30 Marzo 2021

Alps Tour: Matteo Manassero ancora secondo l’amateur Margolis beffa l’azzurro nel finale

Matteo Manassero (foto Tristan Jones) Matteo Manassero (foto Tristan Jones)

Matteo Manassero ancora protagonista e ancora una volta secondo. Nel MIRA Live the Soul Open, il secondo torneo stagionale dell’Alps Tour disputato come il primo sul percorso dell’Acaya Golf Club (par 71) di Vernole (LE), l’azzurro, leader dopo due turni, ha concluso con 202 (68 65 69, -11) ed è stato superato di un colpo dal dilettante francese Paul Margolis (201 - 67 68 66. -12), che ha rimontato dal quarto posto con un 66 (-5), score più basso del giro condiviso con altri due concorrenti, dovuto a sette birdie, ma con due bogey nel finale che lo hanno fatto traballare.

Corsi e ricorsi - Per Manassero le cose sono andate esattamente come la scorsa settimana quando, anche in quel caso in vetta dopo 36 buche, è stato rimontato nel MIRA Golf Experience Acaya Open dallo scozzese Ryan Lumsden, una sorta di ricorso storico con tre bogey e un birdie nelle ultime cinque buche in entrambi i casi. A Manassero è andata la prima moneta di 5.075 euro su un montepremi di 35.000 euro, perché Margolis, come amateur, ha potuto ricevere solo il trofeo, e ora è primo nella money list del circuito. Il francese, 22 anni, ha preso la ‘carta’ con la sesta posizione nella Qualifying School 2020, disputata al Golf Nazionale e al Terre dei Consoli, ed è andato subito a segno dopo essere giunto 14° nell’Acaya Open al suo debutto sul tour. Recentemente è stato superato in finale da Lucas Nicolas Fallotico negli Internazionali di Spagna “Copa S.M. El Rey”.

La strada è giusta - Non era comunque la prima moneta e la money list che interessavano a Manassero, il quale guarda giustamente molto più avanti e che comunque può sicuramente ritenere il bicchiere mezzo pieno. Non si fanno due gare di vertice, dopo peraltro essere tornato al successo nello scorso settembre (Toscana Golf Open, Alps Tour) a distanza di sette anni dal precedente (BMW PGA Championship 2013, European Tour), senza un gioco quanto meno soddisfacente. La strada che sta percorrendo è sicuramente giusta, ma resta il dubbio che debba lavorare soprattutto sulla tenuta nervosa. Sarebbe peraltro difficile spiegare diversamente la ripetitività di quei tre bogey nelle ultime cinque buche.

Ottimo De Leo - Su un tracciato molto impegnativo, tecnico, che concede poco e che si dipana tra scorci spettacolari in uno splendido Resort, va sottolineata l’ottima prova del dilettante azzurro Gregorio De Leo, terzo con 205 (-8) colpi e con pieno merito. Si trova assolutamente a suo agio tra i professionisti, come dimostrano anche il settimo posto della settimana passata nell’Acaya Open e le due belle prove nel 2010 (sesto Cervino Open e settimo Campionato Nazionale Open). Inoltre sullo stesso campo si è imposto a metà marzo nei Campionati Internazionali d’Italia.

Probabilmente deluso lo spagnolo Angel Hidalgo Portillo, quarto con 206 (-7) e che puntava al titolo, mentre il bilancio è sicuramente positivo per Alessandro Tadini (48 anni), tante stagioni sui circuiti continentali, quinto con 207 (-6), e per l’amateur Riccardo Bregoli, decimo con 209 (-4). In buona posizione anche Edoardo Raffaele Lipparelli, Enrico Di Nitto e Cristiano Terragni, 13.i con 210 (-3), con gli ultimi due che hanno ceduto nel finale, e per Filippo Bergamaschi, 18° con 211 (-2). Hanno superato il taglio 21 italiani. Tra costoro gli altri due dilettanti Manfredi Manica, 33° con 214 (+1), e Gianmarco Manfredi, 45° con 217 (+4).

 

SECONDO GIRO - Matteo Manassero per la seconda settimana consecutiva partirà da leader solitario nel giro finale dopo essere passato a condurre con 133 (68 65, -9) colpi nel MIRA Live the Soul Open, secondo torneo stagionale dell’Alps Tour che, come il precedente, si sta disputando all’Acaya Golf Club (par 71) di Vernole (LE).

Nel contesto di uno splendido Resort e su un percorso dagli scorsi spettacolari, ma anche molto impegnativo e tecnico. si è ripetuto quanto era accaduto la scorsa settimana nel MIRA Golf Experience Acaya Open con Manassero che era salito al vertice dopo due turni con lo stesso score di 133, ma con quattro colpi di vantaggio. Questa volta, malgrado si sia regalato lo score più basso del turno (65, -6, sette birdie, un bogey), il veronese, 28 anni il prossimo 19 aprile, quattro successi sull’European Tour e il ritorno alla vittoria, dopo sette anni lo scorso settembre proprio sull’Alps Tour (Toscana Golf Open), ha il margine di un solo colpo su due concorrenti di tutto rispetto quali Enrico Di Nitto, l’altro autore di un 65 praticamente gemello (sette birdie, un bogey), e lo spagnolo Angel Hidalgo Portillo (134 (-8), che ha perso la leadership per due errori in extremis.

