01 Marzo 2021

Il primo WGC di Collin Morikawa

Collin Morikawa Collin Morikawa

Collin Morikawa ha messo il suo sigillo nel WGC-Workday Championship at The Concession, primo dei quattro eventi, secondo solo ai major, del World Golf Championships traslocato dal Messico in Florida causa pandemia,

Sul percorso del The Concession Golf Club (par 72), a Bradenton, il 24enne di Los Angeles (California) ha concluso la sua corsa vincente con 270 (70 64 67 69, -18) colpi portando a quattro i titoli sul circuito che, oltre al WGC, comprendono anche un major (PGA Championship, 2020). Un parziale di 69 (-3, quattro birdie, un bogey) è bastato per avere ragione di Brooks Koepka, Billy Horschel e del norvegese Viktor Hovland (273, -15), che è salito al secondo posto nella graduatoria FedEx Cup a 38 punti da Patrick Cantlay, costretto a dare forfait alla vigilia per un malanno.

I record di Morikawa - Morikawa, alla 41ª gara sul tour e partito per la seconda volta da leader dopo 54 buche, ha eguagliato Tiger Woods, unico giocatore fino ad ora capace di imporsi in un major e in un WGC prima dei 25 anni. E’ anche l’unico atleta di questa età attualmente sul circuito ad annoverare quattro titoli nel palmarès e si allinea con altri sei che hanno conquistato quattro successi (o più) con un major, sempre a questa età. Ha superato il primato di Nick Price (1999) che aveva ottenuto due vittorie in un inizio di stagione alla 21ª settimana contro le sue 20 e ha realizzato 27 birdie in un WGC dal 1999 a due dal record di 29 stabilito da Scott McCarron, Martin Kaymer e da Hideki Matsuyama. Infine è salito dal sesto al quarto posto nel World Ranking e il titolo gli ha fruttato un congruo assegno di 1.820.000 dollari su un montepremi di 10.500.000 dollari.

Gli sconfitti - A parte Webb Simpson, leader dopo un turno, e Koepka, in vetta dopo due, gli altri giocatori che riscuotevano i favori della vigilia non sono mai stati in corsa a iniziare da Rory McIlroy, sesto con 276 (-12) insieme allo stesso Simpson e al sudafricano Louis Oosthuizen, che ha dovuto rinunciare all’obiettivo di completare il WGC-Slam con il titolo dell’unico evento assente nel suo palmarès. Il terzetto è stato preceduto da Scottie Scheffler, quarto con 274 (-14), e seguito da Jason Kokrak e da Patrick Reed, noni con 277 (-11), quest’ultimo campione e uscente e a segno nella stessa gara anche nel 2014 quando si chiamava Cadillac Championship, mentre lo scorso anno aveva la denominazione di Mexico Championship.

Dustin Johnson sotto tono - Non è riuscito a entrare tra i top ten, dopo tre consecutive, Tony Finau, 14° con 279 (-9), e hanno segnato un colpo in più Justin Thomas, numero tre mondiale, e il giapponese Hideki Matsuyama, 15.i con 280 (-8) insieme al messicano Carlos Ortiz che ha ottenuto con 66 (-6) il miglior score in una giornata in cui nessuno ha evitato bogey.

Media classifica per Bryson DeChambeau, 22° con 282 (-6), per gli spagnoli Jon Rahm, numero due al mondo, e Sergio Garcia, 32.i con 284 (-4), e per Xander Schauffele, 39° con 287 (-1), che è riuscito negli ultimi due turni a interrompere due serie positive. Nel terzo con un 73 (+1) ha fissato a 20 la sequenza di giri consecutivi conclusi in par o sotto, mentre nel quarto ha messo fine ai piazzamenti tra i top 25 che si sono fermati a 16 di fila. Stesso punteggio per Trevor Simsby, autore nel terzo giro di una “hole in one” (buca 6, par 3, yards 170, ferro 7).

Del tutto negative le prove di Dustin Johnson, leader del ranking, dell’australiano Adam Scott e dell’inglese Justin Rose, 54.i con 293 (+5). Assente Francesco Molinari, che non aveva i requisiti per essere ammesso nel field e che al momento nei grandi eventi americani potrà accedere solo a Players Championship, Masters, PGA Championship e US Open.

