14 Aprile 2019

Super Tiger Woods fa suo il Masters

Francesco Molinari e Tiger Woods Francesco Molinari e Tiger Woods

Un Tiger Woods straordinario ha vinto con 275 (70 68 67 70, -13) colpi l’83° Masters Tournament, quinto successo all’Augusta National (par 72), ad Augusta in Georgia, a 14 anni dal quarto e 15° titolo major in carriera, a tre dal record di Jack Nicklaus (18). Non si imponeva in un evento del grande slam dal 2008 (US Open) ed è salito al sesto posto nel world ranking tornando tra i top ten dove mancava dal 2011.
In uno spettacolare giro finale grande protagonista anche Francesco Molinari, quinto con 277 (70 67 66 74, -11). In classifica Tiger ha superato Dustin Johnson, che è tornato numero uno al mondo, Xander Schauffele e Brooks Koepka, secondi con 276 (-12), mentre Molinari è stato affiancato da Jason Day, Tony Finau e Webb Simpson. Al nono posto con 278 (-10) Jon Rahm e Rickie Fowler, al 12° con 280 (-8) Justin Thomas, al 18° con 282 (-6) Phil Mickelson, al 21° con 283 (-5) i deludenti Rory McIlroy e Jordan Spieth e al 29° con 284 (-4) Bryson DeChambeau.

Molinari grande protagonista - Francesco Molinari, in corsa per il titolo praticamente fino al termine, si è reso autore di una grande prova sottolineata anche dalla sequenza di 49 buche senza bogey, la migliore degli ultimi 25 anni nella gara. Brillante sul green dove ha tirato 105 putt, meno di tutti gli altri, e ha ottenuto il miglior risultato in questo major dopo il 19° posto del 2012.
Ha ancora una volta dimostrato di essere tra i più forti giocatori al mondo, di poter competere ad armi pari con tutti e, soprattutto, ha dato la sensazione di poterci riprovare in ogni occasioni nei prossimi grandi eventi. E’ stato in vetta alla classifica praticamente fino alla buca 15, quando il secondo doppio bogey per la seconda palla in acqua lo ha fatto allontanare troppo da Woods, ma va ulteriormente lodato per la forza d’animo mostrata nel non mollare, come ha detto anche il birdie alla buca 17.
Ha spiegato il torinese: “No, non sono stato infastidito del tifo del pubblico per Woods e non è stato quello a fare la differenza. Sulle prime buche lo swing non era al top, ma ci può stare nell’arco di quattro giri, poi dalla otto in avanti mi sono ripreso come sensazioni, però il vento ha reso tutto complicato specie nella scelta dei bastoni. Secondo me sulla seconda parte del tracciato è più facile giocare se arrivi da dietro, piuttosto che avanti con due colpi di vantaggio, perché devi comunque essere aggressivo. Invece se effettui degli swing difensivi, con il vento, raramente ne esci incolume, Detto questo, però, devo ammettere che non era la mia giornata. Tuttavia sono contento soprattutto di come ho giocato sulle prime nove buche e per come ho combattuto, perché sarebbe potuta finir peggio da prima. Anche dopo i due doppi bogey sono rimasto calmo e a fare il mio gioco. Certo, ormai era tardi per recuperare, ma avrei potuto rischiare di tirare i remi in barca, cosa che non ho fatto. Terrò conto, soprattutto mentalmente, che c’è ancora un po’ di strada da fare”.

