03 Maggio 2021

PGA Tour: primo successo di Sam Burns

Sam Burns Sam Burns

Primo titolo per Sam Burns sul PGA Tour. Lo ha ottenuto nel Valspar Championship, che ha concluso con 267 (67 63 69 68, -17) colpi,e  dove ha ceduto vistosamente sulle nove buche conclusive Keegan Bradley, che lo affiancava dopo tre turni, terminando secondo (270, -14).

Sam Burns, nativo di Shreveport (Louisiana), 75 partenze sul circuito, aveva fino ad ora solo un successo sul Web.com Tour (oggi Korn Ferry Tour) nel 2018. Al Copperhead Course (par 71) dell’Innisbrook Resort, a Palm Harbor in Florida, nel giro finale è stato distaccato di un colpo da Bradley al giro di boa (4 birdie e un bogey contro tre birdie e un bogey), poi però quest’ultimo si è smarrito e gli ha lasciato via libera con un doppio bogey alla 13ª e un bogey alla 15 ª (71, par), Burns ha proseguito con tre birdie e due bogey e ha fatto festa  con un 68 (-3). Per la prima volta su tre ha sfruttato la leadership dopo tre turni ed è divenuto il quinto giocatore a cogliere il primo successo in carriera nel Valspar Championship, preceduto dallo svedese Carl Pettersson (2005), da Gary Woodland (2011), Kevin Streelman (2013) e dal canadese Adam Hadwin (2017), e il secondo più giovane a vincere tale evento a 24 anni, 9 mesi e 9 giorni dopo Jordan Spieth (21 anni, sette mesi 16 giorni nel 2015).

Per un solo colpo non è riuscito a superare lo score più basso dell’evento (266 di Vijay Singh nel 2004), ma strada facendo, insieme a Bradley, ha fissato il nuovo primato dopo 36 buche (130, -12) e ha eguagliato quello dopo 54 (199, -14). Inoltre ha anche eguagliato con “meno 15” il punteggio su basso sui par 5 del Copperhead Course appartenente a Paul Casey (2019). Insieme al titolo ha ricevuto un congruo assegno di 1.242.000 dollari su un montepremi di 6.900.000 dollari, ed è salito dal 94° al 44° posto nel World Ranking e dal 47° al 14° nella graduatoria FedEx Cup.

Quanto a Bradley, che ha ottenuto il quarto e ultimo titolo nel 2018, ma che in realtà si è fermato nel 2012 dopo aver vinto un major (PGA Championship, 2011) e un WGC (Bridgestone Invitational, 2012), è terminato secondo per la settima volta in 273 presenze sul circuito. Il terzo posto con 271 (-13) ha portato il norvegese Viktor Hovland a ridosso dei top ten della classifica mondiale (da 15° a 11°). Stesso score per Cameron Tringale, quinta piazza con 272 (-12) per il messicano Abraham Ancer e parziale delusione per Max Homa, sesto con 274 (-10) insieme a Vaughn Taylor, e che sicuramente si aspettava di più dalla terza posizione dopo tre round a un colpo dai leader.

Non hanno brillato i due giocatori che calamitavano le attenzioni della vigilia, Dustin Johnson, numero uno mondiale, e Justin Thomas, numero due. Johnson è in un momento decisamente negativo, tanto da chiudere al 48° posto con 282 (-2), dopo aver iniziato al 66°, mentre Thomas ha recuperato negli ultimi due giri epiazzandosi 13° (277, -7) è salito al vertice della graduatoria FedEx Cup sopravanzando Bryson DeChambeau, assente nell’occasione. Difendeva il titolo l’inglese Paul Casey, che provava a imporsi per la terza volta consecutiva, cosa mai riuscita a nessuno nel Valspar Championship e a un solo giocatore, in altra gara, nella storia del PGA Tour (Steve Stricker, John Deere Classic, 2009, 2010, 2011), ma è praticamente uscito subito di scena viaggiando nell’anonimato (21° con 279, -5).

 

TERZO GIRO - Sam Burns e Keegan Bradley hanno mantenuto la leadership con 199 (-14) colpi anche nel terzo giro del Valspar Championship (PGA Tour), un torneo che potrebbe concludersi con una contesa a tre, avendo Max Homa, che li segue a un colpo (200, -13), quale terzo incomodo.

Al Copperhead Course (par 71) dell’Innisbrook Resort a Palm Harbor in Florida, Sam Burns (67 63 69), 24enne di Shreveport (Louisiana), con un successo sul Web.com Tour (oggi Korn Ferry Tour) nel 2018 e al 75° evento nel tour maggiore, e Keegan Bradley (64 66 69), 34enne di Woodstock (Vermont), alla 272ª gara sul circuito con quattro vittorie, ma da nove anni in cerca dello smalto perduto che tra il 2011 e 2012 lo aveva portato a imporsi in un major (PGA Championship) e in un WGC (Bridgestone Invitational), hanno realizzato lo stesso parziale di 69 (-2) con un cammino identico fatto di un eagle, due birdie e due bogey. Max Homa, invece, ha recuperato tre colpi a entrambi con un 66 (-5, un eagle, cinque birdie, due bogey).

