15 Novembre 2021

PGA Tour: Jason Kokrak, rimonta vincente

Jason Kokrak Jason Kokrak

Con un giro finale in 65 (-5) colpi e lo score di 270 (68 71 66 65, -10) colpi Jason Kokrak ha messo tutti d’accordo imponendosi nell’Hewlett Packard Enterprise Houston Open (PGA Tour), sul percorso del Memorial Park Golf Course (par 70), a Houston in Texas.

Kokrak, statunitense nato a North Bay, nell’Ontario in Canada, ha siglato il terzo titolo a 36 anni, cinque mesi e 23 giorni e alla 260ª presenza sul circuito. Ha iniziato a vincere un po’ tardi, solo a ottobre del 2019, ma ora prova a recuperare il tempo perduto, tanto da aver colto tre centri il 25 mesi, gli ultimi due nell’anno solare 2021 ed entrambi in Texas (l’altro il Charles Schwab a maggio). Grazie a sei birdie, contro un bogey, ha rimontato dalla settima piazza, ha lasciato a due colpi Kevin Tway e Scottie Scheffler (272, -8), che aveva iniziato da leader la tornata finale, ha intascato un assegno di 1.350.000 dollari su un montepremi di 7.500.000 dllari, è salito dal 29° al 22° posto del ranking mondiale e dal 188° al settimo nella graduatoria della FedEx Cup.

In quarta posizione con 273 (-7) Kramer Hickok e in quinta con 274 (-6) Joel Dahmen e Martin Trainer. Non è bastata una “hole in one” a Matthew Wolff, secondo dopo tre round, per competere per il titolo, perché è scivolato all’11° posto con 276 (-4). All’ace, il primo della sua carriera, ottenuto con un ferro 9 alla buca 9, par tre di 187 yards, ha unito due birdie e sei bogey per un 72 (+2) un po’ inatteso. Prestazioni scialbe degli australiani Adam Scott e Jason Day, 54.i con 285 (+5), e di Patrick Reed, 61° con 287 (+7). Hanno però fatto di peggio Tony Finau (142, +2) e di Brooks Koepka (143, +3), che erano i più in alto nel World Ranking alla partenza, rispettivamente 12° e 15° e ora 13° e 16°, usciti al taglio caduto a 141 (+1).

Era in gara anche Francesco Molinari che si è ritirato. L’azzurro era stato fermato alla buca 14 nel secondo giro (sospeso per oscurità) quando era 112° con “+5” e avrebbe dovuto realizzare almeno uno score di quattro sotto par nel resto del tracciato non certo agevole. Comunque non ha ripreso il gioco e ha lasciato la competizione.

 

TERZO GIRO - Scottie Scheffler ha preso il comando con 203 (72 62 69, -7) colpi nel terzo giro dell’Hewlett Packard Enterprise Houston Open (PGA Tour), in cui Francesco Molinari si è ritirato. L’azzurro era stato fermato alla buca 14 nel secondo giro (sospeso per oscurità) quando era 112° con “+5” e avrebbe dovuto realizzare almeno uno score di quattro sotto par nel resto del tracciato non certo agevole. Comunque non ha ripreso il gioco e ha lasciato l’arena.

Sul percorso del Memorial Park Golf Course (par 70), a Houston in Texas, Scheffler, 25enne di Ridgewood (New Jersey), due successi sul Korn Ferry Tour nel 2019 che gli hanno poi dato il pass per il circuito maggiore dove al momento è alla 67ª gara, prima di iniziare il terzo round, di prima mattina ha completato il secondo e con un 62 (-8, nove birdie, un bogey) ha stabilito il nuovo record del tracciato. Quindi ha segnato nel terzo un parziale di 69 (-1, tre birdie, due bogey) sufficiente per la leadership, ma che non gli ha concesso un gran margine sugli inseguitori nella sua corsa verso il primo titolo.

