Francesco Molinari, ottavo con 278 (-6) colpi, ha ottenuto la terza top ten in quattro gare disputate nel 2021 sul PGA Tour, dove la ribalta del Genesis Invitational,è stata tutta per Max Homa che ha superato nello spareggio Tony Finau.
Homa, 30enne di Burbank (California), in un concitato e combattuto finale ha girato in 66 (-5, cinque birdie) colpi, uno dei tre concorrenti a non segnare bogey nel turno, e con lo score di 272 (66 70 70 66, -12) ha concluso alla pari con Tony Finau (272 - 71 67 70 64, -12), che con un 64 (-7, otto birdie, un bogey) ha realizzato il punteggio più basso di giornata. I due hanno superato Sam Burns, leader per 54 buche, che si è chiamato fuori con tre bogey tra la 12ª e la 15ª buca quando sembrava potesse ottenere il primo titolo in carriera che invece si è trasformato in un terzo posto (273, -11) con cui ha eguagliato la sua miglior prestazione sul tour (3° anche nel Sanderson Farms, 2018).
Sulle ultime quattro buche Finau ha prima segnato l’unico bogey che sembrava averlo messo fuori gioco, poi ha infilato due birdie di fila che lo hanno fatto tornare in vetta con Homa. Alla 18ª quest’ultimo ha mancato incredibilmente il birdie vincente da meno di un metro, con palla che ha girato beffardamente sulla buca e Finau si è ritrovato tra le mani un playoff sul quale non credeva più. Alla prima buca Homa ha ancora mancato l’occasione e allora è stato Finau a dargli una mano con un bogey alla seconda.
Homa, secondo titolo - Homa, al 110° evento sul circuito, è così approdato al secondo titolo a 21 mesi dal primo (Wells Fargo, maggio 2019) guadagnando la bella cifra di 1.674.000 dollari (su un montepremi di 9,3 milioni di dollari). Inoltre è salito dal 91° al 38° posto nel World Ranking, al 10° nella graduatoria della FedEx Cup e ha ottenuto un’esenzione di tre anni sul tour dove giocherà senza problemi di ‘carta’ fino alla stagione 2023/2024.
“E’ una vittoria che per me - ha detto il vincitore unico ad aver siglato quattro parziali sotto par -
ha un grande significato e non so esprimere a parole la mia gioia”. Un successo che porta anche la firma del suo caddie-amico, Joe Greiner, il quale ha trovato le parole giuste per incuorarlo dopo la delusione di aver visto quella palla gironzolare sulla buca. E anche della moglie che al telefono gli ha praticamente ordinato di vincere.
Finau, ancora una beffa - E’ un grande regolarista Tony Finau e lo testimoniano le 21 top five a partire dalla stagione 2016-2017 di cui tre nelle ultime tre apparizioni (4° American Express, 2° Farmers Insurance e Genesis Invitational), ma in questa stagione vanta anche due ottavi posti (uno nell’US Open) e un undicesimo e in nove gare non è mai uscito al taglio. Il 31enne di Salt Lake City (Utah) ha vinto una sola volta (Puerto Rico Open, 2016), ma la sua banca non può lamentarsi perché il suo conto si incrementa continuamente, Questa volta di 1.013.700 dollari, anche con il rammarico di aver pagato un bogey circa 600.000 dollari, ossia la differenza con quanto ha percepito Homa.
Rahm quinto - Nel finale non è stato molto preciso l’australiano Cameron Smith, che comunque ha ottenuto un bel quarto posto (275, -9), mentre ha rimontato dal 18° al quinto lo spagnolo Jon Rahm (277, -7), numero due mondiale, affiancato dal norvegese Viktor Hovland e dall’inglese Matthew Fitzpatrick. Era il grande favorito e sembrava poter mantenere fede a quanto si attendevano bookmakers e fans, ma Dustin Johnson, numero uno del World Ranking, terzo dopo tre turni, si è perso in una serie di errori (72, +1 quattro birdie, cinque bogey) e ha concluso alla pari con Molinari. Ha ceduto nelle ultime due frazioni Jordan Spieth, 15° con 280 (-4), che comunque appare in chiara ripresa, e stesso score per Patrick Cantlay, al vertice nella FedEx Cup, e per Xander Schauffele, che ha portato a 22 i tagli consecutivi superati, miglior serie in corso dopo che si è fermata a 25 quella del nordirlandese Rory McIlroy uscito al taglio, e che per la 16ª volta consecutiva ha concluso tra i top 25. Dal 1999 hanno fatto meglio solo Tiger Woods (in quattro occasioni con serie di 38, 25, 20 e 18) e lo stesso McIlroy (17).