Sembra difficile, anche se non impossibile, che possano inserirsi nella corsa al titolo, quarti con 203 (-10), Cameron Tringale, Ted Potter Jr, il cileno Joaquin Niemann e il messicano Abraham Ancer, soprattutto in base al rendimento di Homa, 30enne di Burbank (California),  ben intenzionato a ottenere il secondo successo in stagione, dopo il Genesis Invitational, e il terzo in carriera.

Seguono in classifica, Charley Hoffman, ottavo con 204 (-9), e Troy Merritt, Bubba Watson e Brandt Snedeker, noni con 205 (-8). Gara senza storia per Justin Thomas, numero due mondiale, dal 41° a 18° con 207 (-6), che continua ad andare su e giù per la graduatoria, mentre hanno abbandonato il 33° posto l’inglese Paul Casey, vincitore delle ultime due edizioni della gara, per scendere al 47° con 211 (-2) e Dustin Johnson, leader mondiale, per finire al 60° con 213 (par). Il montepremi è di 6.900.000 dollari.

 

SECONDO GIRO - Sam Burns ha raggiunto in vetta al Valspar Championship (PGA Tour) Keegan Bradley in un giornata in cui ha recuperato Dustin Johnson, numero uno mondiale, e ha perso terreno Justin Thomas, numero due, comunque entrambi lontani dai leader.

Al Copperhead Course (par 71) dell’Innisbrook Resort a Palm Harbor in Florida, Burns (130 - 67 63, -12), 24enne di Shreveport (Louisiana, con un titolo datato 2018 (Savannah Championship) ul Web.com Tour (oggi Korn Ferry Tour), ha realizzato un 63 (-8, otto birdie) miglior score del turno, ma Bradley (130 - 64 66), 34enne di Woodstock (Vermont), con quattro successi sul circuito, ma la cui vena si è quasi estinta nel 2012 dopo aver vinto un major (PGA Championship, 2011) e un WGC (Bridgestone Invitational, 2012) anche se poi ha avuto un guizzo nel 2018 quando è andato a segno per la quarta volta, ha evitato il sorpasso con un buon 66 (-5, un eagle, quattro birdie, un bogey).

La coppia, che ha stabilito il nuovo record del punteggio dopo 36 buche, superando il precedente di 131 (-11) appartenente al coreano K.J. Choi (2002), ha distanziato di ben quattro colpi Charley Hoffman, Lucas Glover e Max Homa (134, -8) e di cinque Hank Lebioda, Zach Johnson, l’inglese Tom Lewis, il coreano Sungjae Im e il sudafricano Charl Schwartzel. Ha recuperato 33 posizioni Dustin Johnson, 33° con 139 (-3), dopo un 68 (-3, quattro birdie un bogey), e si sono notevolmente diluite le speranze dell’inglese Paul Casey, che ha lo stesso score, di vincere per la terza volta consecutiva la gara. In regresso Justin Thomas, da 28° a 41° con 140 (-2), autore di un giro in par (71, un birdie, un bogey) che su un percorso che concede molto non aiuta proprio. Sono usciti al taglio, caduto a 141 (-1), Patrick Reed e Phil Mickelson (142, par) e l’inglese Justin Rose (147, +5). Il montepremi è di 6.900.000 dollari.

 

PRIMO GIRO - A volte ritornano. Nell’occasione è stato il turno di Keegan Bradley, al vertice con 64 (-7) colpi nel Valspar Championship (PGA Tour ) al Copperhead Course (par 71) dell’Innisbrook Resort a Palm Harbor in Florida, dove hanno tenuto un’andatura lenta i due giocatori grandi favoriti della vigilia, Justin Thomas, numero due mondiale, 28° con 69 (-2), e Dustin Johnson, numero uno, 66° con 71 (par).

Sembrava avviato a un grande avvenire Bradley, 34enne di Woodstock (Vermont), quanto nel 2012 i suoi titoli erano tre, con un major (PGA Championship, 2011) e un WGC, il Bridgestone Invitational, a agosto 2012, ma da quel momento non è avvenuto il decollo che molti avevano previsto. E neanche il quarto titolo a settembre 2018 (BMW Championship) è servito a cambiare le cose. Con sette birdie, senza bogey, alla 274ª gara, si trova per l’ottava volta al vertice in carriera, ma con uno dato assolutamente negativo, perché nelle sette precedenti non ha mai vinto, e un altro poco incoraggiante poichè nel Valspar Championship un solo leader dopo un turno è riuscito a farla franca, il coreano K.J Choi nel lontano 2002.

