Da Jessica a Nelly. Le sorelle Korda, figlie degli ex tennisti Petr Korda e Regina Rajchrtová, si passano il testimone sul LPGA Tour. Al successo della prima nel Diamond Resort Tournament, la gara inaugurale del circuito 2021, è seguito quello di Nelly, la sorella minore, nella seconda, il Gainbridge LPGA sul percorso del Lake Nona Golf & Country Club (par 72), a Orlando in Florida,
La 22enne di Bradenton ha concluso con 272 (67 68 68 69, -16) colpi dopo un giro finale condotto con un parziale di 69 (-3) frutto di tre birdie sulle prime sei buche, che le hanno consentito di gestire un buon vantaggio sulle inseguitrici, tradotto poi in tre colpi nei riguardi di Lexi Thompson e della neozelandese Lydia Ko (275, -13), che era stata in vetta nei primi due giri e che ha dato evidenti segni di ripresa dopo un lungo periodo in ombra, seguito a 15 successi (con due major) e a 107 settimane da numero uno al mondo (2015-2017).
Nelly e la “faticaccia” - A dispetto del vantaggio finale, non è stato tutto facile per la vincitrice che ha dichiarato: “Ero molto stressata, perché non riuscivo a colpire bene la palla e a prendere molti green. Forse non si è visto da fuori il campo, ma se aveste potuto ascoltare le conversazioni con il mio caddie ve ne sareste resi conto. È stata veramente una faticaccia”. Per lei un assegno di 300.000 dollari su un montepremi di 2.000.000 di dollari.
Jin Young Ko, mancata rimonta - Non è riuscita a recuperare la coreana Jin Young Ko, numero uno del Rolex ranking, da terza a quarta con 277 (-11), e hanno occupato la quinta piazza con 278 (-10) l’australiana Sarah Kemp e la thailandese Patty Tavatanakit.
La canadese Brooke M. Henderson si è dovuta accontentare del 16° posto con 282 (-6), mentre ha operato una rimonta tardiva la coreana Sei Young Kim, da 63ª a 24ª con 284 (-4). Bassa classifica per la giapponese Nasa Hataoka, 52ª con 290 (+2), e per la svedese Madelene Sagstrom, 66ª con 293 (+5), che difendeva il titolo.
Il ritorno di Annika - Ha preso parte all’evento la grande campionessa svedese Annika Sorenstam, oggi 50enne, dominatrice della scena mondiale da metà degli anni Novanta al 2008, quando ha lasciato le scene agonistiche dopo aver vinto 72 gare nel LPGA Tour (con dieci major), 14 nel LET, quattro nel circuito australiano, due in quello giapponese e tre eventi a squadre, compresa la World Cup (2006). Non ebbe praticamente rivali dal 2000, mentre in precedenza era riuscita a batterla un’altra grande, l’australiana Karrie Webb, prima di allentare la presa perché ritenne che “nella vita non c’era solo il golf”. La Sorenstam, in campo dopo 13 anni, è terminata 74ª e ultima con 301 (+16). Ha pagato soprattutto la stanchezza nei due giri conclusivi (79-76), mentre si era difesa discretamente nei primi due (75 71). Ovviamente il risultato non contava molto, come ha sottolineato lei stessa “felice di essere qui e di aver potuto partecipare a questa gara”
È uscita al taglio Giulia Molinaro, al debutto stagionale, 94ª con 149 (76 73, +5).
TERZO GIRO - Nelly Korda, numero quattro mondiale, si è autorevolmente candidata al quarto titolo sul LPGA Tour. Lo ha fatto salendo dal secondo al primo posto con 203 (67 68 68, -13) colpi nel Gainbridge LPGA che si sta svolgendo sul percorso del Lake Nona Golf & Country Club (par 72), a Orlando in Florida, dove è uscita al taglio Giulia Molinaro, al debutto stagionale, 94ª con 149 (76 73, +5).
Nelly Korda, 22enne di Bradenton (Florida), sorella minore dell’altra proette Jessica e figlia degli ex tennisti Petr Korda e Regina Rajchrtová, ha realizzato cinque birdie e un bogey per il 68 (-4) che le ha permesso di lasciare a un colpo la thailandese Patty Tavatanakit (204, -12). Recupera Jin Young Ko - Dopo essere scivolata in 16ª posizione nel secondo turno ha ripreso quota con un ottimo 66 (-6, sette birdie, un bogey) la coreana Jin Young Ko, 25enne di Seoul, numero uno del Rolex Ranking, terza con 206 (-10), che non lascerà nulla di intentato per tornare al successo dopo essersi imposta nell’ultima gara della scorsa stagione (Tour Championship), suo settimo titolo (due major). La affiancano Angel Yin e la neozelandese Lydia Ko, in vetta dopo due turni e che sta provando a ritornare nell’élite, dopo quasi tre anni di buio seguiti a 15 titoli (due major) e a 107 settimane da numero uno al mondo (2015-2017).
