07 Febbraio 2021

Eurotour: Dustin Johnson domina nel Saudi Int.

Dustin Johnson (Getty Images) Dustin Johnson (Getty Images)

E’ il numero uno indiscusso del golf mondiale e lo ha ribadito anche in Arabia Saudita. Dustin Johnson ha vinto con 265 (67 64 66 68, -15) colpi la terza edizione del Saudi International (European Tour) disputato sul percorso del Royal Greens G&CC (par 70), a King Abdullah Economic City, un torneo con il quale ha un feeling particolare perché lo aveva già fatto suo nel 2019 e dove era giunto secondo lo scorso anno.

Il 36enne di Columbia (South Carolina), 24 titoli sul PGA Tour comprensivi di due major e di sei WGC, e ora due sul circuito continentale al netto di major e WGC, ha preso il comando nel terzo turno e poi ha controllato la gara nel quarto mantenendo un buon ritmo con un 68 (-2, tre birdie, un bogey) nell’arco di una prestazione attenta, precisa in cui ha sempre dato la sensazione di avere tutto sotto controllo, pure se aveva cominciato dalla 17ª posizione. In totale 18 birdie e due sole buche sbagliate, la 13ª nel terzo giro (doppio bogey) e la 16ª nel quarto (bogey) il tutto per il 243° successo di uno statunitense sull’European Tour.

Le dichiarazioni - “E’ stata davvero una bella settimana” ha detto Johnson al termine. “Non mi sono espresso come avrei voluto, ma grazie a un buon gioco lungo mi sono concesso tante possibilità di birdie, Ne ho sfruttate meno di quante volessi, ma ho vinto. E questa è la cosa che contava maggiormente. Al mio ritorno nel Stati Uniti dovrò lavorare parecchio con il putter”. Per lui un assegno di 475.425 euro su un montepremi di circa 2.900.000 euro (3.500.000 dollari).

Rose e Finau secondi - E’ rimasto a lungo in club house in attesa degli eventi, dopo aver fissato l’asticella a 267 (-13) colpi rimontando dalla 14ª piazza con un 65 (-5, cinque birdie), l’inglese Justin Rose, che ha sperato nel playoff quando Johnson ha sbandato alla buca 16, ma l’illusione è stata di breve durata, perché il numero uno ha chiuso il conto con il birdie alla 17. Nel frattempo Rose è stato agganciato dall’americano Tony Finau, ancora una volta in alta classifica e a far cassa. Poca gloria insomma (una sola vittoria sul PGA Tour), ma un conto in banca che certo non piange.

Guido Migliozzi 33° - Il bilancio azzurro non è gran cosa. Solo Guido Migliozzi è andato a premio (33° con 276 - 68 67 74 67, -4), dopo una gara in altalena con buona classifica nei primi due turni, poi uno scivolone nel terzo (65°) e la risalita nel quarto con un 67 (-3, quattro birdie, un bogey). Tutti fuori al taglio gli altri sei: Edoardo Molinari e Francesco Laporta 77.i con 141 (+1), Nino Bertasio 113° con 145 (+5), Lorenzo Gagli 118° con 146 (+6), Renato Paratore, 123° con 147 (+7) e Andrea Pavan, 133° con 153 (+13). Un inizio di stagione in sostanza non esaltante, ma siamo solo alle prime battute.

