14 Giugno 2021

PGA Tour: Higgo, basta un invito per vincere

Garrick Higgo Garrick Higgo

Freddezza e autorità nel momento decisivo e il sudafricano Garrick Higgo ha vinto con 273 (68 69 68 68, -11) colpi il Palmetto Championship (PGA Tour) sul percorso del Congaree Golf Club (par 71), a Ridgeland nel South Carolina. Arrivato con un invito dello sponsor era alla prima gara sul circuito, anche se per le statistiche è la seconda, perché ha partecipato a maggio al PGA Championship, che però essendo un major fa presenza in quasi tutti i migliori tour del mondo. Le statistiche, comunque, ognuno a volte le adatta a proprio consumo: basti pensareche per anni il LPGA Tour non assegnava nelle sue statistiche a Laura Davies il primo major vinto perché lo aveva ottenuto prima di essere divenuta membro del circuito.

Higgo, nativo di Johannesburg, a 22 anni, un mese e un giorno ha ottenuto, sempre per quelle statistiche, il primo successo alla seconda apparizione e meglio di lui ha fatto solo Jim Benepe che nel 1988 si impose nel Beatrice Western Open alla sua prima presenza assoluta, ma che poi non ebbe una gran carriera perché rimase il suo unico acuto. E’ stato il secondo sudafricano a vincere in stagione, dopo Branden Grace (Puerto Rico Open), e il secondo a fare centro a 22 anni dopo Gary Player nel lontano 1958. E’ al quarto successo in carriera dopo i tre ottenuti sull’European Tour (Open de Portugal 2020, Gran Canaria Lopesan Open e Canary Island Open 2021) e, naturalmente, ha subito accettato di divenire membro del PGA Tour con tutti i vantaggi di due anni di esenzione (ossia non perderà la ‘carta’ anche se andasse malissimo nella prima stagione) e si trasferirà armi e bagagli negli Stati Uniti, magari attingendo per le prime spese al congruo assegno di 1.314.000 dollari, premio per la sua prestazione su un montepremi di 7.300.000 dollari. Inoltre è salito dalla 54ª alla 37ª piazza nel World Ranking ed è entrato all’80° posto nella classifica FedEx Cup.

Il finale di gara è stato alquanto singolare a iniziare dal suicidio golfistico di Chesson Hadley al quale non sono bastati quattro colpi di vantaggio sul secondo dopo 54 buche (Higgo era a sei) per tornare al successo a sette anni di distanza dall’unico alloro (Puerto Rico Open, 2014). Infatti ha perso progressivamente terreno, però aveva ancora due colpi di margine su Higgo a tre buche dal termine, ma con tre bogey, propiziati da drive sbilenchi, ha favorito il soprasso ed è terminato secondo (274, -10) con la folta compagnia di Hudson Swafford, Doc Redman, del venezuelano Jhonattan Vegas, dell’inglese Tyrrell Hatton, al rientro dopo la guarigione dal Covid-19, e di Bo Van Pelt, che sulla buca 18 ha mancato il possibile playoff con un bogey, ma che a 46 anni ha ottenuto il suo miglior risultato dal 2012, quando giunse secondo nel Quicken Loans vinto da Tiger Woods.

Un altro che ha dato una involontaria mano a Higgo, il quale ha chiuso con un 68 (-3 con due birdie e due bogey sulle prime nove e con un eagle e un birdie decisivi nel rientro) è stato Dustin Johnson, numero uno mondiale, che in piena corsa pure lui, è incappato in un clamoroso triplo bogey alla buca 16 scivolando in decima posizione con 276 (-8). Una nota di merito per l’altro sudafricano invitato, Wilco Nienaber, pure lui a segno in stagione nella Dimensione Data Pro Am organizzata in combinata da Challenge Tour e da Sunshine Tour. E’ giunto 14° con 277 (-7) colpi e non è male per un 21enne la cui carriera ancora balla tra European Tour, Challenge Tour e Sunshine Tour.

 

TERZO GIRO - Il maltempo non ha consentito a quattro giocatori di completare il terzo giro del Palmetto Championship (PGA Tour) sul percorso del Congaree Golf Club (par 71), a Ridgeland nel South Carolina, ma la buca che manca da giocare può apportare ancora qualche variazione alla classifica provvisoria. Sono stai fermati dopo la buca 17 Chesson Hadley, il quale ha mantenuto la leadership con “-14” e ha aumentato il vantaggio portandolo a quattro colpi su Harris English (-10), stoppato anhe lui, e dovrà completare la buca 18 anche Dustin Johnson, numero uno mondiale, terzo con “-8”, che ha perso vistosamente terreno e che può solo sperare in un suo birdie e in uno scivolone dei suoi avversari per evitare di iniziare il turno conclusivo con sei colpi di ritardo, francamente troppi di rimontare. Lo affianca il sudafricano Garrick Higgo, che ha terminato con 205 (-8), al debutto sul circuito e con due titoli ottenuti quest’anno alle Isole Canarie sull’European Tour.

