07 Marzo 2022

PGA Tour: secondo titolo per Scottie Scheffler

Scottie Scheffler Scottie Scheffler

Secondo successo nell’arco di tre settimane sul PGA Tour e in carriera di Scottie Scheffler, che si è imposto con 283 (70 73 68 72, -5) colpi nel prestigioso Arnold Palmer Invitational disputato sul tracciato del Bay Hill Club & Lodge (par 72), a Orlando in Florida.

Scheffler, 25enne di Ridgewood (New Jersey), con tale successo, che gli ha reso la bella cifra di 2.160.000 dollari su un montepremi di 12.000.000 di dollari, è salito dal sesto al quinto posto nel world ranking e al primo nella graduatoria della FedEx Cup, posizioni a cui non era mai arrivato in precedenza.

Ha disputato 73 gare sul circuito con i due successi (l’altro nel Phoenix Open) e con venti piazzamenti tra i top ten e ha eguagliato il giapponese Hideki Matsuyama. l’altro plurivincitore (due vittorie anche per lui) nell’attuale stagione 2021-2022. Gli è bastato il 72 del par nel giro finale (tre birdie, tre bogey) per avere ragione - con il punteggio totale più alto registrato sul tour da quando nel 2020 lo spagnolo Jon Rahm ha fatto suo il BMW Championshio con un “meno 4” (276 colpi) - di Billy Horschel, dell’inglese Tyrrell Hatton (a segno nel 2020) e del norvegese Viktor Hovland (284, -4). In quinta posizione con 285 (-3) Gary Woodland e Chris Kirk, che si è guadagnato l’ingresso nel field del prossimo Open Championship, e in settima con 286 (-2) Talor Gooch e l’australiano Lucas Herbert.

Hanno deluso il nordirlandese Rory McIlroy, 13° con 289 (-1), che si era imposto nel 2018 e che aveva iniziato l’evento al comando, e Jon Rahm, leader mondiale, 17° con 290 (+2) alla pari con Max Homa, autore nel terzo turno di una “hole in one” (buca 14, par 3, yards 163, wedge). Un colpo in più per Hideki Matsuyama, 20° con 291 (+3), e ancora prestazione in grigio dell’iberico Sergio Garcia, 38° con 294 (+6).

Prossimo evento il The Players Championship (10-13 marzo) al TPC Sawgrass di Ponte Vedra Beach in Florida con l’esagerato montepremi di 20 milioni di dollari e con la partecipazione di Francesco Molinari.

 

TERZO GIRO - In Florida, nel "moving day" dell'Arnold Palmer Invitational di golf, battuta di arresto per Viktor Hovland (numero 4 mondiale) che, complice un parziale di 75 (+3) su un totale di 210 (-6) colpi, scivola dal primo al terzo posto lasciando la leadership agli americani Billy Horschel (67 71 71) e Talor Gooch (69 68 72), entrambi in testa con 209 (-7).

Classifica corta ad Orlando dove guadagna 16 posizioni lo statunitense Scottie Scheffler (sesto nel world ranking), ora quarto con 211 (-5) davanti al connazionale Gary Woodland, quinto con 212 (-4). Perde terreno Rory McIlroy (vincitore del torneo nel 2018), da secondo a sesto (213, -3) al pari di un altro nordirlandese, Graeme McDowell. Stesso score pure per Chris Kirk, 36enne di Knoxville (Tennessee). Chiudono la Top 10, tutti noni con 214 (-2), il canadese Corey Conners, l'inglese Matthew Fitzpatrick e l'americano Russell Henley.

Show e spettacolo nell'evento "elevato" del PGA Tour (che mette in palio un montepremi di 12.000.000 di dollari) dove Max Homa, 17/o con 216 (par), ha realizzato la sua prima "hole in one" sul circuito. Il 31enne di Burbank (California), alla buca 14 (par 3) e da 163 yards (149 metri), ha fatto direttamente centro utilizzando un pitching wedge. L'americano condivide la 17/a posizione, tra gli altri, con Jon Rahm. Lo spagnolo, numero 1 mondiale, è distante sette colpi dalla vetta e le sue chance di vittoria sembrano essere davvero poche.

 

SECONDO GIRO - E' la nuova stella del golf europeo e nel 2023, alla Ryder Cup di Roma, potrebbe essere tra i golfisti di punta del Vecchio Continente. Continua a sorprendere, Viktor Hovland. In Florida, il 24enne norvegese di Oslo con un parziale chiuso in 66 (-6), su un totale di 135 (69 66, -9) colpi, è volato in testa alla classifica dell'Arnold Palmer Invitational, tra i tornei più prestigiosi del PGA Tour che mette in palio un montepremi di 12.000.000 di dollari con prima moneta di 2.160.000 dollari.  Sette birdie e un bogey per il numero 4 del world ranking che, a Orlando, precede in classifica un terzetto d'inseguitori  con 137 (-7), composto dal nordirlandese Rory McIlroy (leader dopo 18 buche e vincitore di questo evento nel 2018), dall'inglese Tyrrell Hatton (altro past winner di questo appuntamento, che ha fatto suo nel 2020) e dall'americano Talor Gooch.

Al Bay Hill Club & Lodge (par 72), Hovland (undicesimo dopo il primo round) alla 61esima apparizione insegue il quarto successo sul massimo circuito americano, il secondo della stagione 2021-2022 dopo quello arrivato lo scorso novembre in Messico al World Technology Championship at Mayakoba (che peraltro fu il suo primo torneo vinto sul PGA Tour nel febbraio 2020). Momento d'oro per il norvegese che nel 2021 s'è imposto anche nel DP World Tour al BMW International Open e poi, nel 2022, ha conquistato il Dubai Desert Classic (Rolex Series).

