26 Febbraio 2023

Challenge: ottimo Scalise (3°), titolo a Mostert

Lorenzo Scalise Lorenzo Scalise

Ottima prestazione di Lorenzo Scalise che ha sfiorato il successo nel Nelson Mandela Bay Championship dove si è classificato al terzo posto con 274 (66 71 69 68, -14) colpi dopo essere stato in corsa per il titolo fino alle ultime buche. Sul percorso dell’Humewood Golf Club, a Port Elizabeth, nell’ultimo dei quattro tornei che in Sudafrica hanno aperto la stagione del Challenge Tour, tutti organizzati in collaborazione con il Sunshine Tour, ha vinto il sudafricano Dylan Mostert con 272 (68 68 69 67, -16) colpi davanti al connazionale Jaco Prinsloo, secondo con 273 (-15).

In un round conclusivo in cui almeno una decina di concorrenti sono stati in lotta per la vittoria, Prinsloo è sbucato dalle retrovie con un 62 (-10, un eagle, otto birdie). miglior score di giornata, recuperando 37 posizioni e ponendosi in vetta con il suo “meno 15” dopo essere arrivato con largo anticipo in club house. Solo Mostert lo ha raggiunto e poi lo ha superato con il suo sesto birdie di giornata alla buca 18, contro un bogey, per il 67 (-5) vincente. Per il 24enne sudafricano è il secondo titolo sul Sunshine Tour, che gli conta anche per il Challenge Tour, in un palmarès in cui figurano pure due successi sul Big Easy Tour, il secondo circuito di casa.

Scalise ha condiviso la posizione con il sudafricano JJ Senekal (a segno nel precedente SDC Open), il francese Tom Vaillant, che era leader dopo tre turni, e con l’irlandese Ruaidhri McGee. Al settimo posto con 275 (-13) il transalpino Clément Berardo e l’inglese Jamie Rutherford e al 51° Andrea Pavan con  282 (71 67 78 66, -6), mentre è uscito al taglio il terzo azzurro in gara, Gregorio De Leo, 86° con 142 (69 73, -2).

Scalise, alla seconda top ten consecutiva dopo la quinta piazza nello SDC Open, ha iniziato all’ottavo posto, è sceso al 12° nel secondo giro, poi è risalito all’ottavo nel terzo e infine ha provato a compiere l’impresa nel round conclusivo, che ha iniziato con due birdie. Un bogey alla buca 12 ha frenato la sua corsa che è ripresa nel finale con tre birdie a chiudere per il parziale di 68 (-4). Pavan ha girato in 66 (-6, un eagle, cinque birdie, un bogey) e ha pagato pesantemente un 78 (+6) nel terzo giro.

 

LA VIGILIA - Si conclude la campagna sudafricana del Challenge Tour con l’ultimo dei quattro tornei, organizzati in collaborazione con il Sunshine Tour, che hanno aperto la stagione 2023. Si gioca all’Humewood Golf Club di Port Elizabeth il Nelson Mandela Bay Championship (23-26 febbraio) al quale prendono parte tre giocatori italiani, Andrea Pavan, Lorenzo Scalise e Gregorio De Leo.

Nel field vi sono diciannove dei primi venti classificati nella Road To Mallorca (ordine di merito) - assente solo lo spagnolo Alvaro Quiros (n. 16) - e due dei tre vincitori stagionali, Benjamin Follett-Smith (n. 2) dello Zimbabwe (suo il Bain’s Whisky Cape Town Open) e il sudafricano JJ Senekal, a segno nel precedente SDC Open. Saranno tra i favoriti in una rosa molto ampia che comprende in primis le due rivelazioni di inizio anno, lo svedese Adam Blommé, leader della money list dopo la settima piazza nello SDC Open e la seconda nella Dimensione Data Pro-Am, e il rookie sudafricano Casey Jarvis (n. 4), 19 anni, secondo alle spalle di Senekal domenica scorsa e nono nella Dimension Data.

In buona condizione anche il francese Ugo Coussaud (n. 3) e i sudafricani Pieter Moolman (n. 5), Brandon Stone (n. 7) e Martin Vorster (n. 8), oltre che l’inglese Chris Paisley (n. 6). In questo contesto entrano di diritto anche Scalise (n. 15), autore di un’ottima prova la scorsa settimana a Limpopo con quinto posto, e Andrea Pavan (n. 13), out al taglio nelllo SDC Open, da considerarsi probabilmente un incidente di percorso considerata la quarta posizione ottenuta a Cape Town. Cerca conferme De Leo, alla prima stagione sul Challenge Tour dove è approdato dopo aver dominato nell’Alps Tour 2022, dopo la 18ª posizione a Limpopo.

Si gioca all’Humewood Golf Club ritenuto l’unico vero links di stile britannico in Sudafrica. E’ opera del colonnello SV Hotchkin, che nel disegnarlo si è ispirato all'Old Course di St. Andrews. Il leggendario campione sudafricano Bobby Locke, quattro volte vincitore dell'Open Championship, lo considerava uno dei migliori percorsi in cui avesse mai giocato. Il montepremi è di 350.000 dollari.

Primo piano

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    Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione 26/10/2024

    Il tedesco Thomas Gögele, con 197 (64 66 67, -19) colpi, ha vinto il Sergio Melpignano Senior Italian Open, torneo del Legends Tour disputato al San Domenico Golf (par 72) di Savelletri di Fasano (Brindisi). Primo successo sul circuito over 50 per Gögele, che ha saputo tenere salda la leadership sin dal primo dei tre round. Il gallese Bradley Dredge non è riuscito nel sorpasso, confermandosi in seconda posizione con 200 (-16). Terzo posto tutto inglese con 202 (-14) per Simon Griffiths e Andrew Marshall. Il trofeo di miglior italiano è andato ad Emanuele Canonica, che ha chiuso la gara ottavo con 206 (-10) davanti ad Alessandro Tadini, decimo con 207 (-9). Michele Reale si è posizionato 32° con 213 (-3), Mauro Bianco, 52° con 218 (+2), Gianluca Pietrobono, 60° con 231 (+15). Il campione uscente, James Kingston, ha concluso al 18° posto con 209 (-7)

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Golf Story

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    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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