Due giri senza errori non sono serviti molto a Jim Furyk, 25° con 282 (-2), bogey free il primo e il quarto, questo insieme a Homa e a Hovland, e non sono mai stati in partita Brooks Koepka e l’australiano Adam Scott, che difendeva il titolo, 38.i con 284 (par), Collin Morikawa e il cileno Joaquin Niemann, 43.i con 285 (+1).
Molinari rientra tra i top 100 del World Ranking - La prova altalenante di Francesco Molinari si è concluda con la terza top ten nel 2021 (parziali di 68 73 70 67). Ha perso l’opportunità di un piazzamento migliore con il 73 (+2) del secondo giro e ha dato il meglio nel quarto risalendo di dieci posizioni con un 67 (-4) dovuto a cinque birdie e a un bogey quasi in chiusura. In precedenza era terminato ottavo nell’American Express, decimo nel Farmers Insurance e 59° nell’AT&T Pebble Beach Pro-Am. Note positive nel World Ranking dove ha recuperato dalla 107ª alla 85ª piazza e buone notizie anche dalla classifica FedEx Cup, da 94° a 76°.
TERZXO GIRO - Terzo giro sospeso nel Genesis Invitational, al Riviera Country Club (par 71) di Pacific Palisades in California. Il vento che ha spirato tra le 15 e le 20 miglia orarie, con punte fino a 35 miglia, ha costretto a una sospensione di tre ore e 54 minuti e di conseguenza l’oscurità ha impedito a 23 giocatori di giungere in club house. Era dal 2016 che un evento del PGA Tour non veniva sospeso per il vento (giro finale del Farmers Insurance). Classifica provvisoria suscettibile di mutamenti nelle prime posizioni con Sam Burns rimasto leader con “-10” dopo 13 buche condotte con un parziale di “+2” e con Francesco Molinari che ha saputo ben districarsi in condizioni difficili e che con uno score di 70 (-1), per un totale di 211 (68 73 70, -2) colpi, si è portato dal 40° al 19° posto.
Burns, 24enne di Shreveport con un titolo datato 2018 (Savannah Championship) nel Web.com Tour (oggi Korn Ferry Tour) e con la terza piazza nel Sanderson Farms dello stesso anno quale miglior risultato sul circuito, ha segnato un birdie e tre bogey e le cinque buche che ha davanti possono essere arma a doppio taglio, perché ha eguali possibilità di avvantaggiarsi o di essere raggiunto da altri giocatori. Probabilmente non potrà farlo l’inglese Matthew Fitzpatrick, secondo con “meno 8” stoppato alla 17ª buca, ma hanno buone chances Dustin Johnson, numero uno mondiale, e Max Homa, terzi con “meno 7” anche loro fermati come il leader alla 13ª, e può avvicinarsi Wyndham Clark, stesso score, ma con sole tre buche da giocare, così come potrebbe recuperare qualcosa anche Patrick Cantlay, sesto con “meno 6” alla 16ª. Ha ceduto Jordan Spieth, da sesto a 12° con “meno 4” alla 15ª, ed è rimasto in coda l’australiano Adam Scott, 58° con “+4” alla 15ª.
Tra i concorrenti che hanno terminato il turno ha pagato ancora la regolarità di Tony Finau, da 14° a settimo con 208 (-5) dopo un 70 (-1) ottenuto con l’ausilio di due eagle che ha messo a segno in un round per la terza volta in carriera, mentre affiancano Molinari, tra gli altri, lo spagnolo Jon Rahm, numero due del World Ranking, il cileno Joaquin Niemann, Xander Schauffele e Collin Morikawa risalito dalla 56ª piazza. Note poco positive per Rickie Fowler, 39° con 214 (+1), da tempo scomparso dai radar e probabilmente sopravalutato rispetto al suo effettivo valore, e Brooks Koepka, 50° con 215 (+2).
