due successi consecutivi nei precedenti incontri, hanno risposto con Morgan Pressel/Marina Alex (2/1 su Anne Van Dam/Anna Nordqvist) e con le sorelle Jessica e Nelly Korda (6/5 su Carlota Ciganda/Bronte Law), che hanno disputato insieme i due foursomes vincendoli entrambi con largo margine.
Nei fourball del pomeriggio (2,5-1,5 per gli USA) c’è stato grande equilibro con situazioni alterne e incontri che sono arrivati quasi tutti all’ultima buca. Il recupero americano ha iniziato a concretizzarsi con l’1 up in favore Brittany Altomare/Annie Park contro Suzann Pettersen/Anne Van Dam, che hanno portato il match in parità dove è rimasto dopo l’arrivo di Lexi Thompson/Marina Alex e di Jodi Ewart Shadoff/Caroline Masson, con quest’ultima che non ha imbucato il patt che avrebbe trasformato il pari in un successo continentale. Europa nuovamente avanti con il punto di Georgia Hall/Celine Boutier, che hanno siglato la terza vittoria su altrettanti incontri (2 up su Ally MacDonald/Angel Yin) e infine il pari definitivo delle statunitensi con Lizette Salas/Danielle Kang (2/1 su Carlota Ciganda/Azahara Muñoz).
Il torneo si conclude con la disputa dei dodici singoli. Viene assegnato un punto per la vittoria e mezzo a testa per il pareggio. In palio 28 punti complessi dei quali 16 già assegnati. In caso di parità il trofeo rimarrà alla compagine statunitense quale detentrice. Il bilancio dopo 15 edizioni della Solheim Cup è di dieci successi USA contro cinque per la selezione del vecchio continente.
PRIMA GIORNATA - ll Team Europe è in vantaggio per 4,5 a 3,5 sulla compagine degli Stati Uniti dopo la prima giornata della 16ª edizione della Solheim Cup, la sfida al femminile della Ryder Cup che si sta svolgendo sul tracciato del Centenary Course di Gleneagles, in Scozia. Il punto di vantaggio le continentali, affidate alla scozzese Catriona Matthew, lo hanno conquistato nei quattro incontri mattutini di foursome (2,5-1,5), mentre nei quattro fourball c’è stata parità (2-2).
La capitana del Team USA Juli Inkster, prima proette alla guida per tre volte della formazione a stelle e strisce e reduce da due successi consecutivi nei precedenti incontri, ha dovuto affrontare il problema di avere sei debuttanti, così che in qualche occasione l’inesperienza ha avuto sicuramente peso. Comunque nelle due occasioni in cui ha schierato una coppia di due neofite un mezzo punto lo ha ottenuto nel fourball con Brittany Altomare/Nelly Korda contro due delle migliori tra le europee, Charley Hull/Azahara Muñoz che invece hanno battuto nel foursome le altre due, Megan Khang/Annie Park (2/1).
Peraltro Nelly Korda è rimasta imbattuta perché quando è stata affiancata alla sorella Jessica ha ottenuto l’unico punto pieno americano nel foursome e con largo margine (6/4 su Jodi Ewart Shadoff/Caroline Masson). Tre le debuttanti europee. Anne Van Dam ha dato una buona mano alla più esperta in campo, la norvegese Suzann Pettersen (4/2 FB su Danielle Kang/Lizette Salas) e Celine Boutier, insieme a Georgia Hall, ha messo fuori gioco Lexi Thompson/Brittany Altomare (2/1 FS). Due match e due pareggi per Bronte Law, insieme a Carlota Ciganda, contro Morgan Pressel/Marina Alex nel foursome e contro Lexi Thompson/Jessica Korda nel fourball. A sorpresa la netta sconfitta delle esperte svedesi Caroline Hedwall/Anna Nordqvist (7/5 FB da Angel Yin/Ally McDonald.
Il torneo si dipana in tre giornate con formula match play. Anche nella seconda si disputeranno quattro incontri con formula foursome e quattro con formula fourball e nella terza dodici singoli. Viene assegnato un punto per la vittoria e mezzo a testa per il pareggio. In palio 28 punti. In caso di parità il trofeo rimarrà alla compagine statunitense quale detentrice. Il bilancio dopo 15 edizioni della Solheim Cup è di dieci successi USA contro cinque per la selezione del vecchio continente.
LA VIGILIA - Team Europe e Team USA saranno di fronte sul percorso del Centenary Course di Gleneagles, in Scozia, per la 16ª edizione della Solheim Cup (13-15 settembre), praticamente la sfida al femminile della Ryder Cup. La compagine continentale, affidata alla scozzese Catriona Matthew, ha sete di rivincita dopo le due sconfitte consecutive subite (14,5-13,5 in Germania nel 2015 e 16,5-11,5 nello Iowa nel 2017). Potrà approfittare del vantaggio del fattore campo e di avere il pubblico di casa amico, che ha il suo peso in questi confronti dove a volte l’etichetta tipica del golf non viene proprio seguita alla lettera con un tifo di stampo calcistico, ma avrà dalla sua probabilmente anche un elemento tecnico.
Il Team USA, diretto da Juli Inkster, prima proette alla guida per tre volte della formazione a stelle e strisce, ha avuto una vigilia un po’ inquieta per la defezione di Stacy Lewis, a cui la capitana aveva affidato una wild card per avere una giocatrice in più d’esperienza, insieme all’altra wild card Morgan Pressel, in una squadra che presentava ben cinque debuttanti. Ora sono diventate sei, perché la sostituita Ally McDonald, la prima delle non qualificate di diritto nell’apposita classifica, è anche lei alla prima apparizione. Effettivamente, in un evento in cui è importante fare gruppo e in cui conta anche il pregresso, sei proette al primo impatto con la Solheim Cup, e non tutte di prima fascia nel contesto del circuito americano, sembrano francamente troppe, anche se in tali eventi le previsioni della vigilia sono sempre molto aleatorie.
Questa la squadra a stelle e strisce: Lexi Thompson (3 presenze), Danielle Kang (1), Lizette Salas (3), Jessica Korda (1), Angel Yin (1), Morgan Pressel (5) e le sei debuttanti Nelly Korda, sorella di Jessica, Megan Khang, Marina Alex, Brittany Altromare, Annie Park e Ally McDonald.
Sicuramente più esperienza in casa continentale. Le classifiche hanno espresso una sola neofita, l’olandese Anne Van Dam, mentre ne ha chiamate due Catriona Matthew, con altrettante wild card, la francese Celine Boutier e l’inglese Bronte Law, mentre le altre due le ha affidate a una veterana di lungo corso nella sfida, la 38enne svedese Suzann Pettersen (8 presenze), e a Jodi Ewart Shadoff (2), inglese peraltro affidabile e con carriera sul LPGA Tour. A completare la squadra le spagnole Carlota Ciganda (3) e Azahara Muñoz (3), le svedesi Caroline Hedwall (3) e Anna Nordqvist (5), la tedesca Caroline Masson (3) e le inglesi Georgia Hall (1) e Charley Hull (3).
Il torneo si dipana in tre giornate con formula match play. Nelle prime due si disputeranno quattro incontri con formula foursome e quattro con formula fourball e nella terza dodici singoli. Sarà assegnato un punto per la vittoria e mezzo a testa per il pareggio. In palio 28 punti. In caso di parità il trofeo rimarrà alla compagine statunitense quale detentrice. Il bilancio dopo 15 edizioni della Solheim Cup è di dieci successi USA contro cinque per la selezione del vecchio continente.