Il salto di Hojgaard - Ha mancato un putt per il birdie sull’ultima buca, che valeva il secondo posto in comproprietà e si è dovuto accontentare del quarto il francese Victor Perez (268 - 12), affiancato dallo scozzese Calum Hill, mentre con un 62 (-8, un eagle, sette birdie, un bogey), miglior parziale di giornata, il quasi ventenne olandese Rasmus Hojgaard, a cui si riconosce un grande talento (due allori sul circuito), è volato dal 44ª alla sesta posizione con 269 (-11), stesso score di un altro elemento d’avvenire, il norvegese Viktor Hovland (due titoli sul PGA Tour), e dell’inglese Tyrrell Hatton, numero sette mondiale, e del neozelandese Ryan Fox. Ha perso qualcosa lo spagnolo Sergio Garcia, 12° con 271 (-9) e non hanno mai inciso sulla gara lo statunitense Bryson DeChambeau, numero otto del World Ranking (suo l’ultimo US Open), e il tedesco Martin Kaymer, 18.i con 272 (-8), e l’inglese Tommy Fleetwood, 26° con 274 (-6). In bassa classifica l’altro americano Phil Mickelson, 53° con 279 (-1), e quasi in fondo il suo connazionale Patrick Reed e il nordirlandese Graeme McDowell, che difendeva il titolo, 66.i con 281 (+1).

 

TERZO GIRO - Dustin Johnson, numero uno mondiale, ha completato la sua corsa verso la vetta della classifica, che ha raggiunto con 197 (67 64 66, -13) colpi a un giro dal termine del Saudi International (European Tour) in svolgimento sul percorso del Royal Greens G&CC /par 70), a King Abdullah Economic City in Arabia Saudita.

Johnson, 36enne di Columbia (South Carolina), 24 titoli sul PGA Tour comprensivi di due major e di sei WGC, ha un particolare feeling con questa gara che ha già vinto nel 2019 (unico titolo sull’European Tour al netto di major e WGC) e dove è giunto secondo lo scorso anno, si è espresso con un 66 (-4) dovuto a sei birdie e a un doppio bogey, il solo svarione in 54 buche, e ha lasciato a due colpi il francese Victor Perez (199, -11).

“Ho giocato bene - ha detto Johnson -  ho effettuato molti ottimi tiri con i ferri, procurandomi occasioni da birdie, ma il putter non ha risposto come avrei voluto. Non mi posso però lamentare. Il campo mi piace molto, è divertente e per essere tutto perfetto ho solo bisogno di mettere a segno qualche putt in più”.

Cede Migliozzi - Non è finito il torneo, ma il bilancio azzurro è assolutamente deludente. Infatti Guido Migliozzi, dopo aver superato il taglio in una buona posizione di classifica, è praticamente crollato con un 74 (+4) ed è finito al 65° posto con 209 (68 67 741, -1). Sono invece usciti al taglio gli altri sei in gara: Edoardo Molinari e Francesco Laporta 77.i con 141 (+1), Nino Bertasio 113° con 154 (+5), Lorenzo Gagli 118° con 146 (+6), Renato Paratore, 123° con 147 (+7) e Andrea Pavan, 133° con 153 (+13). Alcuni giocatori, dopo la sospensione per oscurità, hanno completato il secondo turno in mattinata, prima di iniziare il terzo, e tra costoro c’era Laporta, al quale occorreva un birdie per rimanere in corsa. Lo ha segnato, ma dopo un bogey che ha reso impossibile il recupero.

Prodezza di Garcia - Difficile recuperare su Johnson, che sembra andate a pieno regime, comunque non si possono negare possibilità all’americano Tony Finau, agli inglesi Tyrrell Hatton e Andy Sullivan e al danese Soren Kjeldsen, terzi con 200 (-10), e nemmeno ai sette concorrenti al settimo posto con 201 (-9) tra i quali si trovano lo spagnolo Sergio Garcia, autore con 64 (-6, sette birdie, un bogey) del miglior score di giornata, il norvegese Viktor Hovland e il tedesco Martin Kaymer.

Sono invece fuori gioco l’inglese Justin Rose, 14° con 202 (-8), lo statunitense Byson DeChambeau, 18° con 203 (-7), l’inglese Tommy Fleetwood, 36° con 206 (-4), affondato da un 73 (+3), gli statunitensi Phil Mickelson e Patrick Reed, 44.i con 207 (-3), mentre al momento la difesa del titolo del nordirlandese Graeme McDowell si sta risolvendo con l’ultimo posto, 73° con 213 (+3), in comproprietà con altri tre giocatori. Il montepremi è di 3.500.000 dollari (circa 2.900.000 euro).

