14 Gennaio 2024

DP Tour: titolo a Fleetwood, 5° F. Molinari

Tommy Fleetwood (Getty Images) Tommy Fleetwood (Getty Images)

Francesco Molinari, quinto con 269 (68 70 68 63, -15) colpi, dopo aver realizzato il miglior parziale di giornata con un 63 (-8), e Guido Migliozzi, 13° con 275 (70 70 68 67, -9), hanno offerto entrambi un’ottima prestazione nel Dubai Invitational, settimo evento della nuova stagione del DP World Tour e primo nel 2024. Sul percorso del Dubai Creek Resort (par 71) a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, ha vinto con 265 (66 69 63 67, -19) l’inglese Tommy Fleetwood che ha battuto con un birdie sull’ultima buca, dopo un avvincente finale ricco di grandi giocate ed emozioni, il sudafricano Thriston Lawrence e il nordirlandese Rory McIlroy, numero due mondiale e numero uno del circuito 2023 (suo quinto successo nell’ordine di merito), secondi con 266 (-18). In quarta posizione con 268 (-16) l’inglese Jordan Smith e in sesta con 270 (-14) lo statunitense Sean Crocker e il sudafricano Zander Lombard, messo fuori gioco nella corsa al titolo da un palla in acqua alla buca 14.

McIlroy, leader nei primi due round, e Fleetwood, che lo ha sorpassato nel terzo, sono stati i grandi protagonisti dell’evento, dopo essere stati tra i trascinatori del Team Europe vincitore sul Team Usa nella Ryder Cup di Roma, la prima disputata in Italia e che ha avuto un successo planetario.

Fleetwood ha subito allungato per le incertezze iniziali di McIIroy, poi ha subito la rimonta del nordirlandese e il ritorno di Lawrence (quarto al via con quattro colpi di ritardo) e il trio si è trovato alla pari. Sull’ultima buca la decisione: il sudafricano è arrivato per primo al traguardo con il “-18” dopo un 64 (-7, sette birdie e par finale), poi McIlroy ha mancato il putt del par (67, -4, sette birdie, tre bogey) e Fleetwood ha messo a segno il quinto birdie di giornata (67, -4, cinque birdie, un bogey) per il sorpasso e il titolo.

L’inglese, 32enne di Southport, ha firmato il settimo successo sul circuito per un palmarès che comprende tre presenze in Ryder Cup, di cui anche la prima da ricordare nel 2018 a Parigi quando fece coppia imbattibile con Francesco Molinari, poi autore di una cinquina di successi storica. Per il titolo ha ricevuto un assegno di 425.000 dollari su un montepremi di 2.500.000 dollari.

Francesco Molinari ha effettuato un gran giro in 63 (-8), come detto miglior score del turno, con quattro birdie in avvio, tre in chiusura e in mezzo altri due birdie e un bogey. Si è espresso con ottime giocate, tra le quali lunghi putt per dei birdie e una “hole in one” alla buca 16 sfiorata per questione di centimetri. Ha iniziato la gara al decimo posto, è passato per il 15° e l’11° prima delle sei posizioni guadagnate a chiudere. Non si classificava tra i top ten sul tour da gennaio dello scorso anno (quinto nell’Abu Dhabi HSBC Championship, dopo aver vinto la settimana prima con il team dell’Europa continentale, e da capitano, l’Hero Cup).

Guido Migliozzi, alla terza uscita, ha tenuto un passo regolare per tre round, mantenendosi sulla 20ª piazza, quindi ha alzato i ritmi terminando con un 67 (-4, sei birdie, due bogey).

Ora i due azzurri sono chiamati a dare conferme, nuovamente a Dubai, nel primo torneo delle Rolex Series del DP World Tour, l’Hero Dubai Desert Classic (18-21 gennaio). Insieme a loro, all’Emirates GC, saranno in gara anche Edoardo Molinari, Lorenzo Scalise, Andrea Pavan e Matteo Manassero. Al momento è seconda riserva Francesco Laporta.

Le prime 54 buche si sono svolte con formula pro am e tra gli amateur ha prevalso Ali Fatourechi con 189 (-24) colpi seguito da Abdulla Al Naboodah, stesso score. Il primo affiancato da Fleetwood e il secondo da McIlroy.

