15 Ottobre 2023

DP Tour: in Spagna domina Pavon

Matthieu Pavon (Getty Images) Matthieu Pavon (Getty Images)

Il francese Matthieu Pavon ha dominato con una corsa di testa l’acciona Open de España che ha vinto con 261 (63 68 66 64, -23), lasciando a quattro colpi il sudafricano Zander Lombard, secondo con 265 (-19). Nell’evento del DP World Tour disputato sul percorso del Club de Campo Villa de Madrid (par 71), alla periferia di Madrid in Spagna, si sono classificati al 28° posto con 274 (69 66 70 69, -10) Edoardo Molinari e al 47° con 277 (69 68 72 68, -7) Guido Migliozzi.

Pavon, 30enne di Tolosa, è al primo titolo sul circuito in una stagione in cui ha ottenuto cinque top ten, l’ultima (6°) la scorsa settimana nell’Alfred Dunhill Links Championship. Figlio dell’ex calciatore Michel Pavon, fino ad ora nel suo palmarès figuravano due successi nell’Alps Tour, uno dei quali nel Servizitalia Open (2015) al Golf Club Lignano, e uno nel French Tour (2018). Ha preso il largo con un gran 63 (-8) nel primo turno e ha concluso il suo show con un 64 (-7, sette birdie).

Al terzo posto con 266 (-18) l’inglese Nathan Kimsey, al quarto con 267 (-17) il paraguaiano Fabrizio Zanotti e il tedesco Marcel Siem, autore con un 61 (-10, due eagle, sette birdie, un bogey) del miglior parziale di giornata, e al sesto con 269 (-15) il transalpino Julien Guerrier e gli inglesi Richard Mansell e Dan Bradbury. Quest’ultimo è stato autore nel round precedente di una “hole in one” alla buca 3 (par 3, yards 226, ferro 4), la sua terza stagionale con cui ha eguagliato il primato in materia. L’ultimo a realizzare la prodezza era stato lo spagnolo Miguel Angel Jimenez.

Non ha risposto alle attese dei suoi fans Jon Rahm, numero tre mondiale, campione in carica, uno dei protagonisti del Team Europe vittorioso nella Ryder Cup di Roma e grande favorito alla vigilia, che puntava alla quaterna, dopo essersi imposto per tre volte nelle ultime quattro edizioni del torneo giunto alla 96ª e nato nel 1912. Per lui il nono posto con 270 (-14), ma ha dato spettacolo in chiusura con un 64 (-7, otto birdie, un bogey) rimontando dalla 34ª piazza. In campo anche un altro dei protagonisti al Marco Simone Golf & Country Club contro il Team Usa, l’inglese Justin Rose, piuttosto in ombra, 57° con 279 (-5).

Molinari, uno dei due vice capitani, tra i cinque del Team Europe, ha preso parte alla gara insieme al danese Thomas Bjorn, che si è imposto in questo evento nel 1998 e nell’occasione out al taglio (76° con 141, -1). L’azzurro ha condotto il giro finale in 69 (-2) colpi con quattro birdie e due bogey e Migliozzi in 68 (-3) con cinque birdie (tre di fila dalla 14ª alla 16ª buca) e due bogey.

Il vincitore ha percepito un assegno di 523.823 euro su un montepremi di circa 3.080.000 euro (3.250.000 dollari la cifra ufficiale).

 

LA VIGILIA - Jon Rahm, numero tre mondiale, sarà il più atteso protagonista dell’acciona Open de España, evento del DP World Tour in programma dal 12 al 15 ottobre sul percorso del Club de Campo Villa de Madrid, alla periferia di Madrid in Spagna, dove saranno due gli azzurri in gara, Edoardo Molinari e Guido Migliozzi.

Rahm, uno dei protagonisti del successo del Team Europe nella Ryder Cup di Roma, difenderà il titolo che ha conseguito per tre volte nelle ultime quattro edizioni del torneo (suo anche nel 2018 e 2019) con l’intento di realizzare una prestigiosa quaterna. Impresa alla sua portata, ma dovrà comunque esprimersi al meglio in un contesto che comprende l’inglese Justin Rose, altro componente della squadra continentale al Marco Simone Golf & Country Club, e diciannove vincitori stagionali tra i quali il sudafricano Thriston Lawrence, gli spagnoli Pablo Larrazabal e Jorge Campillo, i francesi Victor Perez e Antoine Rozner, il danese Thorbjorn Olesen e gli inglesi Daniel Gavins, Matthew Baldwin, Daniel Brown e Dale Whitnell.

