Il sudafricano Christo Lamprecht ha superato per 3&2 lo svizzero Ronan Kleu e ha vinto la 128ª edizione del prestigioso The Amateur Championship, un Major per dilettanti disputato sui percorsi dell’Hillside Golf Club (par 72) e del Southport & Ainsdale (par 71) in Inghilterra. In semifinale il vincitore ha avuto ragione dell’inglese Frank Kennedy per 1 up e Kleu ha eliminato il thailandese TK Chantananuwat per 8&6.
Due giocatori italiani hanno superato la qualificazione su 36 buche medal vinta con 132 (64 68, -11) dal sudafricano Ben Van Wyk: Riccardo Fantinelli, 20° con 138 (71 67, -5), e Matteo Cristoni, 62° con 141 (73 68, -2). Il secondo ha iniziato battendo per 4&3 l’inglese Calum Fitzgerald, poi ha ceduto contro l’australiano Joshua Greer (2&1).
Fantinelli, che ha avuto accesso direttamente al secondo round, ha superato per 3&2 il belga James Skeet, poi si è fermato nei sedicesimi sconfitto da Kleu (1 up).
Non hanno superato la qualificazione: Bruno Frontero (70 77) e Pietro Bovari (69 73), 86.i con 142 (-1), e out per un colpo, Lucas Nicolas Fallotico, 156° con 145 (73 72, +2), e Giovanni Daniele Binaghi, 221° con 148 (71 77, +5).
Il vincitore si è assicurato l’esenzione per il The Open e per l’U.S. Open e, per tradizione, riceverà un invito a giocare il Masters Tournament. Il torneo è stato vinto una sola volta dagli italiani con Matteo Manassero nel 2009, mentre in altre due occasioni sono giunti in semifinale Francesco Molinari (2003) e Luca Cianchetti (2007).
Gli azzurri sono stati accompagnati da Alberto Binaghi, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Maschile, e da Alain Vergari, Vice Commissario Tecnico.
LA VIGILIA - Sei giocatori italiani prendono parte alla 128ª edizione del prestigioso The Amateur Championship, un Major per dilettanti in programma dal 19 al 24 giugno sui percorsi dell’Hillside Golf Club e del Southport & Ainsdale in Inghilterra. Sono Giovanni Daniele Binaghi, Pietro Bovari, Matteo Cristoni, Lucas Nicolas Fallotico, Riccardo Fantinelli e Bruno Frontero, accompagnati da Alberto Binaghi, Commissario Tecnico Squadra Nazionale Dilettanti Maschile, e da Alain Vergari, Vice Commissario Tecnico.
Il torneo, con 288 partenti, inizierà con la qualificazione su 36 buche medal, poi i primi 64 classificati e i pari merito al 64° posto saranno ammessi ai match play. Tutti gli incontri a eliminazione diretta si svolgeranno sulla distanza di 18 buche con la finale su 36. Il vincitore si assicurerà l’esenzione per il The Open e per l’U.S. Open e, per tradizione, riceverà un invito a giocare il Masters Tournament.
Tanti i giocatori che possono aspirare al titolo tra i quali il sudafricano Christo Lamprecht, numero sei del ranking mondiale, e tre tra i top ten di quello europeo: l’inglese John Gough (n. 3), lo spagnolo Jose Luis Ballester Barrio (n. 7) e lo scozzese Calum Scott (n. 8). Nel field anche gli olandesi Jerry Ji e Lars van der Vight, l’irlandese Joshua Hill, gli inglesi Arron Edwards-Hill e Conor Gough, gli spagnoli Alejandro Aguilera Martin e Angel Ayora Fanegas e lo svizzero Nicola Gerhardsen. E ancora l’australiano Billy Dowling, argentino Segundo Oliva Pinto, lo statunitense Christian Castillo, il sudafricano Janko van der Merwe, il neozelandese Mako Thompson e il giapponese Riura Matsui.
Il torneo è stato vinto una sola volta dagli italiani con Matteo Manassero nel 2009, mentre in altre due occasioni sono giunti in semifinale Francesco Molinari (2003) e Luca Cianchetti (2007).
La prima edizione dell’evento si tenne nel 1885 a Hoylake con in gara 44 giocatori in rappresentanza di 12 club e fu vinta dallo scozzese Allan Macfie. Nell’albo d’oro figurano, tra gli altri, i nomi degli spagnoli José Maria Olazabal e Sergio Garcia e dello statunitense Bobby Jones, uno dei tre soli giocatori capaci di fare l’accoppiata con il The Open. Tra l’altro il The Amateur Championship era uno dei quattro tornei del Grande Slam quando Jones lo completò nel 1930. Prima dell’americano hanno fatto la doppietta con il Major britannico gli inglesi John Ball, recordman di successi nel The Amateur con otto, e Harold Hilton, a cavallo tra gli ultimi anni dell’Ottocento e i primi del Novecento.