Tiger, numeri e dichiarazioni - Tiger Woods ha vinto per la prima volta un major senza partire in vetta nell’ultimo giro e ha dato seguito alla tradizione favorevole ad Augusta dove si è sempre imposto quando si è trovato con un “meno 11”, o meglio, dopo 54 buche. In sostanza cinque su cinque. Al 352° torneo disputato sul circuito è divenuto il secondo vincitore più anziano del Masters, a 43 anni, tre mesi e quindici giorni preceduto da Jack Nicklaus (46 anni, due mesi, 23 giorni nel 1986), sei titoli ad Augusta. Infine ha portato a 81 i suoi successi sul PGA Tour, uno in meno del recordman Sam Snead.
"E' una delle vittorie più importanti e difficili della carriera” ha detto. “E’ stata sicuramente bellissima ed emozionante, arrivata davanti a tutta la mia famiglia. Sono stato sempre molto paziente e conscio che bisognava innanzi tutto tenere sotto controllo il gioco, i colpi e soprattutto i nervi. Sono davvero fortunato. Dopo i problemi alla schiena ho pensato di smettere e invece oggi sono qui a festeggiare. E' una giornata bellissima". Ha concluso in 70 (-2) colpi con sei birdie e quattro bogey. Decisivi i tre birdie tra le buche 13 e 16 con cui ha distaccato gli avversari arrivando quasi in relax al traguardo, permettendosi il bogey alla 18. Con il titolo ha ricevuto un assegno di 2.070.000 dollari su un montepremi di 11,5 milioni di dollari e la “giacca verde”.

“Buche in uno” di DeChambeau e di Thomas - Bryson DeChambeau e Justin Thomas hanno realizzato la “hole in one” centrando direttamente da tee la buca 16, par 3 di 170 yards. Entrambi hanno terminato in 70. DeChambeau, al primo ace in carriera, aggiungendo alla prodezza quattro birdie e due doppi bogey, e Justin Thomas, al terzo ace, mettendo insieme anche tre birdie e tre bogey. Il totale delle “hole in one” realizzate in questa buca è salito a 22 sulle 31 totali nella storia del Masters.

TERZO GIRO - Ancora Francesco Molinari show all’Augusta National (par 72) dove con lo score di 203 (70 67 66, -13) si è portato da solo al comando dell’83° Masters Tournament.
Ad Augusta in Georgia, l’azzurro inizierà il giro finale con due colpi di vantaggio su Tiger Woods, anch’egli in grande spolvero, e su Tony Finau (205, -11), autore di un 64 (-8, un eagle, sei birdie). Saranno in corsa per il titolo anche Brooks Koepka, quarto con 206 (-10), e Webb Simpson e Ian Poulter, quinti con 207 (-9). Qualche chance per Dustin Johnson, Matt Kuchar, Justin Harding, Xander Schauffele e Louis Oosthuizen, settimi con 208 (-8). Fuori gioco Rickie Fowler, 12° con 209 (-7), e Phil Mickelson, 14° con 210 (-6), mentre continua il Masters deludente di Jordan Spieth, 22° con 212 (-4), di Bryson DeChambeau, 31° con 214 (-2), e di Rory McIlroy, 39° con 215 (-1).
Francesco Molinari ha girato in 66 (-6) colpi realizzando sei birdie, di cui quattro di fila dalla buca 12 alla 15. Ha condotto 43 buche senza bogey. Infatti ha segnato l’unico alla 11ª del primo giro. E’ la miglior sequenza degli ultimi 25 anni al Masters. Ha colto 10 fairway su 14 e 13 dei 18 green usando il putter 27 volte.

Le dichiarazioni di Molinari - “Ieri ho effettuato un ottimo giro senza sbavature - ha detto l’azzurro -  oggi ce ne sono state alcune, ma sono stato bravo a recuperare quando è servito. Sono rimasto parecchio soddisfatto del putting e, in particolare, sono stati importanti due putt alle buche 4 e 5 per salvare il par. Ho giocato molto bene sulle seconde nove buche, che qui fanno spesso la differenza. Sono contento delle cose che sto facendo adesso, però sono cosciente che nello sport i risultati sono effimeri. Ci sono dei periodi in cui tutto va bene e altri no per cui, a prescindere dall’esito del Masters, io e la mia squadra continueremo a seguire i nostri programmi. C’è sempre da migliorare e questo rappresenta un ulteriore stimolo”. 

Ancora contro Tiger - Molinari giocherà ancora insieme a Woods. La prima volta che lo vide ad Augusta fu nel 2006, quando fece da caddie al fratello Edoardo, in terna con Tiger che difendeva il titolo. Dopo 13 anni insieme sul tee, ma per contendersi la giacca verde. “E’ sempre un piacere incontrarlo in situazioni così importanti come già accaduto a Carnoustie nell’Open Championship. Contro di lui ho effettuato dei giri buoni e altri meno, ma mi comporterò come al solito concentrandomi soltanto su quello che debbo fare io, su cosa potrò controllare e vedere alla fine se sarà stato abbastanza”.