In una giornata in cui la media score è al momento di 73,336 colpi, che sarebbe la più alta registrata nel terzo giro del torneo a partire dal 1983, Francesco Molinarisi è mantenuto sotto par, come detto con un 70 (-1), cosa riuscita per ora a soli otto concorrenti. Partito dalla buca dieci ha segnato in sequenza un bogey e un birdie (12ª e 13ª), poi dopo il giro di boa ha messo insieme due birdie (3ª e 6ª) e un bogey (5ª). Il montepremi di 9.300.000 dollari.
SECONDO GIRO - Sam Burns ha continuato la sua corsa di testa e Francesco Molinari è scivolato in media classifica nel secondo giro del Genesis Invitational, al Riviera Country Club (par 71), il percorso in cui si disputeranno le Olimpiadi nel 2028, a Pacific Palisades in California, dove si sono portati a ridosso del leader Dustin Johnson, numero uno mondiale, e Jordan Spieth.
Burns, 24enne di Shreveport, un successo datato 2018 nel Web.com Tour (oggi Korn Ferry Tour), ha girato in 66 (-5) colpi, con cinque birdie senza bogey, portando il totale a 130 (64 66, -12) e ampliando a cinque i colpi di vantaggio sui primi inseguitori: Dustin Johnson (135, -7), risalito di dieci posizioni con un 67 (-4) suo 18° giro con questo punteggio o inferiore sui 50 effettuati al Riviera CC, Jason Kokrak, il cileno Joaquin Niemann e Tyler McCumber, che martedì scorso aveva subito un intervento al dito indice sinistro feritosi nell’urto con una porta a vetri.
Molinari, finale amaro - Quanto a Molinari, è scivolato dal 12° al 40° posto con 141 (68 73, -1), dopo un 73 (+1). Inizio promettente con un birdie, poi la rincorsa al par, dopo due bogey, raggiunto con un secondo birdie alla buca 15 quindi l’inatteso doppio bogey a chiudere. Andamento altalenante nelle ultime due prove, dopo le due top ten nelle gare con cui ha iniziato il 2021, e comunque anche questa si concluderà a premio come le tre precedenti.
Burns record - Burns sulle 36 buche ha eguagliato lo score più basso del torneo, realizzato già da Shigeki Maruyama (2004), Mike Weir (2004) e da Davis Love III (1992), e ha fissato in vantaggio più ampio a metà gara, che in precedenza era di quattro lunghezze e apparteneva a Ben Hogan (1947), Henry Ransom (1951), Davis Love III (1992), Rory Sabbatini (2006) e a Phil Mickelson (2008), con gli ultimi due e Hogan poi vincitori. Va detto che è anche il secondo margine più largo acquisito sul PGA Tour dopo i sette colpi che aveva Brooks Koepka quando si impose nel PGA Championship del 2019. Contro Burns, al 70° evento sul circuito, rema, però, la cabala: nelle due volte precedenti in cui si è trovato in questa situazione è poi terminato settimo.
Spieth sempre meglio - Ha risalito sei gradini della graduatoria Jordan Spieth, da 12° a sesto con 136 (-6), che sta dando segni sempre più evidenti di ripresa e che ieri per la decima volta consecutiva si è trovato tra i “top 12” dopo il turno d’apertura. Stesso score per Wyndham Clark e per Max Homa e tra i concorrenti sulla nona piazza con 137 (-5) Patrick Cantlay, il quale con il 70 (-1) ha portato a 59 i colpi sotto par negli ultimi 14 round.
Hanno un ritardo già pesante Brooks Koepka, 14° con 138 (-4), lo spagnolo Jon Rahm, numero due mondiale, 19° con 139 (-3), e Xander Schauffele, 29° con 140 (-2), mentre è già fallita la difesa del titolo da parte dell’australiano Adam Scott, 56° con 142 (par), alla pari con Collin Morikawa.
Tagli eccellenti - Cinque vincitori di major fuori al taglio, caduto a 142: l’iberico Sergio Garcia (143, +1), Bryson DeChambeau (144, +2), Bubba Watson (146, +4), il nordirlandese Rory McIlroy (149, +7), che ha visto interrottala la sua striscia di tagli superati a 25 (ora è a 22 Xander Schauffele, la più lunga attualmente in atto), e Justin Thomas (150, +8), numero tre del World Ranking. Out anche il coreano Tae Hoon Kim (144, +2), 35 anni, quattro successi sul Korean Tour e al debutto sul circuito, che aveva realizzato nel turno d’apertura una “hole in one” (buca 16, par 3, yards 168, ferro 7) premiata con un’auto GV80. Per una curiosa coincidenza è la terza auto Genesis vinta sul campo in pochi mesi dopo un’altra GV80 e una GV70. Il montepremi di 9.300.000 dollari.