Il quarto rimasto lungo la strada è Tain Lee, settimo con “-6”. entrato nel field dalla prequalifica, che è passato al comando con quattro birdie sulle prime cinque buche e che poi ha mandato tutto all’aria con tre bogey e un doppio bogey sulle ultime cinque giocate.

Sono al quinto posto con 206 (-7) Bo Van Pelt e l’inglese Tyrrel Hatton, numero 11 del World Ranking, rientrato dopo la guarigione dal Covid-19, e che per il suo 67 (-4) ha realizzato tre eagle (insieme a un doppio bogey) secondo giocatore in stagione a compiere la prodezza dopo Matthew Wolff (Shriners Hospitals for Children Open, round 3). Sono tutti arrivati in club house con 207 (-6) colpi gli altri sei concorrenti al settimo posto insieme a Lee, tra i quali si trovano l’inglese Luke Donald e il venezuelano Jhonattan Vegas. Ha perso terreno l’altro debuttante sul circuito, il sudafricano Wilco Nienaber, pure lui a segno in stagione nella Dimensione Data Pro Am organizzata in combinata da Challenge Tour e da Sunshine Tour, 27° con 210 (-3). È uscito al taglio Brooks Koepka (n. 8), 80° con 145 (+1). che mai era andato fuori per sei volte nella stessa annata. Il montepremi è di 7.300.000 dollari.

 

SECONDO GIRO - Uno scivolone sull’ultima buca, sotto forma di doppio bogey, ha impedito al leader mondiale Dustin Johnson, secondo con 133 (-9), di condividere la prima posizione con Chesson Hadley (131 - 65 66, -11) nel Palmetto Championship (PGA Tour) al Congaree Golf Club (par 71), a Ridgeland nel South Carolina.

Hadley, 34 anni il prossimo 5 luglio, nativo di Raleigh, nello Stato in cui si gioca, un solo titolo sul circuito lontano sette anni (Puerto Rico Open, 2014), e con quattro successi sul Web.com Tour (oggi Korn Ferry Tour), ha girato in 66 (-5, sette birdie, due bogey). Sul tee della buca 18 era un colpo dietro a Johnson, ma uscito dal green se ne è trovati due di vantaggio perché ha chiuso con un birdie contro il doppio bogey del suo avversario che nel 68 (-3) ha messo anche sei birdie e un bogey.

Al terzo posto con 135 (-7) Tain Lee, che è entrato nel field dalle prequalifiche e che potrebbe emulare il canadese Corey Conners ultimo a vincere dopo essere entrato dalla porta di servizio (Valero Texas Open 2019).

Stanno facendo una bella figura i due sudafricani esordienti. Wilko Nienaber, quarto con 136 (-6), che si è imposto quest’anno nella Dimensione Data Pro Am organizzata in combinata da Challenge Tour e da Sunshine Tour e che nei due giri ha fatto registrare nella Driving Distance la meadia migliore (361,1 yards). Garrick Higgo, due gare fatte sue alle Isole Canarie tra aprile e maggio sull’European Tour, è decimo con 137 (-5). Nienaber è affiancato dal connazionale Erik van Rooyen, dall’irlandese Seamus Power e da Pat Perez, Chez Reavie e da Harris English.

E’ risalito dalla 54ª alla 17ª piazza con 139 (-3) l’inglese Tyrrell Hatton, numero 11 del World Ranking, al rientro dopo essere guarito dal Covis-19, ed è naufragato Wes Roach, in vetta nel round d’apertura e ora 29° con 141 (-1) dopo un 77 (+6) in cui non ha conosciuto birdie. È uscito al taglio Brooks Koepka (n. 8), 80° con 145 (+1). E’ la sesta volta in stagione che non supera metà gara e non gli era mai successo prima.

Il Palmetto Championship, subentrato nel calendario del PGA Tour al RBC Canadian Open, cancellato per la pandemia, precede il terzo major stagionale, l’U.S. Open (Torrey Pines, San Diego, California, 17-20 giugno). Il montepremi è di 7.300.000 dollari.

