13 Marzo 2023

The PLAYERS: un dominio di Scottie Scheffler

Scottie Scheffler (Credit THE PLAYERS) Scottie Scheffler (Credit THE PLAYERS)

Scottie Scheffler è stato il protagonista assoluto del THE PLAYERS Championship che ha vinto con 271 (68 69 65 69, -17) colpi tornando sul trono mondiale e ricevendo un assegno di 4.500.000 dollari su un montepremi di 25.000.000 di dollari, il più alto per un torneo del PGA Tour. Al TPC Sawgrass (Stadium Course, par 72) di Ponte Vedra Beach in Florida, ha lasciato a cinque colpi l’inglese Tyrrell Hatton, secondo con 276 (-12), e a sette Tom Hoge e il norvegese Viktor Hovland, terzi con 278 (-10). Si è classificato al 60° posto Francesco Molinari con 288 (73 71 68 76, par).

Scheffler, 26enne di Ridgewood (New Jersey), ha preso il comando nel terzo giro con due colpi di margine sull’australiano Min Woo Lee (poi sesto con 280, -8) e nel quarto ha avuto partita vinta aumentando il divario con un parziale di 69 (-3, cinque birdie, due bogey). Ha portato a sei i suoi titoli (comprensivi di un Major e di un WGC) alla 97ª presenza sul tour, ma conquistatoli tutti nelle ultime 27 apparizioni. E’ il nono giocatore a imporsi nel Masters e nel THE PLAYERS Championship e il terzo ad essere campione in carica in entrambi contemporaneamente. E’ per la terza volta numero uno mondiale - superando nell’occasione lo spagnolo Jon Rahm, ritiratosi dopo il primo giro - a partire dalla prima il 27 marzo del 2022, per un totale di 32 settimane. E’ salito dalla quarta alla terza posizione nella graduatoria della FedEx Cup.

Ha occupato il quinto posto in classifica con 279 (-9) il giapponese Hideki Matsuyama e hanno affiancato Min Woo Lee al sesto Max Homa, Justin Suh, l’australiano Cam Davis, il coreano Sungjae Im, lo svedese David Lingmerth e l’inglese Justin Rose. Al 13° con 281 (-7) Collin Morikawa e al 19° con 282 (-6) Xander Schauffele, Patrick Cantlay e Jordan Spieth, mentre Justin Thomas ha concluso insieme a Molinari. E’ uscito al taglio, caduto a 146 (+2), il nordirlandese Rory McIlroy (149, +7), rimasto comunque terzo nel ranking mondiale alle spalle di Scheffler e di Rahm.

Tre “hole in one” - Per la prima volta nella storia del torneo sono state realizzate tre “hole in one” alla buca 17 (par 3). Nel round d’apertura Hayden Buckley (uscito al taglio) è andato a segno da 125 yard utilizzando un pitching wedge e siglando poi un birdie alla 18, cosa mai riuscita prima. Nel terzo round l’inglese Aaron Rai (poi 19°) ha fatto centro dal tee con un sand wedge e con un altro record perché mai nessuno aveva terminato le ultime tre buche con la sequenza birdie-ace-birdie. Nel quarto giro è stato Alex Smalley (65° con 289, +1) a compiere la prodezza, anche lui con un sand wedge, portando a 17 gli ace fatti su questa buca. Una curiosità che riguarda Tom Hoge. Era dal 2007 che sul PGA Tour un giocatore con uno score iniziale di 78 (+6) o superiore non si classificava poi tra i primi cinque. L’ultimo era stato lo spagnolo Josè Maria Olazabal proprio al THE PLAYERS Championship.

 

TERZO GIRO - Scottie Scheffler, numero due del World Ranking teso a tornare sul trono mondiale approfittando anche del ritiro dalla gara del numero 1, lo spagnolo Jon Rahm, ha decisamente attaccato e ha preso il comando con 202 (68 69 65, -14) nel The Players Championship, il torneo più ricco del PGA Tour 2023 con un montepremi di 25 milioni di dollari e prima moneta di 4,5 milioni di dollari. A metà classifica Francesco Molinari, 35° con 212 (73 71 68, -4), che ha guadagnato sei posizioni con un 68 (-4, sei birdie, due bogey).