PRIMO GIRO - Un bell’inizio per Francesco Molinari, 12° con 68 (-3) colpi, nel Genesis Invitational dove è leader a sorpresa Sam Burns con un ottimo 64 (-7) al Riviera Country Club (par 71), il percorso in cui si disputeranno le Olimpiadi nel 2028, a Pacific Palisades in California,
Burns, 24enne di Shreveport, un successo datato 2018 nel Web.com Tour (oggi Korn Ferry Tour, secondo circuito americano), alla 70ª gara sul PGA Tour. ha realizzato un eagle, sette birdie e due bogey, prendendo due colpi di vantaggio su Max Homa, all’ottavo score parziale di fila sotto par e al 13° entro il par, e sull’inglese Matthew Fitzpatrick (66, -5), che per la quarta volta in carriera ha segnato il suo punteggio più basso in un primo turno.
Cantlay, che striscia! - Sono al quarto posto con 67 (-4) otto concorrenti tra i quali Patrick Cantlay, numero otto mondiale, che ha giocato gli ultimi 13 round scendendo di ben 58 colpi sotto par (compresi un 61 e un 62), Tyler McCumber e Joaquin Niemann, 22enne di Santiago del Cile (un successo sul tour) che donando i suoi guadagni degli ultimi tempi e con l’aiuto di colleghi e di donazioni via web ha raccolto due milioni di dollari per far curare suo cugino Rafael Calderon, di appena tre mesi, sofferente dalla nascita di atrofia muscolare spinale.
Spieth ancora in alto - Molinari ha la compagnia di Dustin Johnson, numero uno mondiale, reduce dal successo nel Saudi International (Eurotour) e vincitore del torneo nel 2017, di Brooks Koepka e di Jordan Spieth, che dopo le due “top 5” consecutive nei due precedenti eventi ha dato ulteriore conferma di aver ritrovato un buon feeling con il gioco.
L’australiano Adam Scott, campione in carica, è 19° con 69 (-2) alla pari con Jim Furyk, uno dei due autori di un turno bogey-free insieme a McCumber, e hanno siglato un 70 (-1) lo spagnolo Jon Rahm, numero due mondiale, e l’austriaco Sepp Straka, che ha messo a segno per il birdie un putt di quasi 24 metri alla buca otto, il suo più lungo in carriera sul tour (34.i).
Qualche incertezza per Xander Schauffele, Tony Finau e per il giapponese Hideki Matsuyama, 47.i con 71 (par), e bilancio negativo per l’iberico Sergio Garcia, 71° con 72 (+1), per il nordirlandese Rory McIlroy e per Collin Morikawa, 85.i con 73 (+2). Del tutto deficitario per Bryson DeChambeau, 105° con 75 (+4), e per Justin Thomas, 117° con 77 (+6). su 120 al via.
La partenza di Francesco Molinari, avvenuta dalla buca 10, non è stata delle più felici essendo incappato in un bogey, ma si è trattato solo un incidente di percorso perché poi non ha più accusato sbavature e sono arrivati quattro birdie, l’ultimo a chiudere. Il montepremi di 9,3 milioni di dollari.
“Hole in one” e… parco auto per Tae Hoon Kim - Debutto niente male sul PGA Tour per il coreano Tae Hoon Kim, 35 anni e quattro successi sul Korean Tour, che è 19° alla pari con Adam Scott e che ha siglato una “hole in one” centrando dal tee la buca 16, par 3 di 168 yards, utilizzando un ferro 7. Ha aggiunto all’ace un secondo eagle alla 11ª, tre birdie, tre bogey e un doppio bogey, divenendo il quarto giocatore a cominciare dal 1983 a mettere insieme due eagle nella seconda parte del Riviera CC dopo Scott McCarron (1997), Sergio Garcia (2012) e Phil Mickelson (2017). La prodezza gli ha permesso di incrementare il parco auto grazie a Genesis. Infatti ha ottenuto l’invito per il torneo avendo vinto lo scorso anno il Genesis Championship nel circuito di casa, dove ha avuto in premio una GV80, poi ha ricevuto a fine stagione 2020 una GV70 essendo stato leader dell’ordine di merito e ora ha acquisito un’altra GV80, il palio per la “buca in uno”,
LA VIGILIA - Field di altissimo profilo nel Genesis Invitational (18-21 febbraio), con otto tra i primi dieci giocatori del World ranking e con un montepremi di 9,3 milioni di dollari che è servito indubbiamente a favorire tale partecipazione. Al Riviera Country Club, di Pacific Palisades in California, dove sarà in gara anche Francesco Molinari, i fari saranno puntati su Dustin Johnson, numero uno, alla terza gara del 2021, dopo un 11° posto nel Tournament of Champions e il successo nel Saudi International (European Tour) complessivamente con cinque vittorie negli ultimi tredici tornei, tutti motivi per cui è il favorito d’obbligo in un evento già vinto nel 2017.