 

SECONDO GIRO - Secondo giro sospeso nel Saudi International (European Tour) in svolgimento sul percorso del Royal Greens G&CC /par 70), a King Abdullah Economic City in Arabia Saudita. Un’interruzione di due ore, causata dalla pioggia, non ha dato luce sufficiente poi per la conclusione del turno che ha prodotto una classifica provvisoria suscettibile di variazioni molto significative a iniziare dal cambio in prima posizione, attualmente occupata dal neozelandese Ryan Fox con 130 (65 65, -10), che potrebbe essere rilevato dallo scozzese Stephen Gallacher, stesso “meno 10“, ma con sei buche da completare.

Sale Migliozzi, altri azzurri quasi tutti out - E’ salito dal 31° al 19° posto con 135 (68 67, -5) Guido Migliozzi, autore di un 67 (-3, quattro birdie, un bogey), ma appare segnata la sorte di quasi tutti gli altri sei azzurri in gara che sono oltre la linea del taglio. L’unico con possibilità di evitare d’uscita è Francesco Laporta, 79° con +1”, il quale ha cinque buche per raggiungere il par, che dovrebbe essere l’ancora di salvezza. Difficile che possa essere buono il “+1” nel qual caso rimarrebbe in corsa Edoardo Molinari, che ha concluso con 141 (73 68) colpi nella stessa posizione del pugliese. Non possono invece più fare nulla Nino Bertasio, 116° con 145 (75 70, +5), Lorenzo Gagli, 121° con 146 (71 75, +6), Renato Paratore, 126° con 147 (72 75, +7), e Andrea Pavan, 134° con 153 (74 79, +13).

Avanza Dustin Johnson - Ryan Fox, 34enne di Auckland, un titolo sul circuito (World Super 6 Perth, 2019) e due sul Challenge Tour, ha realizzato il secondo 65 (-5) consecutivo con sei birdie e un bogey, ma la sua posizione è instabile non solo per il pericolo Gallacher, ma perché può sorpassarlo anche Dustin Johnson, numero uno mondiale, fermato alla buca 14, che si è portato da 17° al terzo posto con “meno 8”, il quale ha proseguito la sua marcia senza bogey, aggiungendone cinque ai tre del turno iniziale.

Buone prospettive per lo svedese Marcus Kinhult, stesso “meno 8” alla 16ª, che quanto meno può superare l’inglese Andy Sullivan e l’austriaco Bernd Wiesberger, anche loro terzi, ma già giunti in club house con 132 (-8).

In settima posizione con 133 l’inglese Tommy Fleetwood e lo scozzese Calum Hill e possibilità di migliorarsi per tre concorrenti con il medesimo “meno 7”: gli inglesi Justin Rose (sei birdie e un bogey in 15 buche giocate), e David Horsey (12ª), leader dopo un turno, e il francese Victor Perez (13ª). Tra i giocatori che hanno terminato, il norvegese Viktor Hovland, 12° con 134 (-6), gli americani Phil Mickelson, 19° come Migliozzi, e Patrick Reed, 52° con 139 (-1), e il nordirlandese Graeme McDowell, che difende il titolo, 63° con 140 (par). Possono salire, perché hanno ancora buche a disposizione, l’inglese Tyrrell Hatton (13ª) e lo statunitense Tony Finau (16ª), 12.i con “meno 6”, lo spagnolo Sergio Garcia (17ª) e l’americano Bryson DeChambeau (14ª), 24.i con “meno 4”. Il montepremi è di 3.500.000 dollari (circa 2.900.000 euro).

