22 Marzo 2021

PGA Tour: Matt Jones dopo quasi sette anni

Matt Jones Matt Jones

L’australiano Matt Jones ha firmato il secondo successo sul PGA Tour, quasi sette anni dopo il primo, imponendosi con 268 (61 70 69 68, -12) colpi nell’Honda Classic, disputato sul percorso del PGA National (par 70), a Palm Beach Gardens in Florida.

Sono passati esattamente sei anni, 11 mesi e 15 giorni (ossia 2.541 giorni) da quando Jones, 41 anni il prossimo 19 aprile e alla 330ª partenza, alzò il trofeo nello Houston Open del 2014, dopo un playoff, ma la sua ultima vittoria l’aveva ottenuta nel 2019 sul circuito di casa nell’Australian Open già suo nel 2015, due titoli che completano un anemico palmarès.

Vantaggio record - Come già nel terzo turno non aveva dovuto fare miracoli per salire in vetta, così nel quarto a Jones è bastato scendere di due colpi sotto par (68, cinque birdie, tre bogey) non solo per prevalere, ma anche per eguagliare il più ampio vantaggio sul secondo classificato, Brandon Hagy (273, -7), che era stato stabilito da Jack Niclaus (1997) e dal colombiano Camilo Villegas (2010). Inoltre ha convertito in successo al terzo tentativo la leadership dopo 54 buche, ha realizzato in maggior numero di birdie fra tutti i partecipanti (20), è balzato dall’89° posto al 49° nel World Ranking e dal 60° all’11° nella graduatoria FedEx Cup. Andando nel più pratico sarà esente sul tour fino al 2022-2023, potrà disputare due major nel 2021, il Masters e il PGA Championship, quindi nel 2022 il Tournament of Champions  e il The Players Championship e avrà a sua scelta un veicolo a motore Honda. Infine, non trascurabile, anche l’assegno di 1.260.000 dollari percepito su un montepremi di 7.000.000 milioni di dollari.

Come detto il secondo posto è stato occupato da Brandon Hagy, che ha conseguito il miglior risultato sul circuito nel giorno del suo trentesimo compleanno. Fuori dal torneo, è entrato all’ultimo momento per la defezione di Kramer Hickok, e ha guadagnato ben 101 posizioni nella FedEx Cup (77°).

Crollo di Wise - Sulla terza piazza con 274 (-6) Chase Seiffert, Brendan Steele, Denny McCarthy, Russell Henley e il taiwanese T.C. Pan e tra i cinque concorrenti in ottava con 275 (-5) il coreano Sungjae Im, campione uscente, che non è riuscito ad imitare Jack Nicklaus, unico a fare la doppietta (1977-1978). Crollo verticale di Aaron Wise, al vertice dopo due turni, secondo nel terzo e 13° al termine con 276 (-4), affiancato dall’australiano Adam Scott, e al 25° posto con 278 (-2) Phil Michelson, miglior prestazione in dieci apparizioni nella stagione 2020-2021.

Il torneo è stato disertato dai big con la mente rivolta al WGC Dell Technologies Match Play (24-28 marzo, Austin, Texas) con ancora un montepremi super (10.500.000 dollari).

 

TERZO GIRO - L’australiano Matt Jones è tornato al vertice con 200 (61 70 69, -10) colpi nell’Honda Classic dove era già stato nel primo giro e nuovamente con tre colpi di margine. Sul percorso del PGA National (par 70), a Palm Beach Gardens in Florida, lo seguono J.B Holmes, risalito dal 16° posto, e Aaron Wise (203, -7), in vetta dopo due turni e che ha segnato un 75 (+5) del tutto inatteso dopo i due 64 (-6) precedenti.

Cabala pro Jones - Matt Jones, 41 anni il prossimo 19 aprile, ha un solo titolo sul PGA Tour (Houston Open 2014 dopo playoff) in 330 tornei disputati, ma in tempi più recenti si è imposto nell’Australian Open (2019) suo secondo successo sul tour di casa, dopo il primo nella stessa gara (2015). Per riprendersi la leadership non ha avuto bisogno di effetti speciali, ma gli sono bastati un po’ di altalena (tre birdie e due bogey) e parecchia prudenza per firmare un parziale di 69 (-1). Da quando l’evento si disputa al PGA National (2007) il “meno 10” e lo score migliore dopo tre turni, mentre sempre dalla stessa data sono stati sette i vincitori partiti al comando nel quarto giro. Un buon auspicio per Jones. J.B. Holmes ha girato in 67 (-3) con cinque birdie e due bogey e Aaron Wise ha pasticciato parecchio con due birdie, cinque bogey e un doppio bogey.