 

TERZO GIRO - “Moving day” molto movimentato nel WGC-Workday Championship at The Concession dove Collin Morikawa ha preso il comando con 201 (70 64 67, -15) colpi e dove alcuni tra i favoriti saranno in corsa per il titolo.

Sul percorso del The Concession Golf Club (par 72), a Bradenton in Florida, città in cui il primo dei quattro eventi del World Golf Championships ha traslocato dal Messico causa pandemia, Morikawa, 24enne di Los Angeles (California), tre titoli con un major (PGA Championship, 2020), è per la seconda volta in carriera al vertice dopo 54 buche grazie a un 67 (-5) dovuto a otto birdie, di cui sette in otto buche, e a tre bogey. Ha realizzato in tutto 23 birdie e solo un giocatore a tre quarti di gara ne ha fattidi più in un evento del WGC dalla loro istituzione nel 1999, il solito Tiger Woods (stesso torneo 2013). Con il successo Morikawa eguaglierebbe lo stesso Woods capace di imporsi in un major e in un WGC prima di compiere 25 anni e almeno la cabala è per lui incoraggiante poiché in precedenza, sempre dal 1999, hanno vinto questo torneo undici leader dopo tre turni.

Koepka secondo - Ha ceduto il primato Brooks Koepka, ora secondo con 203 (-13) affiancato da Billy Horschel, si è portato al quarto posto con 204 (-12) Webb Simpson e sono saliti al quinto con 205 (-11) il nordirlandese Rory McIlroy, dal 13°, e Patrick Reed, dall’ottavo, campione in carica che cerca la tripletta dopo aver già vinto la gara con i nomi di Cadillac Championship (2014) e di Mexico Championship (2020).

Quanto a McIlroy ha realizzato con un 66 (-6) molto articolato (un eagle, sette birdie, un bogey, un doppio bogey) il miglior parziale di giornata ottenuto anche da altri due concorrenti. Uno è il norvegese Viktor Hovland, settimo con 206 (-10) insieme all’inglese Matthew Fitzpatrick, al giapponese Hideki Matsuyama e a Scottie Scheffler, tutti con possibilità correre per il titolo. Non ne ha invece il terzo, l’australiano Min Woo Lee, fratello di Minjee Lee, numero otto del ranking mondiale femminile, 20° con 213 (-3) alla pari con Bryson DeChambeau.

Fuori gioco Thomas - Stanno meglio in graduatoria, ma sono ugualmente fuori gioco, lo spagnolo Sergio Garcia, 14° con 208 (-8), Justin Thomas e l’australiano Jason Day, 16.i con 209 (-7). Bilancio in rosso per Dustin Johnson, numero uno mondiale, 42° con 215 (-1), che ha siglato due parziali di 69 (-3) dopo una pessima partenza con un 77 (+5), l’iberico Jon Rahm, numero due, 45° con 216 (par), e Xander Schauffele, stesso score, che ha segnato un 73 (+1) e ha interrotto a 20 la serie di giri consecutivi conclusi in par o sotto. Sta facendo di peggio l’inglese Justin Rose, 57° con 220 (+4). Assente Francesco Molinari, che non aveva i requisiti per essere ammesso nel field. Il montepremi è di 10.500.000 dollari.

“Hole in one” diTrevor Simsby - Trevor Simsby ha realizzato una “hole in one” mettendo a segno la palla direttamente dal tee alla buca 6, par 3 di 170 yards, utilizzando un ferro 7. E’ il 14° ace nella storia del torneo, che non gli ha reso molto (35° con 214. -2), ma è stato il secondo giocatore nell’arco di due settimane a firmare una “buca in uno” al suo debutto sul PGA Tour, dopo il coreano Tae Hoon Kim, stessa prodezza nel Genesis Invitational.

 

SECONDO GIRO - Cambio della guardia in vetta alla classifica del WGC-Workday Championship at The Concession, dove si è portato con 133 (67 66, -11) colpi Brooks Koepka, in una giornata che ha visto imperiosi recuperi e inattesi scivoloni.