Non hanno ottenuto titoli nel 2023, ma sono sicuramente determinati pure altri iberici quali Adrian Otaegui, Rafa Cabrera Bello, a segno nel 2021, e Adri Arnaus, superato al playoff nell’occasione, il transalpino Matthieu Pavon, secondo lo scorso anno, il tedesco Yannik Paul, lo scozzese Ewen Ferguson, il finlandese Sami Valimaki e lo svedese Sebastian Soderberg.

Edoardo Molinari, che si avvicina alla 400ª presenza sul tour (sarà alla 397ª), torna dopo il 28° posto nell’Open de France, con cui ha interrotto la serie negativa di tre tagli subiti, e proverà a riprendere il ritmo che ha tenuto per buona parte dell’anno. Sarà uno dei due vice capitani, tra i cinque del Team Europe, in campo insieme al danese Thomas Bjorn, che si è imposto in questa gara nel 1998. Guido Migliozzi, alla 120ª partecipazione, nelle ultime dieci è uscito una sola volta al taglio e in qualche occasione si è fatto notare in alta classifica, ma ora ha bisogno di una delle sue caratteristiche impennate per poter sperare di andare a Dubai per il DP World Tour Championship (16-19 novembre), che concluderà il circuito. Il montepremi è di 3.250.000 dollari (circa 3.080.000 euro).

La storia del torneo – L’Open de España, nato nel 1912 e giunto alla 96ª edizione, ha un albo d’oro firmato da numerosi grandi campioni con 17 plurivincitori che, a parte Rahm, hanno tutti la stessa caratteristica, ossia di aver compiuto l’impresa prima dell’anno 2000. L’ultima doppietta l’aveva firmata l’inglese Mark James nel 1997 e lo scorso anno Rahm imitò Severiano Ballesteros che aveva vinto per la terza volta l’Open di casa nel 1995, con la precedente delle altre cinque triplette che risaliva al 1967 (Sebastian Miguel). Ora il campione in carica punterà alla quaterna per agganciare Mariano Provencio, che l’ha completata nel 1951, e Gabriel Gonzalez, che lo anticipò nel 1942. Se ci riuscirà potrà poi pensare al primato di cinque successi che Angel de la Torre ottenne tra il 1916 al 1925 e che resiste da quasi un secolo. Tra i campioni presenti nell’albo d’oro il tedesco Bernhard Langer (2), lo statunitense Arnold Palmer, l’australiano Peter Thomson, gli inglesi Nick Faldo e Peter Alliss (2), lo scozzese Colin Montgomerie e l’argentino Roberto De Vicenzo, per ricordarne alcuni.

Sei i past winner - Oltre ai citati Rahm, Cabrera Bello e Bjorn, vi saranno anche altri tre past winner, l’inglese James Morrison (2015), il sudafricano Thomas Aiken (2011) e l’iberico Alvaro Quiros (2010). Un solo italiano sul gradino più alto del podio, Francesco Molinari nel 2012, poi secondo nel 2015, mentre Emanuele Canonica è stato runner up nel 2002.

Il torneo su Sky e in streaming su NOW - L’acciona Open de España sarà trasmesso da Sky, sul canale Sky Golf, e in streaming su NOW ai seguenti orari: giovedì 12 ottobre e venerdì 13, dalle ore 14 alle ore 19; sabato 14, dalle ore 13,30 alle ore 18; domenica 15, dalle ore 13 alle ore 18. Commento di Alessandro Lupi, Roberto Zappa e di Marco Cogliati.

Primo piano

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    Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione 26/10/2024

    Il tedesco Thomas Gögele, con 197 (64 66 67, -19) colpi, ha vinto il Sergio Melpignano Senior Italian Open, torneo del Legends Tour disputato al San Domenico Golf (par 72) di Savelletri di Fasano (Brindisi). Primo successo sul circuito over 50 per Gögele, che ha saputo tenere salda la leadership sin dal primo dei tre round. Il gallese Bradley Dredge non è riuscito nel sorpasso, confermandosi in seconda posizione con 200 (-16). Terzo posto tutto inglese con 202 (-14) per Simon Griffiths e Andrew Marshall. Il trofeo di miglior italiano è andato ad Emanuele Canonica, che ha chiuso la gara ottavo con 206 (-10) davanti ad Alessandro Tadini, decimo con 207 (-9). Michele Reale si è posizionato 32° con 213 (-3), Mauro Bianco, 52° con 218 (+2), Gianluca Pietrobono, 60° con 231 (+15). Il campione uscente, James Kingston, ha concluso al 18° posto con 209 (-7)

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Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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