La pazienza di Woods - Tiger Woods ha girato in 67 (-5) colpi. Dopo un bogey (5ª) ha infilato tre birdie di fila e poi altri tre nel rientro. “Volevo arrivare alla doppia cifra sotto par e l’ho fatto. Dopo il bogey, mentre andavo verso il sesto tee, mi son detto che dovevo avere pazienza, che la strada era ancora lunga e che c’era tempo per recuperare. Domani? Dipenderà molto dalle condizioni atmosferiche. Si parla di un vento forte che sarà sicuramente influente sugli score”. Nove i fairway centrati e 16 i green con 30 putt. Non ha mai conquistato un major partendo da dietro nel giro finale, ma nei quattro Masters in cui ha raggiunto almeno il “meno 11” dopo 54 buche ha vinto.

Partenze anticipate - Nell’ultima giornata è previsto maltempo e pertanto le partenze saranno anticipate con i giocatori in gruppi di tre dai tee della buca 1 e della 10. Si comincerà alle ore 13,30 ora italiana e chiuderanno alle ore 15,20 Molinari, Woods e Finau. Il montepremi è di 11.000.000 di dollari con prima moneta di 2.070.000 dollari.

SECONDO GIRO - Francesco Molinari, ancora una volta autore di una prestazione ad altissimo livello sottolineata da un 67 (-5), si è portato con 137 (70 67, -7) colpi in vetta alla classifica dell’83° Masters Tournament, insieme a Brooks Koepka (66 71), numero quattro mondiale, al sudafricano Louis Oosthuizen (71 66) e agli australiani Adam Scott (69 68) e Jason Day (70 67).
Sul percorso dell’Augusta National (par 72), ad Augusta in Georgia, il quintetto precede di un colpo un ottimo Tiger Woods, Dustin Johnson, numero due mondiale, Xander Schauffele e il sudafricano Justin Harding (138, -6). Hanno tenuto lo spagnolo Jon Rahm, decimo con 139 (-5), e Phil Mickelson, 12° con 140 (-4), mentre ha ceduto Bryson DeChambeau in vetta con Koepka dopo un turno e scivolato al 16° posto con 141 (-3), causa un 75 (+3), dove è affiancato da Rickie Fowler e da Justin Thomas. In ritardo già pesante Patrick Reed, campione in carica, e Jordan Spieth, 29.i  con 143 (-1), e il nordirlandese Rory McIlroy, 36° con 144 (par), che per quest’anno dovrà probabilmente rinunciare all’idea di completare il grande slam vincendo l’unico major che gli manca. Sorpresa al taglio per l’uscita dello spagnolo Sergio Garcia e dell’inglese Justin Rose, numero uno del World Ranking, 66.i con 148 (+4) e fuori per un colpo.

Molinari, primo italiano leader al Masters - Francesco Molinari, che ha siglato lo score più basso nei 26 round effettuati all’Augusta National fino ad ora, ha segnato cinque birdie, senza bogey, in un turno praticamente privo di sbavature. Il quarto birdie lo ha realizzato alla buca 12 (par 3), una delle tre dell’Amen Corner, il punto più delicato del tracciato dove spesso si decide in torneo. Il torinese è il primo italiano nella storia leader in questo major, dove Rocca fu secondo nel terzo turno del Masters 1997, il primo targato Tiger Woods.
“Oggi ha funzionato praticamente tutto - ha detto Molinari - per cui è stato un ottimo giro. Ieri avevo avuto qualche difficoltà sul gioco lungo, però sono riuscito a tenere lo score. Oggi invece è stata una giornata più semplice, tra virgolette, non sono mai stato praticamente fuori posizione. Ora si tratta di ripetere le stesse cose domani. Importante anche la scelta giusta delle strategie ed è fondamentale l’esperienza acquisita avendo giocato qui più volte, perché sai sempre cosa aspettarti. Mi sono trovato bene sui green. Dopo la pioggia di ieri erano un po’ più lenti così ho potuto essere più aggressivo e ciò mi ha permesso di imbucare quale putt in più. Sono molto soddisfatto. Ho tirato la palla nel modo giusto, gli approcci sono stati ottimi e con il putter ho fatto le cose che mi ero proposto. Ora la chiave è quella di recuperare più energie mentali e fisiche possibili”. Per le statistiche ha colto 12 dei 14 fairway, 12 dei 18 green e ha tirato 25 putt.