Sul percorso del The Concession Golf Club (par 72), a Bradenton in Florida, dove il primo dei quattro eventi del World Golf Championships ha traslocato dal Messico causa pandemia, Koepka ha scalato due posizioni con un 66 (-6, sette birdie, un bogey) e si è trovato per l’ottava volta leader dopo 36 buche, con due precedenti andati a buon fine e con la probabilità che arrivi a tre visto che la cabala è abbastanza favorevole, poiché dal 1999 sono andati a segno dodici dei giocatori al comando a metà gara. Per Koepka, 30enne di West Palm Beach (Florida), sarebbe il secondo titolo WGC dopo quello nel St. Jude Invitational (2019) in un palmarès che comprende otto vittorie, l’ultima a inizio del mese nel Phoenix Open, di cui quattro in major.

Recuperano Morikawa e DeChambeau - Hanno eguagliato con 64 (-8) colpi il record del percorso, realizzando entrambi nove birdie e un bogey, e ne hanno tratto gran giovamento Collin Morikawa, da 19° a secondo con 134 (-10), e Bryson DeChambeau, da 64° a 20° con 141 (-3), che in tal modo si è concesso almeno qualche minima chance di rimettersi in corsa dopo una partenza difficile. Morikawa tallona Koepka insieme a Billy Horschel e all’australiano Cameron Smith, mentre sono scivolati dal primo al quinto posto con 135 (-9) Webb Simpson e l’inglese Matthew Fitzpatrick, che hanno la compagnia di Tony Finau la cui politica sembra quella di raccogliere piazzamenti remunerativi piuttosto che provare a vincere con il rischio di finire fuori dalla zona dei premi che contano.

Seguono in ottava posizione con 136 (-8) Kevin Kisner e Patrick Reed, campione in carica, teso a imporsi per la terza volta in questa gara che ha già vinto con i nomi di Cadillac Championship (2014) e di Mexico Championship lo scorso anno.

Non decolla McIlroy - E’ rimasto sulla tredicesima piazza con 139 (-5) il nordirlandese Rory McIlroy, che non sembra in grado di raggiungere l’obiettivo prefissatosi, ossia di far suo l’unico torneo che gli manca per completare lo slam del WGC. E’ stato raggiunto da Justin Thomas, numero tre mondiale, anch’egli in vena di rimonte con la risalita di 31 gradini nella classifica.

I delusi - In tema di speranze perdute, o quasi, lo spagnolo Sergio Garcia, da terzo a 20° a fianco di DeChambeau, il suo connazionale Jon Rahm, numero due del World ranking, da settimo a 43° con 144 (par) dopo un 76 (+4), posizione condivisa con l’inglese Justin Rose, e Dustin Johnson, numero uno, 54° con 146 (+2), e fuori gioco anche a dispetto di un parziale di 69 (-3) dopo un disastroso 77 (+5).

Non vede un futuro da vincente neanche Xander Schauffele, 35° con 143 (-1), ma se non altro con un 72 (par) ha portato a 20 i giri consecutivi conclusi in par o sotto, la striscia attualmente più lunga in atto. Tanta, però, la strada da percorrere per raggiungere il primato di 52 stabilito da Tiger Woods (2000-2001). Non è in campo Francesco Molinari che al momento nei grandi eventi americani potrà accedere solo a Players Championship, Masters, PGA Championship e US Open. Il montepremi è di 10.500.000 dollari.

 

PRIMO GIRO - Webb Simpson e l’inglese Matthew Fiitzpatrick sono i leader con 66 (-6) colpi dopo il giro d’apertura del WGC-Workday Championship at The Concession, che ha riservato qualche sorpresa sul percorso del The Concession Golf Club (par 72), a Bradenton in Florida. Nel primo dei quattro eventi stagionali del World Golf Championships, secondi solo ai major, infatti c’è stato l’inatteso flop di Dustin Johnson, leader del World Ranking, e di Bryson DeChambeau, 64.i con 77 (+5), quasi in coda nel lotto di 71 concorrenti rimasti in gara dopo il forfait alla vigilia di Patrick Cantlay (malato) e di Matthew Wolff al termine del turno chiuso in 83 (+11).

Webb Simpson, 35enne di Raleigh (North Carolina), sette titoli sul circuito comprensivi di un major ormai lontano nel tempo (US Open, 2012) e a secco di WGC in 20 partecipazioni, ha realizzato sette birdie e un bogey e Matthew Fitzpatrick, 26enne di Sheffield con sei successi sull’European Tour, ha aperto con un 66 per la seconda volta di fila ed è stato uno dei due soli giocatori che non si sono macchiati di bogey (sei birdie per lui). L’altro è David Lipsky, 19° con 70 (-2, due birdie) insieme a Collin Morikawa.

