20 Agosto 2016

Rio 2016: Inbee Park medaglia d'oro

Inbee Park Inbee Park

La coreana Inbee Park (268 - 66 66 70 66, -16), numero cinque mondiale, è stata l’autentica dominatrice del torneo femminile di golf e ha conquistato una meritatissima medaglia d’oro all’Olympic Golf Course (par 71) nella Reserva de Marapendi a Rio de Janeiro. E’ stata una gara di altissimo livello nella quale le candidate al titolo si sono date battaglia sin dalle prime battute con previsioni praticamente rispettate. Infatti la medaglia d’argento è andata alla neozelandese Lydia Ko (273, -11), numero uno del Rolex Ranking, che con un birdie sul filo di lana l’ha strappata alla cinese Shanshan Feng (274, -10), lasciandole il bronzo.

Le azzurre sono rimaste quasi sempre in bassa classifica e nel giro finale Giulia Molinaro, 53ª con 300 colpi (78 78 74 70, +16) con un buon 70 (-1), ha sorpassato Giulia Sergas, 55ª con 302 (77 74 77 74, +18). Indipendentemente dal risultato resterà loro il gradevolissimo ricordo di aver preso parte a una manifestazione unica.

Sono state in lotta per una medaglia fino alle ultime battute la statunitense Stacy Lewis, la giapponese Haru Nomura e la coreana Hee Young Yang, quarte con 275 (-9), mentre la canadese Brooke M. Henderson (276, -8) numero tre mondiale, non è certo rimasta soddisfatta della settima posizione condivisa con altre due giovani di qualità quali l’australiana Minjee Lee e l’inglese Charlie Hull.

Inbee Park, leader dopo tre giri con due colpi di vantaggio su Lydia Ko e su Gerina Piller, ha praticamente messo un punto fermo sulla medaglia d’oro con quattro birdie sulle prime otto buche. Con le avversarie incapaci di produrre una reazione efficace il suo margine è arrivato fino a sei colpi e poi è rimasto fluttuante tra i quattro e i cinque perché nelle buche di rientro, con l’oro in tasca, si è concessa qualche distrazione. Tre birdie e due bogey hanno completato comunque un ottimo 66 (-5).

Dopo la gran rimonta del terzo turno è mancata alle attese Lydia Ko, che solo nelle battute conclusive è riuscita a rinvenire su Shanshan Feng. Determinanti i tre birdie nelle ultime cinque buche (69, -2 con quattro birdie e due bogey). Shanshan Feng si è proposta per l’argento con quattro birdie nella fase centrale, anticipati e seguiti da un bogey (69), ma le è mancata l’accelerazione necessaria nel momento topico.

Il percorso, anche se ridotto a 5.711 metri (6.516 metri per gli uomini), ha creato parecchie difficoltà alle concorrenti specie nei momenti in cui il vento ha superato i 40 kmh.

In campo, insieme alle azzurre, altri due italiani: gli arbitri Sveva Greco eDavide Lantos, che ha fatto parte del  Competition Committee.

"Hole in one" e giro record - La russa Maria Verchenova, 16ª con 280 (-4), ha avuto il suo momento di gloria quando ha realizzato una "hole in one" alla buca 4 (par 3, metri 142) nel contesto di un 62 (-9), nuovo record del campo. E’ stata la terza "buca in uno" dell’evento dopo quelle conseguite nel terzo turno da Lydia Ko e dalla coreana Xi Yu Lin, entrambe all’8ª (par 3, metri 141).

 

TERZO GIRO - Sono rimaste nelle posizioni di coda le due azzurre  Giulia Sergas, 54ª con 228 colpi (77 74 77, +15), e Giulia Molinaro, 57ª con 230 (78 78 74, +17), che non sono riuscite a trovare il passo giusto su un percorso piuttosto difficile, anche se ridotto a 5.711 metri (6.516 metri per gli uomini), e dove il vento è arrivato a spirare fino a 40 kmh.