 

PRIMO GIRO - Un leader a sorpresa, l’inglese David Horsey con un gran giro in 61 (-9) colpi, e italiani oltre la linea del taglio con l’eccezione di Guido Migliozzi, 31° con 68 (-2), nel primo turno del Saudi International, il terzo torneo stagionale dell’European Tour che si sta svolgendo sul percorso del Royal Greens G&CC /par 70), a King Abdullah Economic City in Arabia Saudita.

Nove birdie per Horsey - Horsey, 35enne di Stockport con quattro titoli sul circuito, l’ultimo nel 2015, e due sul Challenge Tour, ha sorpreso con la sua volata fatta di nove birdie, senza bogey, perché non sembrava in grande condizione dopo due deludenti prove terminate al taglio, ma questo non inficia la sua ottima prestazione, dalla quale però ha ricavato solo un colpo di vantaggio sullo scozzese Stephen Gallacher (62, -8). Più distaccato l’austriaco Bernd Wiesberger, terzo con 64 (-6), mentre il più reattivo tra i tanti campioni in gara è stato lo statunitense Bryson DeChambeau, numero otto mondiale, nel gruppo dei quarti con 65 (-5), che annovera tra gli altri, il cinese Haotong Li, il quale terminò secondo nel 2019.

Niente bogey per D. Johnson - L’atleta più atteso, ossia il numero uno del World Ranking Dustin Johnson, vincitore nel 2019, si è disimpegnato con un 67 (-3, tre birdie), frutto di un giro pulito, senza bogey, ma con pochi guizzi per un 17° posto occupato anche dagli inglesi Tyrrell Hatton, numero sette, e Lee Westwood, miglior giocatore dell’European Tour 2020, e dal tedesco Martin Kaymer. Hanno lo stesso score di Migliozzi (per lui sei birdie, due bogey, un doppio bogey) pure gli inglesi Justin Rose e Tommy Fleetwood, gli americani Phil Mickelson e Tony Finau e il norvegese Viktor Hovland.

Azzurri ad alto rischio - Alti e bassi per lo statunitense Patrick Reed, numero dieci al mondo e reduce dal successo nel Farmers Insurance Open, e per l’inglese Paul Casey, a segno nel precedente Dubai Desert Classic, 49.i con 69 (-1). così come per lo spagnolo Sergio Garcia e per il nordirlandese Graeme McDowell, che difende il titolo, 72.i con 70 (par) affiancati da Francesco Laporta, il secondo tra gli azzurri.

Più indietro Lorenzo Gagli, 93° con 71 (+1), che rischia la terza uscita consecutiva dopo 36 buche, Renato Paratore, 110° con 72 (+2), Edoardo Molinari, 118° con 73 (+3), Andrea Pavan, 128° con 74 (+4), e Nino Bertasio, 134° con 75 (+5), che era stato il più positivo tra gli italiani nell’Abu Dhabi Championship (35°) e a Dubai (41°). Il montepremi è di 3.500.000 dollari (circa 2.900.000 euro).

 

LA VIGILIA - Dustin Johnson, numero uno mondiale, sarà per il terzo anno consecutivo l’attrazione del Saudi International (4-7 febbraio), il terzo torneo stagionale dell’European Tour in programma sul tracciato del Royal Greens G&CC, a King Abdullah Economic City in Arabia Saudita. Saranno in gara sette giocatori italiani: Nino Bertasio, il migliore nelle prime due uscite degli azzurri finite entrambe a premio, insieme a Edoardo Molinari, Guido Migliozzi e Renato Paratore, piuttosto altalenanti, a Lorenzo Gagli, che deve riscattare due tagli subiti, a Francesco Laporta, alla seconda gara del 2021 dopo aver giocato solo 36 buche ad Abu Dhabi, e ad Andrea Pavan, il quale sembra aver superato i problemi al polso che lo hanno costretto a due ritiri sia ad Abu Dhabi che a Dubai.