Woods sgambettato da uno steward - Grande prestazione di Tiger Woods (miglior posizione dopo 36 buche ad Augusta dal 2011), ma con brivido alla buca 14 quando uno steward, nel tentativo di prendere posizione per arginare la folla, è scivolato colpendo Tiger alla caviglia. Fortunatamente in quel momento il piede era sollevato e quindi, dopo alcuni saltelli, Woods ha proseguito senza danni, anche se non è mancato qualche brivido pensando agli interventi subiti al ginocchio. Alla stessa buca ha poi segnato un birdie con un putt di circa sette metri, il quinto dei sei di giornata, contro due bogey per il 68 (-4). “Sono cose che accadono quando giochi davanti a tanta gente” ha detto al termine apparendo molto soddisfatto della sua prova. “E’ il terzo major dopo il mio rientro in cui sono nel posto giusto della classifica e posso giocare le mie carte. In campo mi sono sentito a mio agio, a posto fisicamente e sono stato molto paziente. E se anche ho il rammarico per qualche putt non entrato, mi conforta il fatto che comunque i colpi erano ben tirati e sulla linea giusta”. Peraltro quattro dei birdie sono arrivati da distanze tra i sei e i nove metri.

PRIMO GIRO - Bella partenza di Francesco Molinari, 11° con 70 (-2) colpi, nell’83° Masters Tournament che si sta svolgendo sul percorso dell’Augusta National (par 72), ad Augusta in Georgia, dove sono al comando con 66 (-6) Bryson DeChambeau e Brooks Koepka. A ridosso un brillante Phil Mickelson (67, -5), al quarto posto con 68 (-4) Ian Poulter e Dustin Johnson. e tra i concorrenti al sesto con 69 (-3) altri due candidati al titolo, Jon Rahm e Adam Scott.
Tonica prova anche di Tiger Woods, Jason Day e di Rickie Fowler, stesso score di Molinari, e 71 (-1) colpi per Tommy Fleetwood e Tony Finau (21.i). Qualche passaggio a vuoto di Patrick Reed, campione uscente, Justin Thomas, Rory McIlroy e di Sergio Garcia, 44.i con 73 (+1), e più indietro Justin Rose, leader mondiale in aperto contrasto con il putter, Jordan Spieth, Hideki Matsuyama e Matt Wallace, vincitore del “Par 3 Contest” che non è mai foriero di “giacca verde”, 63.i con 75 (+3).

Leader ad altro ritmo - Brooks Koepka, 29enne di West Palm Beach (Florida), ha realizzato sei birdie, senza sbavature, con un gioco che ha ricordato quello espresso nelle occasioni in cui ha firmato i tre major conquistati su cinque titoli nel circuito. Bryson DeChambeau, 25enne di Modesto (California) cinque successi anche per lui, ha segnato birdie sulla metà delle 18 buche, ma insieme a tre bogey.

Molinari, cambio di passo nel finale - Francesco Molinari ha iniziato con un birdie (2ª) e ha mantenuto il colpo di vantaggio sino alla 11ª dove è tornato in par con l’unico bogey di giornata. Nel finale ha cambiato passo e ha risalito una ventina di posizioni con due birdie (15ª e 18ª). Sempre efficace il suo gioco lungo e qualche incertezza sul putting, che poi è andata scemando verso la fine del turno.

Tiger Woods soddisfatto - Il 70 di apertura è un punteggio che porta bene a Tiger Woods. “Ho segnato questo score in avvio - ha detto - e ho vinto in quattro occasioni, speriamo succeda ancora”. Per la verità sono state tre (nel 1997, 2001 e 2002) perché nella quarta (2005) fu un 74 (+2) ma valido lo stesso. Poi ha aggiunto: “E’ una buona base, ma la strada da percorrere è lunga. Ho giocato bene, tirando bei colpi e la velocità della pallina sui green era ottimale. Mi sento fisicamente a posto”. Nel suo score quattro birdie e due bogey, il secondo quasi a chiudere alla 17ª buca. Ha preso nove fairway su 14 e 11 green su 18, utilizzando il putter 27 volte.