Hanno buone possibilità di correre per il titolo anche Lexi Thompson e la coreana Chella Choi, seste con 207 (-9), Marissa Steen, la canadese Brooke M. Henderson e la coreana In Gee Chun, ottave con 208 (-8). Navigano in bassa classifica la giapponese Nasa Hataoka, 49ª con 216 (par), la coreana Sei Young Kim, numero due del ranking, 63ª con 218 (+2), e la svedese Madelene Sagstrom, 64ª con 219 (+3), che difendeva il titolo.
Sorenstam in coda - Ha ceduto la svedese Annika Sorenstam, oggi cinquantenne, tornata in gara dopo 13 anni. Si era ritirata dalle scene agonistiche nel 2008 dopo essere stata per oltre un decennio indiscussa regina del golf femminile. Ha pagato la distanza, come era prevedibile, e la stanchezza ha fatto 79 (+7) e il 74° e ultimo posto con 225 (+9). “E’ stata una giornata dura e non ho colpito la palla nel modo giusto per potermi dare possibilità di birdie, ma conta poco. Sono soprattutto felice di essere qui e di aver potuto partecipare a questa gara”. Il montepremi è di 2.000.000 di dollari.
SECONDO GIRO - La neozelandese Lydia Ko ha mantenuto il comando con 134 (65 69, -10) colpi nel Gainbridge LPGA, secondo torneo 2021 del LPGA Tour che si sta svolgendo sul percorso del Lake Nona Golf & Country Club (par 72), a Orlando in Florida, dove nel 1990 si svolse la prima edizione della Solheim Cup.
Si è concluso con un taglio il debutto stagionale di Giulia Molinaro, unica italiana in gara, 94ª con 149 (76 73, +5), che dopo un 76 (+4) con cui si era complicata molto il prosieguo della gara ha girato ancora sopra par in 73 (+1, due birdie, tre bogey).
Sorenstam resta in gara - L’attrazione dell’evento è comunque la svedese Annika Sorenstam, oggi cinquantenne, dominatrice della scena mondiale per più di un decennio (72 titoli LPGA con dieci major) e ritiratasi nel 2008, che è tornata in campo dopo circa 13 anni. Dopo una partenza al 77° posto con un 75 (+3) ha effettuato un secondo giro in 71 (-1, tre birdie, due bogey) ed è rimasta in gara, non senza aver offerto saggi di classe rimasta immutata nel tempo.
Lydia Ko prova a riemergere - Lydia Ko (Bo-Gyung il suo nome di battesimo), 23enne nata a Seoul che poi ha scelto la cittadinanza neozelandese, si è presa la scena internazionale da giovanissima, rimanendo al vertice mondiale per 104 settimane tra i 2015 e il 2017. Si è imposta per 15 volte sul circuito, con due major, e in tre occasioni nel Ladies European Tour, ma dal 2018 non ha più vinto rimanendo in ombra per lunghi tratti. Con un parziale di 69 (-3, sei birdie, tre bogey) è rimasta in vetta, ma ha avversarie di tutto rispetto sulla sua scia, a iniziare da Nelly Korda, numero quattro del Rolex Ranking, seconda con 135 (-9). Seguono Ryann O’Toole, terza con 136 (-8), la coreana In Gee Chun, quarta con 137 (-7), la sudafricana Ashleigh Buhai (Simon da nubile), la thailandese Patty Tavatanakit e la coreana Chella Choi, quinte con 138 (-6).
Jin Young Ko retrocede - Tra le otto concorrenti in ottava posizione con 139 (-5) Lexi Thompson, Stacy Lewis e Jessica Korda, sorella maggiore di Nelly, mentre ha perso terreno la coreana Jin Young Ko, numero uno al mondo, da quarta a 16ª con 140 (-4) insieme alla canadese Brooke M. Henderson. Poco dietro la giapponese Nasa Hataoka, 27ª con 142 (-2), e uscita anticipata evitata con l’ultimo punteggio utile dalla coreana Sei Young Kim, numero due del ranking, e dalla svedese Madelene Sagstrom, campionessa in carica, 67.e con 146 (+2). Declino di una numero uno - Out Danielle Kang, numero cinque, 75ª con 147 (+3), e la taiwanese Yani Tseng, tornata in campo dopo 23 mesi, 118ª con 184 (+20). E’ stata numero uno mondiale per 109 settimane di fila tra il 2011 e il 2013, poi un declino molto rapido non inusuale e già capitato a molte atlete orientali. Il montepremi è di 2.000.000 di dollari.