Sebbene siano in quinta posizione con 208 (-5) difficilmente potranno rientrare nella corsa alle medaglie la britannica Charlie Hull e le coreane Hee Young Yang e In Gee Chun, perché sei colpi sono veramente tanti da recuperare. La giornata ha messo probabilmente fine anche alle speranze della canadese Brooke M. Henderson, numero tre al mondo, della statunitense Stacy Lewis, della norvegese Suzann Pettersen e della svedese Anna Nordqvist, ottave con 209 (-4). E’ stata costretta al ritiro la thailandese Ariya Jutanugarn, numero due del Rolex ranking, che al momento di usciredopo 14 buche aveva assommato un "+12".

Nella giornata c’è stata un’altra "buca in uno" realizzata dalla cinese Xi Yu Lin nel contesto di un 74 (+3) e il 46° posto (220, +7). Le donne hanno così pareggiato il conto con gli uomini che ne hanno ottenute due con l’inglese Justin Rose (buca 4), vincitore dell’oro, e con il sudafricano Jaco Van Zyl (buca 8).

Inbee Park, numero cinque della graduatoria mondiale, ha iniziato con tre birdie in cinque buche, poi è divenuta molto altalenante e rimesso in corsa le sue avversarie proseguendo con tre birdie e cinque bogey per il 70 (-1).Lydia Ko è partita a manetta e nelle prime nove buche ha aggiunto all’ace quattro birdie per un passaggio a metà percorso in 29 (-6). Nel rientro ha infilato nove par, ma il 65 è stato comunque lo score migliore del turno. Presumibile un suo nuovo attacco nel giro finale in cui sarà sicuramente la rivale più pericolosa per Inbee Park.Gerina Piller a un certo momento è arrivata ad affiancare in vetta la Park, ma il vento le ha fatto poi perdere la posizione. Per lei 68 (-3) colpi con cinque birdie e due bogey. Stesso score per Shanshan Feng con quattro birdie e un bogey.

Giulia Sergas ha lasciato tre colpi sulle prime quattro buche con un birdie, due bogey e un doppio bogey. Non si è più ripresa ed è arrivata a 77 (+6) colpi aggiungendo altri quattro bogey e un birdie.

Brutta partenza anche per Giulia Molinaro con un triplo bogey alla seconda buca. Resto del tracciato in par con tre birdie e tre bogey e 74(+3) colpi da aggiungere allo score.

SECONDO GIRO - Un birdie sull’ultima buca ha portato la coreana Inbee Park (132 - 66 66, -10), una delle grandi favorite, al vertice del torneo femminile di golf all’Olympic Golf Course (par 71) nella Reserva de Marapendi a Rio de Janeiro, dopo una giornata di gioco ad altissimo livello. Altre due protagoniste sono state la statunitense Stacy Lewis, seconda con 133 colpi (70 63, -9), autrice di un giro record in 63 (-8) e di un gran salto dalla 19ª piazza, e la canadese Brooke M. Henderson, numero tre al mondo, anche lei rinvenuta dalla medesima posizione con un 64 (-7) e terza con 134 (-8) insieme alla britannica Charley Hull.

Sono rimaste in bassa classifica le rappresentanti italiane, Giulia Sergas, 54ª con 151 (77 74, +9), e Giulia Molinaro, 57ª con 156 (78 78, +14).

Al proscenio anche la norvegese Marianne Skarpnord, vincitrice di un Open d’Italia femminile, la danese Nicole Broch Larsen e la taiwanese Candie Kung, quinte con 135 (-7), così come la neo pro indiana Aditi Ashok e l’australiana Minjee Lee, che sono state al comando per alcune buche, prima di scendere in ottava posizione con 136 (-6), dove si trova anche la thailandese Ariya Jutanugarn la quale ha perso la brillantezza del primo turno e il primato, esprimendosi nel 71 del par.

Non è decollata Lydia Ko e, a questo punto, è molto difficile che dal 22° posto dove è scesa dall’11° con 139 (-3) possa cullare sogni di medaglia, anche se con la sua grande classe tutto le è possibile.