 

TERZO GIRO - Negli Emirati Arabi Uniti è testa a testa tra due grandi protagonisti della Ryder Cup di Roma, Tommy Fleetwood e Rory McIlroy. Al termine del "moving day" del Dubai Invitational, l'inglese con un giro bogey free in 63 (-8), avvalorato da otto birdie, e un totale di 198 (66 69 63, -15), ha superato il nordirlandese, già leader a metà gara e ora 2/o con 199 (-14). Mentre in 3/a posizione con 201 (-12) ecco il danese Thorbjorn Olesen.

Nel torneo del DP World Tour, al Dubai Creek Resort (par 71), ha guadagnato invece quattro posizioni Francesco Molinari, da 15/o a 11/o con 206 (68 70 68, -7) dopo un terzo round in 68 (-3), con quattro birdie e un bogey. Dietro di lui, 21/o con 208 (70 70 68, -5), ecco il vicentino Guido Migliozzi, protagonista con tre birdie, senza bogey.

Da una parte Fleetwood, 32enne di Southport che lo scorso ottobre a Roma ha realizzato il punto che ha certificato il successo del team Europe nella 44esima edizione della Ryder Cup.

Dall'altra McIlroy, 34enne di Holywood, numero 2 mondiale, cinque volte miglior giocatore d'Europa ed emblema del golf continentale. A Dubai è sfida show tra due big del green.

 

SECONDO GIRO - Negli Emirati Arabi Uniti, anche dopo il secondo giro, è ancora Rory McIlroy il leader del Dubai Invitational. Nel torneo del DP World Tour, nonostante un passaggio a vuoto (quadruplo bogey alla buca 8, par 3, con due volte la pallina finita in acqua), il numero 2 mondiale guida la classifica con uno score di 132 (62 70, -10) colpi. Sul percorso del Dubai Creek Resort (par 71), giro in 70 (-1), con cinque birdie e, appunto, un quadruplo bogey per il nordirlandese che, a metà gara, ha due colpi di vantaggio sul tedesco Yannik Paul e sul danese Jeff Winther, entrambi 2/i con 134 (-8).

Tra gli azzurri, ha invece perso cinque posizioni Francesco Molinari, da 10/o a 15/o con 138 (68 70, -4). Round in 70 (-1) per il torinese. Partito dalla buca 10, ha realizzato tre birdie nelle prime quattro buche giocate. Poi, sono arrivati tre bogey, con un birdie importante alla buca 9, l'ultima della sua giornata. Ancora miglior italiano del torneo, precede in classifica Guido Migliozzi, sempre 20/o con 140 (70 70, -2).

Nuovo giro in 70 (-1) per il vicentino che, come Molinari, è partito dalla 10 siglando tre birdie nella prima parte di gara, con due bogey arrivati nelle ultime due buche giocate.

L'evento, che mette in palio 2.500.000 dollari, di cui 425.000 andranno al vincitore, nei primi tre giri si gioca con formula pro-am (un professionista e un dilettante). Mentre l'ultimo round sarà riservato solamente ai 60 big della competizione.

 

PRIMO GIRO - Il 2024 sul green di Rory McIlroy comincia nel migliore dei modi. Il nordirlandese negli Emirati Arabi Uniti ha chiuso il primo round del Dubai Invitational al comando della classifica. Il nordirlandese, numero 2 mondiale, con uno score di 62 (-9), grazie a una prova bogey free con nove birdie, guida il leaderboard con due colpi di vantaggio sul tedesco Yannik Paul, secondo con 64 (-7) davanti al sudafricano Thriston Lawrence, terzo con 65 (-6).

Nel torneo del DP World Tour, buon avvio per Francesco Molinari. L'azzurro, dopo le 18 buche (su un totale di 72) di apertura è decimo con 68 (-3). Per il torinese, sei birdie, un bogey e un doppio bogey. Sul percorso del Dubai Creek Resort (par 71), rimpianti per Guido Migliozzi. Il vicentino, 20° con 70 (-1), ha pagato a caro prezzo due bogey nel finale (rispettivamente alle buche 17 e 18, dove il suo terzo colpo è finito in acqua). Per lui, un eagle, quattro birdie e cinque bogey, di cui tre arrivati nella seconda parte di gara.

Sorride Tommy Fleetwood. L'inglese, con una prova in 66 (-5) avvalorata da cinque birdie, senza errori, è quarto al fianco del danese Thorbjorn Olesen.
L'evento, che mette in palio 2.500.000 dollari, di cui 425.000 andranno al vincitore, nei primi tre giri si gioca con formula pro-am (un professionista e un dilettante). Mentre l'ultimo round sarà riservato solamente ai 60 big della competizione.