Vantaggio minimo - La coppia di testa ha il minimo vantaggio su Brooks Koepka, Billy Horschel, Kevin Kisner e sullo spagnolo Sergio Garcia (67, -5), che prova a imporsi per la prima volta in un WGC dopo averne già disputati 62. Invece spera nella tripletta Patrick Reed, settimo con 68 (-4), che sarebbe un po’ curiosa perché conseguita nella stessa gara con tre nomi diversi, la prima denominata Cadillac Championship (2014) e lo scorso anno Mexico Championship, nome che non si potuto mantenere poiché a causa della pandemia gli organizzatori sono stati costretti al trasloco in Florida.

Buona partenza di Reed e Rahm - Stesso score di Reed anche per Tony Finau, un’abitudine ormai la sua presenza in alta classifica da non vincente, per l’iberico Jon Rahm, numero due mondiale, per il coreano Sungjae Im e per gli australiani Cameron Smith e Wade Ormsby. Subito dietro il nordirlandese Rory McIlroy, 13° con 69 (-3), teso a completare lo slam con l’unico WGC che manca nel suo palmarès.

Girando in 71 (-1) Xander Schauffele (25°) ha portato a 19 consecutivi i parziali sul giro in par o sotto e vanta la serie attuale più attiva, perché quella che aveva inanellato Daniel Berger (44°), si è interrotta a 26 dopo un 73 (+1) - causato da tre putt sull’ultima buca giocata (la nona) - l’ottava più lunga in una lista con Tiger Woods in prima posizione con 52 (2000-2001). Occupano il 44° posto anche Justin Thomas e l’inglese Justin Rose. Non è in campo Francesco Molinari che al momento nei grandi eventi americani potrà accedere solo a Players Championship, Masters, PGA Championship e US Open. Il montepremi è di 10.500.000 dollari.

 

LA VIGILIA - Iniziano le grandi sfide per il golf mondiale con la prima delle quattro gare del World Golf Championships, seconde solo ai major. Sul percorso del The Concession Golf Club, a Bradenton in Florida, si disputa il WGC-Workday Championship at The Concession (25-28 febbraio) al quale sono stati ammessi 73 giocatori, in rappresentanza di venti nazioni, tra i quali figurano 48 tra i primi 50 del World Ranking, che si contenderanno un montepremi di 10.500.000 dollari.

La pandemia ha costretto gli organizzatori a traslocare il torneo dal Messico in Florida dove difenderà il titolo Patrick Reed che, se si ripetesse, farebbe una tripletta insolita perché nello stesso evento con tre nomi diversi. Infatti nella prima era denominato Cadillac Championship (2014) e lo scorso anno Mexico Championship.

Ancora D. Johnson favorito - Come la scorsa settimana Dustin Johnson, leader mondiale, avrà il ruolo di favorito, anche se ha lasciato perplesso il calo accusato nel giro finale del Genesis Invitational (ottavo). Dei sei titoli WCG nel suo palmarès, che lo collocano al secondo posto tra i plurivincitori dopo Woods (18), tre li ha colti in questo WGC (2015-2017-2019) e, considerata la frequenza biennale, potrebbe mantenere fede alle attese.

Statistiche strane - Dustin Johnson è l’unico giocatore al quale vengono accreditati successi in tutti i quattro WGC. In realtà resta misterioso il motivo perché lo stesso merito non venga riconosciuto nelle statistiche del PGA Tour a Tiger Woods che la quarterna l’ha completata tra il 1999, anno di nascita dei WGC con tre eventi, e il 2003. Nel 2000, e fino al 2006, il quarto WGC fu la World Cup e Woods la fece subito sua insieme a David Duval. Vero che era una competizione a coppie, ma aveva ugualmente la targa WGC.