LA VIGILIA - È ai nastri di partenza l’83° Masters Tournament, il primo dei quattro major stagionali, dove Francesco Molinari sarà uno dei giocatori più attesi alla prova e con le carte in regola per aspirare alla “giacca verde”, che sarà indossata dal vincitore. Da giovedì 11 aprile a domenica 14 l’élite mondiale sarà impegnata all’Augusta National, il percorso che il mitico Bobby Jones volle tra i fiori ad Augusta in Georgia. Difende il titolo Patrick Reed, che non sembra nelle condizioni di concedere il bis dopo dodici mesi senza acuti, mentre i primi cinque del World Ranking competeranno per il doppio obiettivo del successo e del trono mondiale. Sono Justin Rose, tornato numero uno questa settimana, e Dustin Johnson, Rory McIlroy, Brooks Koepka e Justin Thomas che lo seguono in classifica, tutti in grado di spodestarlo con una vittoria o anche meno. McIlroy, inoltre, imponendosi nell’unico major che gli manca, centrerebbe un altro obiettivo prestigioso, completando il “grande slam”. Poi c’è naturalmente Tiger Woods, che pur non sembrando al meglio, tiene sempre banco e sono in tanti a scommettere, in primis i suoi tifosi, nel suo quinto titolo ad Augusta.
Con un field di altissimo livello (87 partecipanti) è sempre arduo avventurarsi in previsioni, tuttavia è lecito attendersi prestazioni di rilevo da Jon Rahm, Bryson DeChambeau, Matt Kuchar, Tommy Fleetwood e da Rickie Fowler, lo scorso anno secondo, senza dimenticare Sergio Garcia, vincitore nel 2017, e altri past winner quali Phil Mickelson, Bubba Watson e Jordan Spieth. 

Molinari in piena fiducia - La prima di Francesco Molinari all’Augusta National fu nel 2006, come caddie del fratello Edoardo, ammesso per aver vinto l’US Amateur l’anno precedente e in terna con Woods. “Fu un’esperienza bellissima ed emozionante e vedere giocare il Tiger di quel periodo in diretta fu straordinario. Personalmente mi resi anche conto che sul quel tracciato un caddie fa davvero fatica”. Dopo sette partecipazioni in cui ha ottenuto il 19° posto nel 2012 quale miglior risultato (20° lo scorso anno) ora l’azzurro si presenta con le credenziali giuste per pensare alla giacca verde. Le certezze derivano da un major vinto (Open Championhip), dalle prodezze alla Ryder Cup, dalla leadership europea 2018 e dalla nuova stagione iniziata con un titolo (Arnold Palmer Invitational) e con il terzo posto nel WGC Dell che viene considerato un campionato del mondo match play. Tutto con un gioco brillante, costante e con un putter sempre più caldo. “Sono certamente in una posizione molto diversa - ha detto - rispetto al passato. Non posso negarlo. La fiducia nei propri mezzi cresce con i successi e io ne ho raccolti parecchi negli ultimi mesi. Credo che la cosa più importante sia quella di non abbassare la guardia e perseverare nel lavoro”.