Al TPC Sawgrass (Stadium Course, par 72), Scheffler con un 65 (-7), frutto di un eagle, sei birdie e un bogey, si è lasciato alle spalle due australiani. Min Woo Lee, secondo con 204 (-12), e Cam Davis, terzo con 206 (-10). Al quarto posto con 207 (-9) Chad Ramey, il sudafricano Christiaan Bezuidenhout e gli inglesi Tommy Fleetwood e Aaron Rai.

Quest’ultimo ha realizzato una “hole in one” alla buca 17, par 3 di 122 yards, utilizzando un sand wedge, ed è stato il primo nella storia del torneo a infilare la sequenza birdie-ace-birdie sulle ultime tre buche. Anche per lui un 65 (-7) completato con altri cinque birdie e due bogey. Nemmeno era mai accaduto che si effettuassero due “buche in uno” alla 17 nella stessa edizione della gara. La precedente prodezza di Hayden Buckley nel round  di apertura.

Sono sull’ottava piazza con 208 (-8) Tom Hoge, autore di un 62 (-10, dieci birdie). miglior score di giornata con cui ha rimontato 57 posizioni, lo svedese David Lingmerth e il coreano Sungjae Im e in 14ª con 210 (-6) Jordan Spieth e Collin Morikawa. Nelle retrovie Xander Schauffele, 47° con 214 (-2), e Justin Thomas, 63° con 217 (+1). E’ uscito al taglio, caduto a 146 (+2) (+1), il nordirlandese Rory McIlroy (149, +7).

 

SECONDO GIRO - Lo stop per maltempo, il forfait del numero 1 al mondo Jon Rahm, la quasi eliminazione di Rory McIlroy, la risalita di Francesco Molinari e le sorprese Christiaan Bezuidenhout e Adam Svensson. In Florida, nel secondo round del The Players Championship, il torneo più ricco del PGA Tour 2023, è successo di tutto. A Ponte Vedra Beach, il secondo giro è stato sospeso e nessuno dei 71 giocatori scesi in campo nel pomeriggio è riuscito ad ultimarlo.

Al TPC Sawgrass (Stadium Course, par 72), il sudafricano Bezuidenhout e il canadese Svensson guidano provvisoriamente la classifica con un totale di "-8" rispettivamente dopo 14 e 11 buche giocate del secondo round. Dietro di loro con 138 (-6) c'è l'americano Ben Griffin. Sempre sul "-6" ma dopo 15 e 11 buche giocate, ecco Min Woo Lee e Collin Morikawa. Mentre Scottie Scheffler, che può tornare sul trono mondiale, è sesto con "-5" dopo 10.

Rimonta Francesco Molinari. Unico azzurro in gara, è passato dalla 72ª alla 39ª posizione con 144 (73 71, par) dopo una prova caratterizzata da quattro birdie, con tre bogey. Vincitore nel 2019, il nordirlandese Rory McIlroy - terzo nel world ranking - occupa la 112ª piazza con "+6" dopo 10 ed è a forte rischio eliminazione. Un virus intestinale ha invece costretto Rahm a ritirarsi dalla competizione. Problemi allo stomaco per l'asso di Barrika che rischia di scivolare ora al secondo posto nel world ranking. 

Il montepremi è di 25 milioni di dollari con prima moneta di 4,5 milioni di dollari

 

PRIMO GIRO - In Florida, dopo il primo round del The Players Championship, Chad Ramey è il leader a sorpresa con 64 (-8) del torneo più ricco del PGA Tour che mette in palio 25 milioni di dollari (prima moneta di 4,5 milioni di dollari). A Ponte Vedra Beach, il giro di apertura, condizionato dal forte vento, è stato sospeso per l'arrivo dell'oscurità con 21 giocatori ancora in campo. L'americano, al debutto nella competizione, guida la classifica con un colpo di vantaggio sul connazionale Collin Morikawa, secondo con 65 (-7) davanti al canadese Taylor Pendrith, terzo con 67 (-5) al pari di Ben Griffin. Sul "-5", ma dopo 15 buche giocate, c'è anche Justin Suh.