Infatti sono a un colpo Matthew Wolff, che era in vetta dopo due turni, Kramer Hickok, Martin Trainer, Kevin Tway e il venezuelano Jhonattan Vegas (204, -6), il quale risiede proprio a Houston, e sono a due Russell Henley, Luke List e Jason Kokrak (205, -5). Hanno chances anche altri giocatori tra i quali ricordiamo l’australiano Marc Leishman, decimo con 206 (-4).

Prestazioni sotto tono di Patrick Reed, 34° con 210 (par), e degli australiani Adam Scott, 50° con 212 (+2), e Jason Day, 65° con 215 (+5). Del tutto insufficienti quelle di Tony Finau (142, +2) e di Brooks Koepka (143, +3), che erano i più in alto nel World Ranking, rispettivamente 12° e 15°, usciti al taglio caduto a 141 (+1). Il montepremi è di 7.500.000 dollari.  

 

SECONDO GIRO SOSPESO - Secondo giro sospeso, come il primo, nell’Hewlett Packard Enterprise Houston Open (PGA Tour), dove non arrivano buone notizie da Francesco Molinari, che è a un passo dal subire il secondo taglio consecutivo. Sul percorso del Memorial Park Golf Course (par 70), a Houston in Texas, nella classifica provvisoria infatti è 112° con “+5” dopo 14 buche giocate e nelle quattro che gli rimangono dovrebbe almeno scendere di quattro colpi sotto par per arrivare a quel “+1” che sembrerebbe il punteggio per rimanere in gara. Per lui, al momento, un “+3” di giornata con un birdie, due bordey e un doppio bogey.

E’ al vertice con 130 (65 65, -10) Martin Trainer, 30enne statunitense nato a Marsiglia in Francia, 82 presenze sul circuito dove ha ottenuto un titolo (Puerto Rico Open, 2019) per un palmarès che ne conta due anche sul Web.com Tour (ora Korn Ferry Tour). Ha raddoppiato il 65 (-5) iniziale con cinque birdie senza bogey e ha un colpo di vantaggio su Kevin Tway (131, -9) Può sparigliare tutto Adam Long, terzo con “-8” e ancora sette buche avanti prima di giungere  in club house con buone possibilità quanto meno di agganciare il leader.

Seguono Adam Long, quarto con 133 (-7), Kramer Hickok, Adam Schenk e Scottie Scheffler, quinti con 134 (-6). Al 14° posto con “meno 4” alla 12ª buca Matthew Wolff, al 20° con “meno 2” Patrick Reed, stoppato alla 13 ª, e a rischio di uscire Tony Finau, 57° con “+1”, il punteggio che dovrebbe qualificare, e che ha sei buche quanto meno per rimanere dove si trova. Andrà invece fuori Brooks Koepka, 93° con 143 (+3). Il montepremi è di 7.500.000 dollari.

 

PRIMO GIRO SOSPESO - Ancora difficoltà per Francesco Molinari, 101° con 72 (+2) colpi dopo il primo giro dell’Hewlett Packard Enterprise Houston Open (PGA Tour) dove rischia di subire il secondo taglio consecutivo dopo quello della scorsa settimana in Messico.

Sul percorso del Memorial Park Golf Course (par 70), di Houston in Texas, dove il turno non si è concluso prima per un ritardo sulle partenze di circa due ore e 30 minuti e poi per l’oscurità, guidano la classifica provvisoria con 65 (-5) Russell Henley (sei birdie, un bogey), Talor Gooch (sette birdie, due bogey) e l’australiano Marc Leishman (sei birdie, un bogey), ma ha lo stesso “meno 5” Luke List (un eagle, quattro birdie, un bogey) che ha tre buche da giocare e che può salire solitario in vetta.