PRIMO GIRO - La neozelandese Lydia Ko, ex numero uno mondiale, al proscenio nel primo giro del Gainbridge LPGA dove conduce con 65 (-7) colpi sul percorso del Lake Nona Golf & Country Club (par 72), a Orlando in Florida, teatro nel 1990 della prima edizione della Solheim Cup.
Giornata difficile per Giulia Molinaro, 98ª con 76 (+4, un birdie, cinque bogey) che rischia di chiudere al taglio la gara del suo debutto stagionale.
Lydia Ko ha segnato un eagle, sei birdie e un bogey per lasciare a due colpi Nelly Korda e la danese Nanna Koerstz Madsen (67, -5) e a tre un gruppo al quarto posto con 68 (-4) composto dalla coreana Jin Young Ko, leader mondiale, da Ryann O’Toole, Jennifer Kupcho, Megan Khang, dalla danese Nicole Broch Larsen, dalla cinese Xiyu Lin e dalla messicana Gaby Lopez.
Non poteva certo essere ai livelli di quando era incontrastata dominatrice del golf femminile la svedese Annika Sorenstam, ritornata a disputare un evento del LPGA Tour all’età di 50 anni e dopo 13 di pausa. Ha girato in 75 (+3) per il 77° posto e comunque è in corsa per rimanere quanto meno in gara, ma il risultato poi conta poco perché la cosa più bella è stata rivedere alcune delle sue belle giocate che il tempo non ha scalfito.
Sono in media classifica la giapponese Nasa Hataoka, 17ª con 70 (-2), Lexi Thompson e la canadese Brooke M. Henderson, 29.e con 71 (-1), la coreana Sei Young Kim, numero due del Rolex Ranking, 41ª con 72 (par), e Danielle Kang, 53ª con 73 (+1). Difficilmente eviteranno l’uscita anticipata la svedese Madelene Sagstrom, che difende il titolo, 110ª con 77 (+5), e la taiwanese Yani Tseng, tornata in campo dopo 23 mesi, 120ª con 81 (+9). Il montepremi è di 2.000.000 di dollari.
LA VIGILIA - Seconda gara del LPGA Tour e debutto stagionale di Giulia Molinaro sul percorso del Lake Nona Golf & Country Club, a Orlando in Florida, che nel 1990 ospitò la prima edizione della Solheim Cup in cui le statunitensi travolsero la squadra europea (11,5-4,5) e dove è in programma il Gainbridge LPGA (25-28 febbraio). in cui sarà in campo Annika Sorenstam, lontana dal golf agonistico dal 2008.
La 50enne svedese nata a Bro, nei pressi di Stoccolma, lasciò la scena dopo aver dominato nel mondo del golf femminile per oltre un decennio, dalla metà degli anni Novanta al ritiro. Al suo attivo 72 titoli sul circuito americano (con dieci major), 14 nel Ladies European Tour, da dove era partita, quattro nel tour australiano, due in quello giapponese e tre in eventi a squadre, compresa la World Cup (2006). E a pieno diritto nella “Hall of Fame”. Eletta da pochi mesi presidente dell'International Golf Federation, ha dichiarato: “Sono stata lontana dal golf giocato per troppi anni, e non ho grandi aspettative, ma sono felice di poter tornare sul LPGA Tour. Per me è già importante essere in campo”. Avrà comunque l’attenzione generale come era accaduto a gennaio quando aveva preso parte al Diamond Resorts Tournament of Champions, non tra le proettes, ma tra le celebrità impegnate con classifica a parte (nona).
Non potrà competere per il titolo per il quale si proporrà in prima battuta la coreana Jin Young Ko, 25enne di Seoul, numero uno mondiale che dopo essere stata fuori tour dall’inizio della pandemia è tonata a dettare la sua legge sul circuito alla fine della passata stagione vincendo il CME Group Tour Championship.
Proveranno a dire la loro anche le connazionali Sei Young Kim, numero due, Sung Hyun Park e Jeongeun Lee6, le statunitensi Nelly Korda, Lexi Thompson e Danielle Kang, le giapponesi Nasa Hataoka e Haru Nomura, la canadese Brooke M. Henderson, la neozelandese Lydia Ko e la tedesca Sophia Popov. Difende il titolo la svedese Madelene Sagstrom.
Rientra sul circuito dopo 23 mesi la taiwanese Yani Tseng, che era stata numero uno mondiale per 109 settimane di fila tra il 2011 e il 2013 per poi finire rapidamente nell’anonimato. Il montepremi è di 2.000.000 di dollari.