Morikawa a parte, al TPC Sawgrass (Stadium Course, par 72) gli emergenti hanno fatto meglio dei big mondiali. Scottie Scheffler, numero 2 del World Ranking, è infatti sesto con 68 (-4), mentre il numeri 1, lo spagnolo Jon Rahm, è 32°con 71 (-1). Falsa partenza per Rory McIIroy. Il nordirlandese, terzo nella classifica mondiale e vincitore nel 2019, è 118° con 76 (+4) e rischia l’uscita al taglio. L’unico azzurro in gara Francesco Molinari è 72° con 73 (+1) dopo una prova con tre birdie, due bogey e un doppio bogey.

Ramey e Morikawa sono stati gli unici a far registrare un giro senza bogey. In un appuntamento clou che vede in gara 43 tra i migliori 50 giocatori al mondo, 19 tra i Top 20, con la sola defezione di Cameron Smith. Campione uscente, passato alla Superlega araba, l'australiano - curiosità - ha giocato 9 buche di allenamento al TPC Sawgrass, ma non allo Stadium Course, proprio mentre i campioni del PGA Tour erano in azione al The Players. 

“Hole in one” di Hayden Buckley - Hayden Buckley, stesso score di Molinari, ha realizzato una “hole in one” alla buca 17, par 3 di 125 yards, utilizzando un pitching wedge. E’ il primo giocatore, a iniziare dal 1983, capace di segnare in sequenza l’ace alla 17 ( a cui ha aggiunto quattro birdie, tre bogey e due doppi bogey per il 73) e un birdie alla 18.

LA VIGLIA  - Campioni quasi tutti in campo al TPC Sawgrass (THE PLAYERS Stadium Course) di Ponte Vedra Beach, in Florida, dove si svolge una delle gare più attese del calendario del PGA Tour, il THE PLAYERS Championship (9-12 marzo), evento “elevato” con un montepremi di 25 milioni di dollari (prima moneta di 4.5 milioni di dollari), il più alto del circuito.

Su un percorso con ostacoli d’acqua in 17 delle 18 buche, nuova sfida tra i big, a distanza di una settimana dalla precedente nell’Arnold Palmer Invitational, tra i quali vi sarà anche Francesco Molinari reduce dalla buona prova (14°) a Orlando. Field di altissimo livello, la cui qualità è certificata anche dai numeri: al via 43 tra i primi 50 classificati nel World Ranking e, restringendo il campo, 27 tra i primi 30 e 19 tra i top 20.

Tra i tanti motivi di interesse, il nuovo capitolo della sfida al vertice del ranking mondiale dove i primi tre, nell’ordine Jon Rahm, Scottie Scheffler e Rory McIlroy (che ha vinto la gara nel 2019), sono nell’arco di 46 centesimi di punto. Con un particolare: lo spagnolo nell’Arnold Palmer, dopo una partenza sprint in vetta alla graduatoria, si è poi perso nelle retrovie, mentre McIlroy (2°) e Scheffler (4°) si sono mostrati in ottima condizione rimanendo in corsa per il titolo fino all’ultima buca battuti da Kurt Kitayama (che sarà ancora della partita) baciato improvvisamente da grazia golfistica. Naturalmente il passo falso di Rahm, arrivato dopo sette top ten consecutive sul tour con tre vittorie, non deve autorizzare a previsioni negative nei suoi confronti, perché ha tanta classe da poter risolvere rapidamente qualsiasi problema.

Non solo questo trio. Tra i 144 partenti sono tanti ad avere le carte in regola per emergere, ma al momento sembrano poter dare qualcosa in più Patrick Cantlay, Xander Schauffele, Jordan Spieth, Max Homa, Viktor Hovland, Tyrrell Hatton, Matt Fitzpatrick e Justin Thomas, a segno nel 2021.