Con lui ci saranno Jon Rahm, Justin Thomas, Xander Schauffele, Collin Morikawa, Rory McIlroy, Patrick Cantlay e Bryson DeChambeau, che lo seguono in classifica scalando i due assenti, Tyrrell Hatton (n. 5) e Webb Simpson (n. 9). Quanto a DeChambeau, dai bookmakers è dato solo come settimo tra i favoriti, anche se nelle ultime quattro gare disputate ha ottenuto il titolo all’US Open, un ottavo posto (Shriners Hospitals) e un settimo (Tournament of Champions), “steccando” solo nel Masters (34°).
Attesa per Jordan Spieth - Tanti altri i concorrenti di peso tra i quali Brooks Koepka (suo il Phoenix Open), Tony Finau, eccellente regolarista con tre “top 8” nelle ultime quattro gare che hanno fatto molta casa e poca gloria, Sergio Garcia, Hideki Matsuyama e Viktor Hovland. C’è attesa per Jordan Spieth, dal quale si attende una conferma dopo essere stato in corsa per il titolo nei precedenti Phoenix Open (4°) e AT&T Pebble Beach Pro Am (3°), che l’hanno portato dalla 92ª al 62ª piazza nella graduatoria mondiale (dove era stato leader per 26 settimane tra i 2015 e il 2016) e che soprattutto hanno fatto sperare in un suo ritorno ai vertici, dopo tre anni e sette mesi a digiuno di vittorie. Difenderà il titolo (l’ultimo conquistato in ordine di tempo e il secondo nel torneo dopo quello del 2005 quando si chiamava Nissan Open) Adam Scott, 40enne australiano di Adelaide, con 14 successi sul circuito comprensivi di un major e di due WGC e al netto di questi con otto sull’European Tour, dove ha iniziato la carriera, e quattro sul tour di casa.
Molinari cerca riscatto - Francesco Molinari è alla quarta gara del 2021. Dopo due belle prove (8° American Express, 10° Farmers Insurance) e una settimana di pausa, ha fatto notevoli passo indietro a Pebble Beach (59°). Fluttua a cavallo della centesima posizione nel World Ranking (107°), dove alla ripresa era alla 130ª, poi era salito alla 95ª dopo le due top ten e quindi è tornato indietro con lo stop e con una prestazione da dimenticare e che comunque si può ritenere come un incidente di percorso quando, come ha fatto lui nel 2020, si sta tanto tempo fuori dai campi.
Ha dato forfait Daniel Berger, che era tra gli iscritti e che non se l’è sentita di affrontare una nuova sfida dopo l’adrealina accumulata per conseguire il successo domenica scorsa nel AT&T Pebble Beach Pro Am e rientrerà, dopo essere stato fermato dal Covid-19, Padraig Harrington, che guiderà il Team Europe nella prossima Ryder Cup (Whistling Straits GC, Sheboygan, Wisconsin, USA, 24-26 settembre).
Il torneo su GOLFTV ed Eurosport 2 – Il Genesis Invitational viene trasmesso in diretta su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it), e su Eurosport 2 con collegamenti agli orari indicati. GOLFTV: giovedì 18 febbraio e venerdì 19, dalle ore 20 alle ore 24; sabato 20, dalle ore 19 alle ore 24; domenica 21, dalle ore 19 alle ore 0,30. Eurosport 2: giovedì 18 febbraio e venerdì 19, dalle ore 20 alle ore 24; sabato 20, dalle ore 21 alle ore 24; domenica 21, dalle ore 21 alle ore 0,30. Commento di Nicola Pomponi, Alessandro Bellicini e di Maurizio Trezzi.