Tanti pretendenti - La qualità del field non renderà certo facilmente realizzabili le aspettative di Johnson e di Reed. Particolarmente motivato Rory McIlroy, che con un successo, completerebbe il WGC-Slam, ma ci sono tanti altri atleti che sono in una condizione migliore del nordirlandese come ad esempio Jon Rahm, numero due al mondo, Justin Thomas, numero tre, e anche Xander Schauffele, numero quattro, che termina tra i top 25 da 16 tornei di fila, la sesta striscia più lunga dal 1999 con la prima realizzata da Woods (38) tra i 1999 e il 2001.

Ricordiamo ancora Bryson DeChambeau, Patrick Cantlay, Brooks Koepka, Collin Morikawa, Webb Simpson, Justin Rose e i giovani Viktor Hovland e Rasmus Hojgaard. Da seguire anche Daniel Berger che viene da 26 score sul giro in par o sotto par, la sequenza attiva più lunga attuale (Berger che peraltro nel 2019-2020 arrivò a 32) e l’ottava dal 1983. Neanche a dirlo il primato è di Tiger Woods con 52 (2000-2001). Sarà la prima volta di Will Zalatoris, attuale leader dell’ordine di merito del Korn Ferry Tour, che ha una Special Temporary Membership, il quale in dieci gare ha ottenuto sette “top 25”, comprensive di quattro “top ten”, salendo al 48° posto nel ranking e al quale non sfuggirà l’ingresso in piena regola nel tour.

Francesco Molinari non ci sarà - Tra i primi 50 della classifica mondiale saranno assenti Paul Casey e Tiger Woods, che comunque non sarebbe sceso in campo indipendentemente dall’incidente stradale. Non ci sarà neanche Francesco Molinari, che al momento nei grandi eventi americani potrà accedere solo a Players Championship, Masters, PGA Championship e US Open.

Perché The Concession - Il percorso progettato da Jack Nicklaus e da Tony Jacklin ha avuto il nome di “The Concession” per un episodio avvenuto durante la Ryder Cup del 1969, quando la sfida era tra Stati Uniti e Gran Bretagna, che non annoverava ancora giocatori irlandesi (ammessi dal 1973) e del Resto d’Europa (dal 1979). In quell’occasione al Royal Birkdale GC di Southport, in Inghilterra, Nicklaus concesse a Jacklin un putt buono da circa un metro alla 18ª buca e il match per la prima volta finì in parità. Un bel gesto fino a un certo punto, perché non costò nulla agli americani sotto l’aspetto pratico in quanto il trofeo se lo ripresero loro come detentori. Rimase la ‘concessione’ trasformata in campo da golf.

Il torneo su GOLFTV ed Eurosport 2 – Il WGC-Workday Championship at The Concession viene trasmesso in diretta su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it), e su Eurosport 2 con collegamenti agli orari indicati. GOLFTV: giovedì 25 febbraio e venerdì 26, dalle ore 19 alle ore 24; sabato 27 e domenica 28, dalle ore 18 alle ore 24. Eurosport 2: giovedì 25 febbraio, dalle ore 19 alle ore 20,35 e dalle ore 22,50 alle ore 24; venerdì 26, dalle ore 19 alle ore 24; sabato 27, dalle ore 22,05 alle ore 24; domenica 28, dalle ore 20,30 alle ore 24. Commento di Nicola Pomponi, Alessandro Bellicini e di Silvio Grappasonni.

 

Primo piano

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    Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione 26/10/2024

    Il tedesco Thomas Gögele, con 197 (64 66 67, -19) colpi, ha vinto il Sergio Melpignano Senior Italian Open, torneo del Legends Tour disputato al San Domenico Golf (par 72) di Savelletri di Fasano (Brindisi). Primo successo sul circuito over 50 per Gögele, che ha saputo tenere salda la leadership sin dal primo dei tre round. Il gallese Bradley Dredge non è riuscito nel sorpasso, confermandosi in seconda posizione con 200 (-16). Terzo posto tutto inglese con 202 (-14) per Simon Griffiths e Andrew Marshall. Il trofeo di miglior italiano è andato ad Emanuele Canonica, che ha chiuso la gara ottavo con 206 (-10) davanti ad Alessandro Tadini, decimo con 207 (-9). Michele Reale si è posizionato 32° con 213 (-3), Mauro Bianco, 52° con 218 (+2), Gianluca Pietrobono, 60° con 231 (+15). Il campione uscente, James Kingston, ha concluso al 18° posto con 209 (-7)

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Golf Story

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    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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