Inbee Park, che non sembra avere problemi dopo l’infortunio che l’ha tenuta ferma praticamente fino alla vigilia dei Giochi Olimpici, ha iniziato un po’ lentamente con due birdie e un bogey nella prima metà del tracciato, poi ha operato il sorpasso nel finale con quattro birdie nel rientro, l’ultimo alla 18ª per il 66 (-5).

Spettacolare il giro di Stacy Lewis, che ha messo a segno ben undici birdie, contro un bogey e un doppio bogey. Cinque birdie nelle ultime sei buche, di cui quattro a chiudere, hanno rilanciato Brooke M. Henderson, che ha fatto percorso netto con altri due birdie in uscita.

Giulia Sergas è andata di tre colpi sopra par (74) con due birdie, tre bogey e un doppio bogey. Giulia Molinaro ha replicato il 78 (+7) del turno d’avvio con due birdie, cinque bogey e due doppi bogey.

ll percorso, ridotto a 5.711 metri (6.516 metri per gli uomini), in una bella giornata di sole e con poco vento, ha concesso qualcosa in più alle concorrenti, ma a produrre gli score bassi è stato soprattutto un gioco di caratura tecnica superiore.

PRIMO GIRO - Giulia Sergas, 51ª con 77 (+6), e Giulia Molinaro, 54ª con 78 (+7), dopo il primo giro del torneo olimpico di golf che si sta svolgendo all’Olympic Golf Course (par 71) nella Reserva de Marapendi a Rio de Janeiro. E’ al comando con 65 (-6) colpi la thailandese Ariya Jutanugarn, numero due mondiale e una delle più accreditate candidate al titolo, che ha espresso un gran gioco, così come le coreane Inbee Park e Sei Young Kim che la seguono a un colpo (66, -5). Tre outsiders al quarto posto con 67 (-4), la danese Nicole Broch Larsen, la taiwanese Candie Kung e la spagnola Carlota Ciganda.

Ha tenuto un buon passo la statunitense Lexi Thompson, settima con 68 (-3), e ha recuperato nel finale, dopo una partenza molto difficile la neozelandese Lydia Ko, numero uno del Rolex Ranking e grande favorita, undicesima con 69 (-2) insieme all’australiana Minjee Lee e alla giapponese Haru Nomura. Meno toniche, ma non lontane dalla vetta, la canadese Brooke M. Henderson, numero due al mondo, la cinese Shanshan Feng e l’americana Stacy Lewis, 19.e con 70 (-1).

Ariya Jutanugarn, 21anni a novembre, quattro titoli nel PGA Tour comprensivi di un major tutti conquistati quest’anno, ha iniziato il suo recupero nei riguardi di Inbee Park, che era partita molto prima di lei, con tre birdie, contro un bogey sulla prima metà del campo, poi si è portata a "meno 4" alla 14ª buca infilando nell’ordine due birdie, un doppio bogey e un eagle. A quel punto, con la Park in club house con sul "meno 5", ha operato il sorpasso con altri due birdie.

Inbee Park, che rientrava dopo un periodo difficile seguito a un infortunio che l’ha tenuta parecchio tempo ferma, e Sei Young Kim, hanno fatto percorso netto entrambe con cinque birdie senza bogey. Partenza ad handicap di Lydia Ko con due bogey di fila, poi il paziente recupero con tre birdie e un eagle, in mezzo un bogey.

E’ stata una giornata difficile per le azzurre, entrambe partite bene con un birdie. Giulia Sergas ha segnato a seguire un doppio bogey, poi è rimasta un colpo sopra par (bogey alla 5ª, birdie alla 6ª) fino alla buca 8 quando è iniziato un black out che ha portato dalla 9ª quattro bogey consecutivi, a cui se n’è aggiunto un altro alla 14ª. Giulia Molinaro è andata in altalena per quattro buche facendo seguire al birdie in avvio due bogey e un birdie, poi ha lasciato un colpo sulla 9ª. Rientro da dimenticare con un birdie, due bogey, un doppio bogey e un pesante "8" alla buca conclusiva, par 5.