Seguono con 66 (-4) Jason Dufner e con 67 (-3) Keith Mitchell e il canadese Ben Silverman, ma possono cambiare la graduatoria gli altri quattro concorrenti con “meno 3”: Adam Long e Martin Trainer, fermati alla buca 11, Wyndham Clark e il venezuelano Jhonattan Vegas, stoppati alla 13. Tra i venti giocatori al 12° posto con 68 (-2) Matthew Wolff e ritardo rimediabile per Tony Finau, 32° con 69 (-1), e per Patrick Reed, Brooks Koepka, per l’australiano Jason Day e per l’inglese Lee Westwood, 54.i con 70 (par).

Francesco Molinari ha segnato due birdie e quattro bogey. Il montepremi è di 7.500.000 dollari.

 

LA VIGILIA - Il PGA Tour dal Messico si trasferisce in Texas per l’Hewlett Packard Enterprise Houston Open, in programma da giovedì 11 a domenica 14 novembre al Memorial Park Golf Course di Houston. Tra i 132 concorrenti ci sarà anche Francesco Molinari, unico azzurro in gara. Reduce dall’uscita al taglio in Messico al World Wide Technology Championship at Mayakoba, il piemontese insegue un risultato di prestigio. Quindicesimo nel 2020 il torinese, che lunedì scorso ha compiuto 39 anni, sfiderà venti tra i migliori cinquanta giocatori al mondo. Nel field mancheranno però quelli più attesi. E con loro anche il messicano Carlos Ortiz (secondo la scorsa settimana a Playa del Carmen), campione uscente, costretto a dare forfait all’ultimo per un infortunio alla spalla sinistra. Il 30enne di Guadalajara verrà sostituito dallo statunitense John Huh.

Tony Finau e Brooks Koepka (quinto lo scorso anno), rispettivamente all’undicesimo e al quindicesimo posto del ranking mondiale, guidano la folta spedizione americana. Composta anche da altri favoriti della vigilia come Scottie Scheffler, Patrick Reed, Matthew Wolff e Sam Burns (leader della FedEx Cup). Chance anche per l’inglese Tyrrell Hatton, il cileno Joaquin Niemann, il sudcoreano Sungjae Im e per l’irlandese Shane Lowry. Tra i past winner ecco invece, tra gli altri, Lanto Griffin (2019), Ian Poulter (2018), Russell Henley (2017), Jim Herman (2016) e Adam Scott (2007).

L’evento si giocherà appunto al Memorial Park Golf Course, considerato tra i quattro campi più impegnativi (major esclusi) del PGA Tour 2020-2021. E metterà in palio un montepremi di 7.500.000 dollari.

Il torneo in diretta su GOLFTV e su Eurosport 2 – L’Hewlett Packard Enterprise Houston Open verrà trasmesso in diretta su GOLFTV e su Eurosport 2 con collegamenti su entrambe le piattaforme ai seguenti orari: da giovedì 11 novembre a domenica 14, dalle ore 19 alle 22. Commento di Nicola Pomponi e di Alessandro Bellicini.

Primo piano

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    Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione 26/10/2024

    Il tedesco Thomas Gögele, con 197 (64 66 67, -19) colpi, ha vinto il Sergio Melpignano Senior Italian Open, torneo del Legends Tour disputato al San Domenico Golf (par 72) di Savelletri di Fasano (Brindisi). Primo successo sul circuito over 50 per Gögele, che ha saputo tenere salda la leadership sin dal primo dei tre round. Il gallese Bradley Dredge non è riuscito nel sorpasso, confermandosi in seconda posizione con 200 (-16). Terzo posto tutto inglese con 202 (-14) per Simon Griffiths e Andrew Marshall. Il trofeo di miglior italiano è andato ad Emanuele Canonica, che ha chiuso la gara ottavo con 206 (-10) davanti ad Alessandro Tadini, decimo con 207 (-9). Michele Reale si è posizionato 32° con 213 (-3), Mauro Bianco, 52° con 218 (+2), Gianluca Pietrobono, 60° con 231 (+15). Il campione uscente, James Kingston, ha concluso al 18° posto con 209 (-7)

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Golf Story

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    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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