Oltre a McIlroy e a Thomas, vi saranno altri sei past winner: Webb Simpson (2018), Si Woo Kim (2017), Jason Day (2016), Rickie Fowler (2015), Matt Kuchar (2012) e Adam Scott (2004) dei quali nessuno sembra attualmente in grande spolvero.

La storia del torneo - Il torneo, nato nel 1974 e considerato una sorta di quinto Major, è stato subito firmato da un grande campione quale Jack Nicklaus, quasi un segno del destino a delinearne il suo futuro tra i più importanti eventi non solo del calendario statunitense. Nicklaus è stato poi l’unico ad averlo vinto tre volte, con gli altri due titoli nel 1976 e nel 1978, una vera prodezza in una gara dove è molto difficile ripetersi. Lo testimoniano le sole cinque doppiette realizzate successivamente, nessuna consecutiva, ad opera di altri campioni del calibro di Tiger Woods, Fred Couples, Steve Elkington, Hal Sutton e Davis Love III. Non potrà provare a imitarli l’australiano Cameron Smith, numero cinque mondiale e campione in carica, uno dei tre assenti tra i primi trenta del ranking insieme al cileno Joaquin Niemann (n. 25) e al messicano Abraham Ancer (n. 28), tutti passati nella LIV Golf.

Quattro top ten per Molinari - Francesco Molinari nelle ultime tredici edizioni ha preso parte alla gara per dodici volte, compresa quella annullata dopo un giro per Covid 19 nel 2020, ottenendo quattro top ten. La prima nel 2010 (nono), poi tre di fila con sesto posto nel 2014 e 2017 e settimo nel 2016 (era assente nel 2015). Dopo quel trittico non ha avuto più un buon feeling con l’evento. Nelle ultime quattro partecipazioni, infatti, è uscito in due occasioni al taglio e si è classificato 56° nel 2019 e 42° lo scorso anno. Considerato il buon livello di gioco espresso nell’Arnold Palmer Invitational è auspicabile un cambio di tendenza. Nei primi due round Molinari sarà in terna con Tom Hoge e Chez Reavie, mentre giocheranno insieme Rahm, Scheffler e McIlroy.

Il torneo su Discovery Plus e su Eurosport 2 - Il THE PLAYERS Championship sarà teletrasmesso su Discovery Plus e su Eurosport 2 ai seguenti orari su entrambe le piattaforme: giovedì 9 marzo e venerdì 10, dalle ore 18 alle ore 24; sabato 11 e domenica 12, dalle ore 19 alle ore 24. Commento di Nicola Pomponi, Isabella Calogero, Federico Colombo e di Alessandro Bellicini.

Primo piano

  • Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione
    Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione 26/10/2024

    Il tedesco Thomas Gögele, con 197 (64 66 67, -19) colpi, ha vinto il Sergio Melpignano Senior Italian Open, torneo del Legends Tour disputato al San Domenico Golf (par 72) di Savelletri di Fasano (Brindisi). Primo successo sul circuito over 50 per Gögele, che ha saputo tenere salda la leadership sin dal primo dei tre round. Il gallese Bradley Dredge non è riuscito nel sorpasso, confermandosi in seconda posizione con 200 (-16). Terzo posto tutto inglese con 202 (-14) per Simon Griffiths e Andrew Marshall. Il trofeo di miglior italiano è andato ad Emanuele Canonica, che ha chiuso la gara ottavo con 206 (-10) davanti ad Alessandro Tadini, decimo con 207 (-9). Michele Reale si è posizionato 32° con 213 (-3), Mauro Bianco, 52° con 218 (+2), Gianluca Pietrobono, 60° con 231 (+15). Il campione uscente, James Kingston, ha concluso al 18° posto con 209 (-7)

    (Per continuare a leggere cliccare sul titolo)

Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

    (Cliccare sul titolo per continuare a leggere)

Viaggi

Attualità

Cerca