Qualche chance per Sungjae Im - Altra decisa rimonta quella del taiwanese C.T (Chen Tsung) Pan, 29enne di Miaoli, un titolo nel 2019 (RBC Heritage), da 42° a quarto con 204 (-6) dopo un 65 (-5, cinque birdie), miglior score del turno e uno dei due giocatori a non aver segnato bogey nella giornata. Si è messo in corsa per il titolo, ma stesse chances anche Cameron Tringale e Sam Ryder che lo affiancano. Possibilità anche per i concorrenti in settima posizione con 205 (-5): Stewart Cink, Brice Garnett, Zach Johnson, Robert Strebb, Keegan Bradley e il coreano Sungjae Im, campione in carica, che può provare ad emulare Jack Nickaus, unico a fare doppietta (1977-1978) nell’Honda Classic.

Nessun birdie anche per Chris Kirk, 13° con 206 (-4), autore di un 67 (-3, tre birdie). Stesso punteggio per il colombiano Camilo Villegas, che ha l’ultima occasione per guadagnare 136 punti nella classifica FedEx Cup onde rimanere nella categoria Major Medical (ha avuto un infortuno alla spalla) o 24 per giocare nel resto dalla stagione fuori da quella categoria. In media classifica Phil Mickelson e l’australiano Adam Scott, 27.i con 208 (-2). Il montepremi è di 7.000.000 milioni di dollari.

 

SECONDO GIRO - Aaron Wise ha realizzato il secondo 64 (-6) di fila e con il totale di 128 (-12) ha sorpassato l’australiano Matt Jones, ora secondo con 131 (-9) insieme a Brandon Hagy, quest’ultimo autore con 62 (-8, un eagle, sei birdie) del miglior score di giornata, nell’Honda Classic, torneo del PGA Tour) disertato dai big e che si sta svolgendo sul percorso del PGA National (par 70) a Palm Beach Gardens in Florida.

Wise a tempo di record - Aaron Wise, 24enne nato a Cape Town in Sudafrica, ma di nazionalità statunitense, ha realizzato due eagle, cinque birdie e tre bogey e con 128 colpi ha eguagliato il primato della gara su 36 buche, stabilito da Dan Pohl nel 1989 e ha battuto quello fissato a 129 da Rory McIlroy (2014) da quando l’evento si gioca al PGA National (2007). Wise, un titolo sul circuito (AT&T Byron Nelson, maggio 2018), uno sul Web.com Tour (ora Korn Ferry Tour) e uno sul tour canadese, si trova per la prima volta in vetta a metà gara in 88 partenze.

Bella reazione di Mickelson - In quarta posizione con 132 (-8) Sam Ryder e in quinta con 133 (-7) Russell Henley, Scott Harrington, Denny McCarthy e l’irlandese Shane Lowry e in 16ª con 136 (-4) Sungjae Im, 22enne coreano di Jeju Island, campione in carica e le cui speranze di emulare Jack Nicklaus, (doppietta 1977-1978) vanno scemando. Con un bel recupero fatto di tre birdie, dopo un bogey e un triplo bogey, ha evitato il taglio Phil Mickelson, 42° con 139 (-1), mentre non ci è riuscito l’inglese Lee Westwood (148, +8, sette colpi oltre il limite di qualifica), reduce da due secondi posti nei precedenti Arnold Palmer Invitational e The Players Championship. Sono stati realizzati nei due giri otto score di 64 o inferiori ed è stato superato il primo di cinque (2012 e 2014) a partire dal 2007. Il montepremi è di 7.000.000 milioni di dollari.

 

PRIMO GIRO - L’australiano Matt Jones, leader con 61 (-9) colpi, è stato il protagonista nella prima giornata dell’Honda Classic (PGA Tour), disertato dai big e che si sta svolgendo su tracciato del PGA National (par 70) a Palm Beach Gardens in Florida.