Le certezze di Woods - Sono trascorsi quindici anni dal quarto Masters firmato da Tiger Woods, dopo aver iniziato la serie nel 1997. Ora punta al quinto, anche se le cose per lui, dopo i problemi fisici, sono cambiate e deve gestirsi in maniera molto attenta, ottimizzando ogni sforzo sia sul percorso che in campo pratica. Le ambizioni, però, sono quelle di sempre. “Sento di poter vincere - ha dichiarato senza girarci intorno - e ho già dimostrato di poterlo fare”. Ha poi aggiunto: “E’ la mia mission. Non voglio conquistare il titolo per dimostrare qualcosa a qualcuno, ma solo perché un successo del genere è l’obiettivo di tutti i giocatori”
Justin Rose ritroverà il suo caddy Mark Fulcher, rimasto fuori per tre mesi dopo un intervento al cuore. “Per me è una cosa veramente bella poterlo riavere a fianco e proprio mentre sono tornato numero uno del ranking. Sto sottoponendomi a un lavoro molto duro per trovare la condizione giusta. Negli ultimi tempi ho avuto riscontri molto soddisfacenti. Vincere? Certo, mi ritengo in grado, ma a volte non basta solo un gran gioco, serve anche un pizzico di fortuna”.
Bryson DeChambeau è sostenuto da un precedente favorevole. Quest’anno si è imposto nel Dubai Desert Classic (European Tour) come Danny Willett nel 2016 e Sergio Garcia nel 2017, che poi vinsero ad Augusta. “Sono strane coincidenze - ha detto - ma spero di emularli. Sono al terzo Masters, so cosa significhi giocarlo e ho la consapevolezza di essere molto migliorato”.
Rickie Fowler, battuto praticamente allo sprint lo scorso anno da Patrick Reed, medita rivincita: “Sono in ottima condizione e conscio di poter giocare bene. Certo, questo non significa vittoria, ma sento di avere delle possibilità, perché sono in grado di competere contro qualsiasi avversario”.

Le partenze - Francesco Molinari giovedì inizierà il primo giro, insieme a Rafa Cabrera Bello e a Tyrrell Hatton alle ore 19,16 italiane. Tiger Woods, con Haotong Li e Jon Rahm, partirà alle 17,04 seguito dalla terna Rory McIlroy, Rickie Fowler e Cameron Smith alle 17,15. Dustin Johnson, Bryson DeChambeau e Jason Day prenderanno il via alle 19,38 e Justin Rose, Phil Mickelson e Justin Thomas alle 19,49.

PROLOGO - Francesco Molinari sarà uno dei più attesi protagonisti dell’83° Masters Tournament, il primo major stagionale che avrà la consueta splendida cornice dell’Augusta National, il percorso voluto dal mitico campione Bobby Jones ad Augusta in Georgia. Da giovedì 11 aprile a domenica 14 torna l’affascinante sfida, in un ambiente unico, con 87 concorrenti, tra i quali vi sono tutti i migliori del mondo con occhio particolare ai primi venti del World ranking. Farà da prologo mercoledì 10 il “Par 3 Contest”, la gara spettacolo che coinvolgerà giocatori e pubblico in una grande festa.