Un field di alto profilo - Johnson, vincitore del torneo nel 2019 e secondo lo scorso anno, è la punta di diamante di un field di ottima qualità nel quale vi sono anche Bryson DeChambeau, numero otto e con il fiore all’occhiello dell’US Open 2020, Patrick Reed, numero dieci, a segno in USA nel Farmers Insurance Open e travolto dalle polemiche per in rapporto molto personale che sembra aver instaurato con i regolamenti e il comportamento rispetto ad essi, e l’inglese Tyrrell Hatton, numero sette e trionfatore nell’Abu Dhabi Championship.

C’è anche Mickelson  - Gli organizzatori hanno poi chiamato dal PGA Tour un altro grande campione quale Phil Mickelson, quindi Tony Finau, eccellente regolarista poco o per nulla vincente, Jason Kokrak, l’emergente norvegese Viktor Hovland, il messicano Abraham Ancer e il venezuelano Jhonattan Vegas. Altri campioni giocano su entrambe le sponde dell’Atlantico come gli inglesi Tommy Fleetwood, Justin Rose e Paul Casey, suo domenica scorsa il Dubai Desert Classic, lo spagnolo Sergio Garcia e il tedesco Martin Kaymer. Da seguire anche l’inglese Lee Westwood, numero uno europeo 2020, i sudafricani Brandon Stone, Dean Burmester e Christiaan Bezuindenhout, i cinesi Haotong Li e Ashun Wu e i thailandesi Jazz Janewattananond, che riprende dopo essere stato colpito dal Covid-19, e Kiradech Aphibrnrat, la cui campagna sul PGA Tour non è poi andata proprio bene.

McDowell defender - Difende il titolo Graeme McDowell, 41enne nordirlandese di Portrush nei cui palmares figurano un US Open (2010) e, al netto del major, tre successi sul PGA Tour e dieci sull’European Tour, l’ultimo proprio questo che proverà a bissare. Il montepremi è di 3.500.000 dollari (circa 2.900.000 euro).

Diretta su GOLFTV ed Eurosport 2 – Il Saudi International viene trasmesso su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it), e su Eurosport 2 con collegamenti agli orari seguenti. Su GOLFTV: giovedì 4 febbraio e venerdì 5, dalle ore 9 alle ore 11 e dalle ore 12,30 alle ore 15,30; sabato 6, dalle ore 10,30 alle ore 15; domenica 7, dalle ore 9,30 alle ore 14. Su Eurosport 2: giovedì 4 febbraio, dalle ore 13,30 alle ore 15,30; venerdì 5, dalle ore 9 alle ore 11 e dalle ore 13 alle ore 15,30; sabato 6, dalle ore 10.50 alle ore 15; domenica 7, dalle ore 12,30 alle ore 14. Commento di Nicola Pomponi e Alessandro Bellicini.

Primo piano

  • Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione
    Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione 26/10/2024

    Il tedesco Thomas Gögele, con 197 (64 66 67, -19) colpi, ha vinto il Sergio Melpignano Senior Italian Open, torneo del Legends Tour disputato al San Domenico Golf (par 72) di Savelletri di Fasano (Brindisi). Primo successo sul circuito over 50 per Gögele, che ha saputo tenere salda la leadership sin dal primo dei tre round. Il gallese Bradley Dredge non è riuscito nel sorpasso, confermandosi in seconda posizione con 200 (-16). Terzo posto tutto inglese con 202 (-14) per Simon Griffiths e Andrew Marshall. Il trofeo di miglior italiano è andato ad Emanuele Canonica, che ha chiuso la gara ottavo con 206 (-10) davanti ad Alessandro Tadini, decimo con 207 (-9). Michele Reale si è posizionato 32° con 213 (-3), Mauro Bianco, 52° con 218 (+2), Gianluca Pietrobono, 60° con 231 (+15). Il campione uscente, James Kingston, ha concluso al 18° posto con 209 (-7)

    (Per continuare a leggere cliccare sul titolo)

Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

    (Cliccare sul titolo per continuare a leggere)

Viaggi

Attualità

Cerca