In corsa per il titolo anche Cristiano Terragni, in vetta dopo un turno e ora quarto con 135 (-7) insieme all’olandese Koen Kouwenaar e al dilettante francese Paul Margolis, recentemente sconfitto in finale da Lucas Nicolas Fallotico negli Internazionali di Francia. Meno chances, ma con licenza di provarci, per l’iberico Manuel Elvira, settimo con 135 (-5), e per il sempre verde Alessandro Tadini e per l’amateur Gregorio De Leo, ottavi con 138 (-4), quest’ultimo vincitore dei Campionati Internazionali d’Italia, disputati sullo stesso tracciato a metà mese, e sempre più convincente tra i pro con il settimo posto della scorsa settimana nell’Acaya Open e con due top ten nel 2020 (sesto Cervino Open e settimo Campionato Nazionale Open).

Sono rimasti in gara per il giro finale 56 giocatori, compresi 21 italiani dei quali quattro dilettanti. Sono in buona posizione Riccardo Bregoli (am), decimo con 139 (-3), Edoardo Raffaele Lipparelli. 17° con 140 (-2), Andrea Maestroni e Gianluca Proietti, 22.i con 141 (-1), Filippo Bergamaschi e Michele Ortolani, 26.i con 142(par). Gli altri due dilettanti rimasti in gara sono Gianmarco Manfredi, 35° con 143 (+1), e Manfredi Manica, 45° con 144 (+2).

L’intervista - “Ho espresso un golf molto solido” ha detto Manassero. “Essere nuovamente al vertice dopo due giri, come nel precedente torneo, è davvero piacevole. Io sono molto concentrato sul lavoro che sto facendo e questi sono ottimi segnali che stanno a indicare come il mio processo di miglioramento avanzi e come sia sulla strada giusta. Ho un’altra opportunità. La prima non è andata a buon fine per dettagli, magari un paio di putt sbagliati, ma conta poco: è positivo trovarsi nuovamente al vertice”. Nel giro finale i professionisti si contenderanno il montepremi di 35.000 euro cdei quali 5.075 euro andranno al vincitore.

 

PRIMO GIRO - Cristiano Terragni, leader con 63 (-8) colpi, è stato il protagonista nel turno iniziale del MIRA Live the Soul Open, secondo torneo dell’Alps Tour che, come il precedente, si sta svolgendo all’Acaya Golf Club (par 71) di Vernole (LE), un percorso impegnativo e di grande livello tecnico incastonato, tra scorci panoramici, in uno splendido Resort. Il primo giro non si è concluso per la sopravvenuta oscurità, a causa di un ritardo nelle partenze al mattino dovuto alla nebbia, ma la classifica non subirà variazioni significative.

Terragni, 31enne milanese, un titolo sull’Alps Tour (Feudo d’Asti Open, 2011), e prima della pandemia impegnato sui due circuiti cinesi, ha realizzato nove birdie e un bogey, lasciando a due lunghezze uno dei favoriti, lo spagnolo Angel Hidalgo Portillo (65, -6). Ancora un’ottima prova del dilettante Gregorio De Leo, settimo venerdì scorso nel MIRA Golf Experience Acaya Open e a segno negli Internazionali d’Italia sempre sul medesimo tracciato, e ora terzo con 66 (-5) insieme all’olandese Koen Kouwenaar, all’iberico Manuel Elvira e al portoghese Tomas Bessa Guimaraes.

Altri due italiani al settimo posto con 67 (-4), Marco Archetti e Andrea Maestroni alla pari con lo scozzese Ryan Lumsden, vincitore dell’Acaya Open, e subito dietro, 13.i con 68 (-3), Matteo Manassero, secondo venerdì dietro allo scozzese per un bogey sull’ultima buca, Lorenzo Magini e l’altro dilettante Riccardo Bregoli. Sono in buona posizione, anche se già distanti dalla vetta, Edoardo Raffaele Lipparelli, Enrico Di Nitto e Giovanni Craviolo, 21.i con 69 (-2), Andrea Saracino, Alessandro Tadini, Federico Maccario, Jacopo Vecchi Fossa, Michele Ortolani e l’amateur Odin Antonino Urso, 28.i con 70 (-1).

Il torneo si disputa sulla distanza di 54 buche com taglio dopo 36 che promuoverà al turno finale i primi 40 classificati, i pari merito al 40° posto e i dilettanti che rientreranno nel punteggio di qualifica. Il montepremi è di 35.000 euro con prima moneta di 5.075 euro.

Primo piano

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Golf Story

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    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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