 

PRIMO GIRO - La sorpresa Wes Roach al vertice con 64 (-7) colpi e e Dustin Johnson, leader mondiale, uno dei rari big nel field, a ridosso con 65 (-6), dopo il giro iniziale del Palmetto Championship, il torneo subentrato nel calendario del PGA Tour al RBC Canadian Open, cancellato per la pandemia, e che precede il terzo major stagionale, l’U.S. Open (Torrey Pines, San Diego, California, 17-20 giugno).

Sul percorso del Congaree Golf Club (par 71), a Ridgeland nel South Carolina, Roach, 32enne di Knoxwille (Tennessee), con un titolo nel Web.Com Tour (oggi Korn Ferry Tour) datato 2015 e con tre promozioni dal secondo al primo circuito americano, l’ultima nel 2018 dopo due passi indietro, ha segnato un eagle, sei birdie e un bogey, mentre Dustin Johnson con sei birdie, è stato uno dei cinque giocatori a chiudere il round senza bogey. Lo affiancano in seconda posizione Chesson Hadley, Doc Redman e il sudafricano Erik van Rooyen. In sesta con 66 (-5) il venezuelano Jhonattan Vegas e tra i 12 concorrenti in settima con 67 (-4) Harris English e il canadese Nick Taylor.

Non sono andate molto bene le cose per gli altri due che sono entro la top 11 del world ranking, l’inglese Tyrrell Hatton, numero undici, 54° con 71 (par), al rientro dopo la quarantana per il Covid-19, e Brooks Koepka, numero 8, 75° con 72 (+1). Se la sono cavata bene i due sudafricani che arrivano dai tour continentali, entrambi 19.i con 68 (-3): Garrick Higgo, due successi in stagione alle Isole Canarie sull’European Tour, e Wilco Nienaber, a segno nella Dimensione Data Pro Am organizzata in combinata da Challenge Tour e da Sunshine Tour. Il montepremi è di 7.300.000 dollari.

 

LA VIGILIA - Il ritorno alle gare di Dustin Johnson, numero uno mondiale, fermo dal PGA Championship, è uno dei pochi motivi di interesse, se non il solo, del Palmetto Championship (10-13 giugno), il torneo che ha sostituito nel calendario il RBC Canadian Open, cancellato per la pandemia, e che precede il terzo major stagionale, U.S. Open (Torrey Pines, San Diego, California, 17-20 giugno).

Big tutti a riposo e field ricco di comprimari con altri due soli giocatori in alta classifica nel ranking mondiale, Brooks Koepka, numero 8, e l’inglese Tyrrell Hatton, sceso al numero 11 perché fermato dal Covid-19, e che ora riprende dopo la guarigione.

Johnson aveva giocato un torneo prima di un major nello scorso novembre (Vivint Houston Open), terminando secondo, e poi la settimana dopo si è imposto nel Masters. Visto che nel mondo del golf la superstizione è di casa magari gli porterà bene ancora una volta.

Sul percorso del Congaree Golf Club, a Ridgeland nel South Carolina, spulciando nel field troviamo Kevin Kisner, il coreano Sungjae Im, gli inglesi Tommy Fleetwood e Ian Poulter, ma suscitano una certa curiosità due sudafricani, Garrick Higgo, che quest’anno ha vinto due tornei sull’European Tour, entrambi alle Isole Canarie, e il giovanissimo Wilco Nienaber, che si è imposto in patria nella Dimension Data Pro Am, che gli conta come successo sia nel Challenge Tour che sul Sunshine Tour. Il montepremi di 7.300.000 dollari meritava certamente un field migliore.

Primo piano

  • Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione
    Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione 26/10/2024

    Il tedesco Thomas Gögele, con 197 (64 66 67, -19) colpi, ha vinto il Sergio Melpignano Senior Italian Open, torneo del Legends Tour disputato al San Domenico Golf (par 72) di Savelletri di Fasano (Brindisi). Primo successo sul circuito over 50 per Gögele, che ha saputo tenere salda la leadership sin dal primo dei tre round. Il gallese Bradley Dredge non è riuscito nel sorpasso, confermandosi in seconda posizione con 200 (-16). Terzo posto tutto inglese con 202 (-14) per Simon Griffiths e Andrew Marshall. Il trofeo di miglior italiano è andato ad Emanuele Canonica, che ha chiuso la gara ottavo con 206 (-10) davanti ad Alessandro Tadini, decimo con 207 (-9). Michele Reale si è posizionato 32° con 213 (-3), Mauro Bianco, 52° con 218 (+2), Gianluca Pietrobono, 60° con 231 (+15). Il campione uscente, James Kingston, ha concluso al 18° posto con 209 (-7)

    (Per continuare a leggere cliccare sul titolo)

Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

    (Cliccare sul titolo per continuare a leggere)

Viaggi

Attualità

Cerca