Il percorso, sebbene ridotto a 5.711 metri (6.516 metri per gli uomini), si è dimostrato ancora una volta selettivo, anche se non c’è stato molto vento.

LA VIGILIA - Via al torneo femminile di golf a Rio 2016 dove l’Italia è rappresentata da Giulia Molinaro e da Giulia Sergas. All’Olympic Golf Course, nella Reserva de Marapendi in Barra da Tijuca, da domani, mercoledì 17 agosto, a sabato 20, si contenderanno l’oro olimpico quasi tutte le più forte proettes al mondo, nel field migliore che i criteri universali dell’Olympic Ranking potessero offrire. Facile prevedere un grande spettacolo tecnico e agonistico, come lo è stato nella gara maschile, perché non può essere diversamente quando sui fairway sfilano le prime otto giocatrici del world ranking e, in particolare, la neozelandese Lydia Ko, la thailandese Ariya Jutanugarn, la canadese Brooke M. Henderson, la statunitense Lexi Thompson e la coreana Inbee Park.

Lydia Ko, incontrastata numero uno con 14 titoli nel LPGA Tour e due major ad appena 19 anni, è al vertice nelle previsioni della vigilia, ma hanno le carte in regola per metterla in difficoltà le tre che la seguono nella graduatoria mondiale, altrettanto giovani. Avversaria più pericolosa per tutte è Inbee Park, 28 anni, 17 successi con ben sette major, ma è ferma da tempo per un infortunio e riprende proprio in questa occasione irrinunciabile per lei. Un’incognita, ma la Corea, unica nazione con quattro atlete, può sopperire con Sei Young Kim, In Gee Chun e con  Hee Young Yang. Della lunga lista di candidate alle medaglie ricordiamo l’americana Stacy Lewis, la cinese Shanshan Feng, la svedese Anna Nordqvist, la norvegese Suzann Pettersen, l’australiana Minjee Lee e la veterana scozzese Catriona Matthew.

Le azzurre - Giulia Molinaro e Giulia Sergas sono a Rio da qualche giorno. Hanno seguito gli ultimi due giri del torneo maschile per studiare attentamente il tracciato, anche alla luce delle situazioni di gioco dei loro colleghi. Sono rimaste entusiaste del contesto olimpico, dell’atmosfera particolare che inonda i Giochi, ma hanno poi posto massima concentrazione sul loro impegno. Hanno provato il campo e testato le condizioni di forma, ben determinate a dare il massimo in questo evento unico nel suo genere.

Il percorso - L’Olympic Golf Course, opera all’americano Gil Hanse, ha già rivelato nel torneo maschile le sue difficoltà e forse le proette potranno trarne qualche vantaggio. Decisive, comunque, le quattro buche dalla 11 alla 15, e il vento che tende a cambiare più volte direzione nel corso della giornata.

Alle Olimpiadi dopo 116 anni - Il golf femminile torna per la seconda volta alle Olimpiadi, poiché dopo Parigi 1900 non avvenne ammesso a St. Louis 1904. S’impose con 47 colpi l’americana Margaret Ives Abbott che, a causa della pessima organizzazione, non seppe mai di aver vinto. Scomparve nel 1955, ma solo nel 1990 attente ricerche storiche permisero di ricostruire programmi  e risultati di quelle Olimpiadi e le fu riconosciuto il successo postumo. Non avrebbe comunque preso l’oro olimpico, perché le medaglie furono assegnate solo dal 1904.

Le partenze - Inizio alle 12,30 italiane (7,30 brasiliane). Ore 13,08: Giulia Molinaro, Pornanong Phatlum (Tha), Caroline Masson (Ger); ore 15,47: Giulia Sergas, Xi Yu Lin (Cin), Noora Tamminen (Fin); ore 16,09: Lydia Ko, Anna Nordqvist, Charley Hull (GB)

La classifica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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