Pur se la “giacca verde”, che sarà indossata da vincitore, è la motivazione dominante, ruotano attorno all’evento tanti altri motivi di interesse. Justin Rose, appena tornato al vertice del mondo, dovrà difendersi da un attacco massiccio al trono, poiché i quattro che lo seguono in graduatoria, Dustin Johnson, Rory McIlroy, Brooks Koepka e Justin Thomas possono tutti spodestarlo. McIlroy, inoltre, imponendosi nell’unico major che gli manca, centrerebbe un altro obiettivo prestigioso, completando il “grande slam”.
Tiger Woods ha detto già da tempo che punta al quinto successo ad Augusta per riprendere dopo 14 major vinti (l’ultimo nel 2008) la scalata al record di Jack Nicklaus (18) e, pur non avendo fornito prestazioni del tutto convincenti nelle ultime uscite, riscuote parecchio credito e, in particolare, dal suo pubblico.
Molinari tra i favoriti - Francesco Molinari è tra i più gettonati nelle previsioni della vigilia, peraltro sempre molto difficili in un tale contesto. La vittoria nell’Arnold Palmer Invitational, il terzo posto al WGC Dell Match Play, l’ottima condizione di forma e il bonus del grande feeling con il putter sono credenziali più che sufficienti per dar corpo alle sue aspirazioni, che del resto ha già espresso chiaramente. "Con il successo nell'Open Championship ho coronato uno dei miei sogni della carriera sportiva, ma voglio continuare a migliorare ancora, a partire dal Masters" ha dichiarato recentemente l’azzurro che poi ha aggiunto: "Quest'inverno ho lavorato duramente come mai avevo fatto prima. Senza fermarmi e soprattutto senza accontentarmi". Le premesse per un grande Masters ci sono tutte. Il torinese sarà all’ottava presenza con un 19° posto nel 2012 e il 20° lo scorso anno quali migliori risultati, ma la sua prima volta all’Augusta National è stata nel 2006, quando fece da caddie al fratello Edoardo sotto gli occhi di Tiger Woods.
Reed defender - Difende il titolo Patrick Reed, che dopo quell’exploit è rimasto al palo, tuttavia l’occasione di poter divenire il quarto giocatore nella storia a realizzare la doppietta potrebbe far miracoli. Fino ad ora l’hanno centrata Jack Nicklaus (1965-1966), Nick Faldo (1989-1990) e Tiger Woods (2001-2002).
Come detto con un field stellare è sempre arduo azzardare previsioni, ma quanto meno c’è da attendersi buone cose da Bryson DeChambeau, Jon Rahm, Rickie Fowler, lo scorso anno secondo, Tommy Fleetwood e Matt Kuchar. Non sono al top, però hanno tanta classe per cambiare le cose, Sergio Garcia, che in ricordo della vittoria nel 2017 ha chiamato la figlia con il nome della buca 13, Azalea, Jordan Spieth, Phil Mickelson Bubba Watson, Jason Day e Hideki Matsuyama.
Apertura con il “Par 3 Contest” - Il Masters si aprirà con il tradizionale “Par 3 Contest”, un evento show coinvolgente e spettacolare su nove buche par 3 dove la “hole in one” è sempre dietro l’angolo. Lo scorso anno, per la verità, ne sono state realizzate solo due, che hanno portato il totale a 96. Vinse Tom Watson, il quale a 68 anni, è divenuto il giocatore più anziano a imporsi superando Sam Snead, che quando andò a segno nel 1974 era sessantunenne. Watson, che non partecipò al major, fece sicuramente tirare un sospiro di sollievo a tutti gli altri che poi sarebbero scesi in campo. Infatti da quanto l’evento è stato istituito nel 1960 nessun concorrente è riuscito a indossare la giacca verde la domenica successiva. Tuttavia non è proprio una porta chiusa: infatti alcuni sono comunque saliti sul gradino più alto del podio in anni diversi.
Diretta su Sky - Il Masters Tournament verrà teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione da Sky, sul canale Sky Golf HD, ai seguenti orari: mercoledì 10 aprile (Par 3 Contest) dalle ore 21 alle ore 23; giovedì 11 e venerdì 12, dalle ore 21 alle ore 1,30; sabato 13, dalle ore 21 alle ore 1; domenica 14, dalle ore 20 alle ore 1. Commento di Silvio Grappasonni, Alessandro Lupi, Michele Gallerani, Massimo Scarpa, Roberto Zappa, Donato Di Ponziano e di Marco Cogliati. Su SkySport24, andrà in onda Studio Golf condotto da Francesca Piantanida; da giovedì 11 a sabato 13 dalle ore 19,45; domenica 14 dalle ore 19

Primo piano

  • Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione
    Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione 26/10/2024

    Il tedesco Thomas Gögele, con 197 (64 66 67, -19) colpi, ha vinto il Sergio Melpignano Senior Italian Open, torneo del Legends Tour disputato al San Domenico Golf (par 72) di Savelletri di Fasano (Brindisi). Primo successo sul circuito over 50 per Gögele, che ha saputo tenere salda la leadership sin dal primo dei tre round. Il gallese Bradley Dredge non è riuscito nel sorpasso, confermandosi in seconda posizione con 200 (-16). Terzo posto tutto inglese con 202 (-14) per Simon Griffiths e Andrew Marshall. Il trofeo di miglior italiano è andato ad Emanuele Canonica, che ha chiuso la gara ottavo con 206 (-10) davanti ad Alessandro Tadini, decimo con 207 (-9). Michele Reale si è posizionato 32° con 213 (-3), Mauro Bianco, 52° con 218 (+2), Gianluca Pietrobono, 60° con 231 (+15). Il campione uscente, James Kingston, ha concluso al 18° posto con 209 (-7)

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Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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