Jones, 41 anni il prossimo 19 aprile, alla 330ª partenza, ha ottenuto una sola vittoria sul circuito nel 2014 (Houston Open dopo playoff), ma ha vinto più recentemente nel 2019 quando ha siglato il secondo dei suoi due successi sul tour australiano, Ha segnato nove birdie, solo concorrente a non inciampare in bogey, ha eguagliato il record del torneo sulle 18 buche stabilito da Brian Harman nel 2012 e ha abbassato di due colpi quello relativo al turno di apertura da quando nel 2007 l’evento si disputa al PGA National (63 nel 2014 di Rory McIlroy). E’ seguito a tre colpi da Aaron Wise e da Russell Henley (64, -6), il margine più ampio sui secondi nel round iniziale dal 1987, quando Mike Sullivan si avvantaggiò di quattro colpi.

Ottimo Stricker - In quarta posizione con 66 (-4) Steve Stricker, a 54 anni ancora molto competitivo e che sarà il capitano del Team USA alla prossima Ryder Cup (24-26 settembre nel Wisconsin), Joseph Bramlett, Scott Harrington, Kevin Chappell e l’australiano Cameron Davis e in 15ª il 22enne coreano di Jeju Island Sungjae Im, che sta difendendo l’unico titolo conquistato sul circuito. In 27ª con 69 (-1) l’australiano Adam Scott e qualche difficoltà per l’inglese Lee Westwood, 43° con 70 (par), reduce da due secondi posti nei precedenti Arnold Palmer Invitational e The Players Championship, e per Phil Mickelson, 63° con 71).

Record negativo - Record negativo battuto due volte a breve distanza. L’inglese Luke Donald, 125° con 76 (+6) ha segnato un “9” alla buca 17 (par), score più alto in assoluto su questo green nella storia del torneo, ma poco dopo Brian Stuard, 138° con 79 (+9), ha voluto…strafare e con un 11 sulla medesima buca si è preso lo scomodo primato. Infine una curiosità: alla buca 18 (par 5) sono stati messi a segno 14 eagle e anche questo è un record assoluto. Il massimo in quella buca era stato di nove (2017). Il montepremi è di 7.000.000 milioni di dollari.

 

LA VIGILIA - Big a riposo nell’Honda Classic, il torneo del PGA Tour che avrà per teatro di gara, dal 18 al 21 marzo, il PGA National a Palm Beach Gardens in Florida.

Difende l’unico titolo conquistato sul circuito Sungjae Im, 22enne coreano di Jeju Island, in un field che comprende l’inglese Lee Westwood, reduce da due secondi posti consecutivi nell’Arnold Palmer Invitational e nel The Players Championship, Phil Mickelson, Ryan Moore, Doug Ghim, recentemente in buona evidenza, Chris Kirk, l’australiano Adam Scott, il cileno Joaquin Niemann, lo svedese Henrik Stenson e l’irlnadese Shane Lowry.

n cerca della condizione perduta da qualche tempo Rickie Fowler e curiosità per Steve Stricker e per l’irlandese Padraig Harrington, che saranno i capitani rispettivamente del Team USA e del Team Europe alla prossima Ryder Cup (24-26 settembre, Whistling Straits GC, Sheboygan, Wisconsin, USA).

Alla vigilia sono stati costretti a dare forfait Gary Woodland, Scott Piercy e Doc Redman perché positivi al test per il Covid-19. Il montepremi è di 7.000.000 milioni di dollari, da ritenersi quasi “modesto” dopo l’orgia di dollari nelle gare dell’ultimo mese.

Il torneo su GOLFTV e su Eurosport 2 – L’Honda Classic viene trasmesso in diretta su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it), e su Eurosport 2 con collegamentiagli orari indicati. GOLFTV: giovedì 18 marzo e venerdì 19, dalle ore 19 alle ore 23; sabato 20 e domenica 21, dalle ore 18 alle ore 23. Eurosport 2: giovedì 18 marzo e venerdì 19, dalle ore 19 alle ore 23; sabato 20 e domenica 21, dalle ore 20 alle ore 23. Commento di Alessandro Bellicini e di Federico Colombo.

Primo piano

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    Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione 26/10/2024

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Golf Story

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    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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