Bradley precede di due colpi Max Homa, Patton Kizzire, Ryan Moore, Hank Lebioda e l’argentino Emiliano Grillo, in quale spesso si affaccia ai vertici per poi vedere il gradino più alto del podio occupato da altri. Tra i concorrenti al settimo posto con 67 (-4) Jason Kokrak e il messicano Abraham Ancer.

Ha tenuto l’inglese Paul Casey, 14° con 68 (-3) ,campione in carica e a segno nelle due precedenti edizioni dell’evento, unico ad aver realizzato la doppietta consecutiva, mentre altri due l’hanno ottenuta in anni diversi, K.J. Choi (2002, 2006) e il sudafricano Retief Goosen (2003, 2009). Obiettivo è fare tripletta per emulare Steve Stricker, il solo nella storia del circuito a firmare tre successi di fila in un torneo (John Deere Classic, 2009, 2010, 2011). Non ha brillato Patrick Reed, 45 con 70 (-1), e hanno completamente deluso Phil Mickelson, 110° con 73 (+2), e l’inglese Justin Rose, 129° con 74 (+3). Il montepremi è di 6.900.000 dollari.

 

LA VIGILIA - Dustin Johnson, numero uno mondiale, e Justin Thomas, numero due, calamitano l’attenzione e si prendono i favori della vigilia nel Valspar Championship (28 aprile- 2 maggio), evento del PGA Tour che avrà luogo al Copperhead Course dell’Innisbrook Resort a Palm Harbor in Florida. C’è anche un terzo giocatore su cui converge l’attenzione, l’inglese Paul Casey, unico giocatore ad aver vinto la gara per due volte di fila (2018-2019 ) e che difenderà il titolo, poiché il torneo nel 2020 non si è disputato per la pandemia.

Caccia al record - Casey, a segno nel Dubai Desert Classic (European Tour) a gennaio, ha l’occasione per una eccezionale tripletta, perché lascerebbe a due vittorie il coreano K.J. Choi (2002, 2006) e il sudafricano Retief Goosen (2003, 2009) che le hanno ottenute in anni diversi, ed emulerebbe Steve Stricker, unico nella storia del tour ad aver conquistato un torneo per tre anni di fila (John Deere Classic, 2009, 2010, 2011).

Oltre a Johnson e a Thomas, sarà di scena un altro nella top ten del World Ranking, Patrick Reed (n. 7) e complessivamente saranno in gara diciassette giocatori tra i primi 50.

Diamo i numeri - Ancora altri numeri: nel field undici tra i primi 30 in graduatoria FedEx Cup, 97 vincitori sul circuito, 17 major champions per un totale di 25 titoli, con Mickelson che ha più di tutti (cinque), e otto past winner, i già citati Casey e Choi, insieme a Sean O’Hair (2008), Gary Woodland (2011), Luke Donald (2012), Kevin Streelman (2013), Adam Hadwin (2017) e al sudafricano Charl Schwartzel (2016), secondo dopo playoff domenica scorza nello Zurich Classic in coppia con il connazionale Louis Oosthuizen, anch’egli al via, mentre non si saranno i due che li hanno sconfitti, gli australiani Marc Leishman e Cameron Smith.

Molinari torna nel Wells Fargo - Assente anche Francesco Molinari, che riprenderà nella prossima settimana (Wells Fargo Championship, 6-9 maggio) e poi disputerà il PGA Championship (20-23 maggio), secondo major stagionale. Da seguire nel torneo anche Scottie Scheffler, il norvegese Viktor Hovland, il coreano Sungjae Im e l’inglese Justin Rose.

Quattro fermati dal Covid-19 - Il Covid 19 ha fermato alla vigilia Will Gordon, Brice Garnett, l’austriaco Sepp Straka e l’inglese Tyrrell Hatton, sostituiti da J.J. Spaun, Tim Wilkinson, dall’argentino Nelson Ledesma e dal thailandese Kiradech Aphibarnrat. Il montepremi è di 6.900.000 dollari.

Il torneo su GOLFTV ed Eurosport 2 - Il Valspar Championship sarà trasmesso in diretta da GOLF TV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it), e da Eurosport 2 agli orari indicati. GOLFTV: giovedì 29 aprile e venerdì 30, dalle ore 20 alle ore 24; sabato 1 maggio e domenica 2, dalle ore 19 alle ore 24. Eurosport 2: giovedì 29 aprile e venerdì 30, dalle ore 20 alle ore 24; sabato 1 maggio e domenica 2, dalle ore 21 alle ore 24. Commento di Nicola Pomponi e di Maurizio Trezzi.

Primo piano

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Golf Story

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    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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