A metà gara, è in alta classifica anche lo statunitense Billy Horschel, quinto con 138 (-6). Ha recuperato 38 posizioni lo spagnolo Jon Rahm (numero 1 del ranking mondiale), da 51/o a 13/o con 142 (-2) grazie a un secondo giro chiuso in 70 (-2) con cinque birdie e tre bogey.

 

PRIMO GIRO - Un pantalone giallo con maglietta blu indossati da Ian Poulter a sostengo dell'Ucraina. E ancora: la leadership di Rory McIlroy e l'inizio non esaltante di Jon Rahm. In Florida, il primo round dell'Arnold Palmer Invitational di golf ha riservato solidarietà e spettacolo. Ad Orlando, a guidare il leaderboard nel torneo del PGA Tour c'è, con un totale di 65 (-7) colpi, il nordirlandese McIlroy.

Già vincitore dell'evento nel 2018, il 32enne di Holywood precede in classifica gli americani Beau Hossler, Billy Horschel e John Michael Spaun, tutti secondi con 67 (-5). Mentre in quinta posizione con 68 (-4), ci sono il nordirlandese Graeme McDowell, il sudcoreano Sungjae Im, l'inglese Ian Poulter - sul green al fianco del popolo ucraino - l'australiano Adam Scott e gli statunitensi Will Zalatoris e Charles Howell III. Mentre non è andato oltre la 51/a posizione con 72 (par) lo spagnolo Rahm, numero 1 mondiale. Stesso score per Zach Johnson, capitano degli Usa alla Ryder Cup 2023 di Roma.

Sei birdie, un eagle e un bogey per McIlroy che, per la seconda volta in carriera, guida l'Arnold Palmer - tra gli eventi clou del PGA Tour, che mette in palio 12.000.000 di dollari di montepremi - dopo le 18 buche di apertura.

 

LA VIGILIA - Il PGA Tour 2022 di golf si prepara ad entrare nella sua fase clou con appuntamenti di primissimo piano che anticipano i major. Si comincia con l'Arnold Palmer Invitational, torneo "elevato" del massimo circuito americano che, dal 3 al 6 marzo ad Orlando, in Florida, vedrà 120 concorrenti contendersi un montepremi di 12.000.000 di dollari. L'appuntamento precede il The Players Championship (10-13 marzo a Ponte Vedra Beach) che vanterà invece la "borsa" più alta di sempre per un torneo del PGA Tour (20.000.000 di dollari).

Uno show doppio, che si aprirà appunto con l'Arnold Palmer, gara dalla grande tradizione dedicata ad una leggenda del golf. All'appello mancheranno due attesi protagonisti: Francesco Molinari (che nel 2019 fece suo il torneo dopo aver realizzato una 'hole in one' nel primo giro), che tornerà in campo al The Players, e il californiano Bryson DeChambeau, campione uscente (out perché non ha ancora recuperato da un infortunio alla mano e all'anca che lo aveva costretto, settimane fa, a ritirarsi dal Saudi International, tappa dell'Asian Tour).

Al Bay Hill Club & Lodge, ci saranno però quattro tra i migliori dieci giocatori al mondo: lo spagnolo Jon Rahm (numero 1 del world ranking), il norvegese Viktor Hovland (quarto), il nordirlandese Rory McIlroy (quinto e re dell'Arnold Palmer nel 2018) e l'americano Scottie Scheffler (sesto). Tra i big più attesi anche il giapponese Hideki Matsuyama, leader della FedEx Cup. e l'inglese Tyrrell Hatton (suo il torneo nel 2020).

Simbolo della rassegna sarà l'ormai celebre "red cardigan", marchio di fabbrica di Arnold Palmer. Curiosità: nel field ci sono pure lo statunitense Zach Johnson (appena nominato capitano degli Usa alla Ryder Cup 2023) e lo svedese Henrik Stenson tra i favoriti (insieme all'inglese Luke Donald, assente ad Orlando) a guidare il team Europe tra poco più di un anno e mezzo al Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio (Roma).

Non ci sarà ancora Tiger Woods (c'è attesa per il suo ritorno in campo), che ha vinto otto volte (record assoluto) l'Arnold Palmer Invitational, la prima nel 2000 e l'ultima nel 2013.

La gara in TV - L'Arnold Palmer Invitational sarà trasmesso da GOLFTV e da Eurosport 2 agli stessi orari su entrambe le piattaforme: giovedì 3 marzo e venerdì 4, dalle ore 20 alle ore 24; sabato 5 e domenica 6, dalle ore 18,30 alle ore 24. Commento di Nicola Pomponi, Alessandro Bellicini e di Matteo Delpodio.

Primo piano

  • Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione
    Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione 26/10/2024

    Il tedesco Thomas Gögele, con 197 (64 66 67, -19) colpi, ha vinto il Sergio Melpignano Senior Italian Open, torneo del Legends Tour disputato al San Domenico Golf (par 72) di Savelletri di Fasano (Brindisi). Primo successo sul circuito over 50 per Gögele, che ha saputo tenere salda la leadership sin dal primo dei tre round. Il gallese Bradley Dredge non è riuscito nel sorpasso, confermandosi in seconda posizione con 200 (-16). Terzo posto tutto inglese con 202 (-14) per Simon Griffiths e Andrew Marshall. Il trofeo di miglior italiano è andato ad Emanuele Canonica, che ha chiuso la gara ottavo con 206 (-10) davanti ad Alessandro Tadini, decimo con 207 (-9). Michele Reale si è posizionato 32° con 213 (-3), Mauro Bianco, 52° con 218 (+2), Gianluca Pietrobono, 60° con 231 (+15). Il campione uscente, James Kingston, ha concluso al 18° posto con 209 (-7)

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Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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