 

LA VIGILIA - Il DP World Tour, dopo quasi un mese di pausa, riprende da Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, con la prima edizione del Dubai Invitational in programma dall’11 al 14 gennaio sul percorso del Dubai Creek Resort, dove saranno sul tee di partenza Francesco Molinari e Guido Migliozzi.

Il torneo si svolge sulla distanza di 72 buche con la partecipazione di 60 selezionati professionisti e di altrettanti amateur. La fase pro am durerà tre round, mentre nel quarto scenderanno in campo solo i pro che competeranno per un montepremi di 2.500.000 dollari con prima moneta di 425.000 dollari. L’evento si replicherà nel 2026 e nel 2028.

Nel field di qualità spiccano i nomi del nordirlandese Rory McIlroy, numero due mondiale e numero uno del circuito nel 2023 (quinto suo successo nella money list), dell’inglese Tommy Fleetwood e del danese Nicolai Hojgaard, tra i trascinatori del Team Europe alla Ryder Cup di Roma, che ha avuto un successo mondiale, e il polacco Adrian Meronk, per buona parte della scorsa stagione in corsa per entrare nella squadra affidata all’inglese Luke Donald, confermato alla guida dei continentali nella sfida con gli USA nel 2025. Anche lui sarà in campo insieme a due vice capitani, il danese Thomas Bjorn e, naturalmente a Molinari.

Tanti i giocatori in grado di contribuire allo spettacolo tra i quali ricordiamo alcuni vincitori nella precedente annata: gli spagnoli Pablo Larrazabal e Jorge Campillo, i danesi Thorbjorn Olesen e Rasmus Hojgaard (gemello di Nicolai), gli inglesi Dale Whitnell, Dan Bradbury e Daniel Gavins, il francese Antoine Rozner, i sudafricani Thriston Lawrence e Ockie Strydom e i neozelandesi Ryan Fox e Daniel Hillier. Da seguire anche il tedesco Yannik Paul, l’altro iberico Adrian Otaegui, lo scozzese Ewen Ferguson e i cinesi Haotong Li e Ashun Wu. Assenti coloro che si sono imposti nelle sei gare d’apertura, di cui tre, i sudafricani Dean Burmester e Louis Oosthuizen (una doppietta ciascuno) e il cileno Joaquin Niemann appartenenti alla LIV Golf.

Francesco Molinari inizia il cammino nel 2024 sul tour continentale dove l’ultima volta ha disputato il Nedbank Golf Challenge (metà novembre, 60°), mentre Guido Migliozzi è alla terza partecipazione dopo il taglio subito nell’Alfred Dunhill Championship e la 40ª posizione nel Mauritius Open. Per entrambi un impegnativo test in vista del prossimo Hero Dubai Desert Classic (18-21 gennaio), il primo impegno delle Rolex Series, dove saranno presenti altri azzurri.

Il torneo su SKY e in streaming su NOW - Il Dubai Invitational sarà trasmesso in diretta su Sky, canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW con collegamenti, nelle quattro giornate di gara, dalle ore 8,30 alle ore 13,30. Commento di Silvio Grappasonni, Roberto Zappa, Claudio Viganò, Alessandro Lupi, Michele Gallerani e di Andrea Sillitti.

Primo piano

  • Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione
    Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione 26/10/2024

    Il tedesco Thomas Gögele, con 197 (64 66 67, -19) colpi, ha vinto il Sergio Melpignano Senior Italian Open, torneo del Legends Tour disputato al San Domenico Golf (par 72) di Savelletri di Fasano (Brindisi). Primo successo sul circuito over 50 per Gögele, che ha saputo tenere salda la leadership sin dal primo dei tre round. Il gallese Bradley Dredge non è riuscito nel sorpasso, confermandosi in seconda posizione con 200 (-16). Terzo posto tutto inglese con 202 (-14) per Simon Griffiths e Andrew Marshall. Il trofeo di miglior italiano è andato ad Emanuele Canonica, che ha chiuso la gara ottavo con 206 (-10) davanti ad Alessandro Tadini, decimo con 207 (-9). Michele Reale si è posizionato 32° con 213 (-3), Mauro Bianco, 52° con 218 (+2), Gianluca Pietrobono, 60° con 231 (+15). Il campione uscente, James Kingston, ha concluso al 18° posto con 209 (-7)

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Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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