07 Marzo 2016

WGC Cadillac: sprint finale di Adam Scott

Adam Scott Adam Scott

Secondo successo consecutivo per l’australiano Adam Scott che, dopo essersi imposto la scorsa settimana nell’Honda Classic, ha fatto suo anche il WGC Cadillac Championship - al quale non hanno partecipato giocatori italiani - disputato sul percorso del Trump National Doral (par 72), a Miami in Florida. Il 36enne di Adelaide ha concluso con 276 (68 66 73 69, -12) lasciando a un colpo Bubba Watson (277 - 69 69 71 68, -11) e a due l’inglese Danny Willett e il nordirlandese Rory McIlroy (278, -10), che ha ceduto clamorosamente (74, +2 di giornata) pur essendo partito per il giro finale con tre colpi di margine su Dustin Johnson e sullo stesso Scott

Al quinto posto con 279 (-9) Phil Mickelson, al sesto con 280 (-8) Jimmy Walker, al settimo con 282 (-6) l’inglese Paul Casey, all’ottavo con 283 (-5) Rickie Fowler e Smylie Kaufman e all’11° con 285 (-3) lo spagnolo Sergio Garcia.

Altro cedimento quello di Dustin Johnson, campione uscente, che un 79 (+7) ha relegato in 14ª posizione con 286 (-2) insieme al sudafricano Louis Oosthuizen. Appena dietro Jordan Spieth, numero uno mondiale, il sudafricano Charl Schwartzel e l’inglese Justin Rose, 17.i con 287 (-1), e hanno navigato per tutta la gara tra media e bassa classifica l’australiano Jason Day, 23° con 288 (par), lo svedese Henrik Stenson e il nordirlandese Graeme McDowell, 28.i con 290 (+2), il giapponese Hideki Matsuyama, 35° con 292 (+4), il tedesco Martin Kaymer, 42° con 294 (+6) e Zach Johnson, 47° con 295 (+7).

Scott ha iniziato male perdendo tre colpi in cinque buche (un birdie e due doppi bogey), ma approfittando degli errori di McIlroy (due bogey) e aiutandosi con due birdie alla nona buca si è trovato ancora in piena corsa per il titolo con un parziale di "meno 9" a un colpo dal nordirlandese e da Bubba Watson, entrambi con "meno dieci". A quel punto Scott ha inserito una marcia in più e con quattro birdie in cinque buche è passato avanti e non è stato più raggiunto. Ci ha provato Bubba Watson, ma un bogey alla 14ª  gli è stato fatale (68, -4 con un eagle, tre birdie e un bogey), e McIlroy ha alzato bandiera bianca con il terzo bogey alla 13ª ed è stato inutile l’unico birdie alla 16ª.

 

"Oggi in campo mi è successo di tutto - ha detto Adam Scott - nella gamma dal brutto al buono, ma sono molto felice di aver vinto un torneo del WGC al quale tutti noi teniamo in maniera particolare. Ho avuto modo di giocare varie volte su questo percorso sul quale mi trovo bene, ma non ero mai stato in condizioni di impormi ed esserci riuscito è qualcosa di speciale. Dopo il secondo doppio bogey ho pensato al peggio, ma i due birdie arrivati subito dopo mi hanno fatto comprendere che potevo ancora farcela, specie poi quando ho visto McIlroy in difficoltà. Mi son detto che se avessi cambiato passo sulle seconde nove buche nulla sarebbe stato impossibile. Così è stato, ma la pressione è stata veramente forte".

Adam Scott ha portato a due i titoli nei tornei WGC, dopo il WGC Bridgestone Invitational (2011), in un palmares che comprende un major (Masters 2013), dieci vittorie nel PGA Tour, sette nell’European Tour, due nell’Asian Tour e quattro nel PGA Tour of Australasia. Per il successo ha ricevuto un assegno di 1.620.000 dollari su un montepremi di 9.500.000 dollari ed è salito dal nono al sesto posto nella classifica mondiale (p. 7,48), dove è rimasto in vetta Jordan Spieth (p. 11,35) e dove Rory McIlroy è tornato al secondo posto (p. 9,87) al danni di Jason Day (p. 9,64).

 

 

TERZO GIRO - Rory McIlroy,uno dei soli sei giocatori a scendere sotto i 70 colpi nel terzo giro del WGC Cadillac Championship - al quale non partecipano giocatori italiani - ha realizzato un 68 (-4) e con il totale di 204 colpi  (71 65 68, -12)  inizierà il giro finale sul percorso del Trump National Doral (par 72), a Miami in Florida, con tre lunghezze di vantaggio su Dustin Johnson, campione uscente, e sull’australiano Adam Scott (207, -9).

Al quarto posto con 209 (-7) Phil Mickelson, Bubba Watson e l’inglese Danny Willett, che hanno qualche possibilità d insidiare il leader, mentre appare fuori gioco il resto del gruppo. Questo anche se occupano una buona posizione l’indiano Anirban Lahiri e gli spagnoli Rafael Cabrera Bello e Sergio Garcia, settimi con 211 (-5), Rickie Fowler e il sudafricano Charl Schwartzel, decimi con 212 (-4), e l’altro sudafricano Louis Oosthuizen, 15° con 213 (-3).

E’ sceso ancora Jordan Spieth, numero uno mondiale, da 12° a 17° con 214 (69 72 73, -2), che deve ancora lavorare sulla condizione, ma a un mese del Masters, dove andrà ben deciso a riconfermare il successo dello scorso anno, è abbastanza normale.

Classifica più avara per Zach Johnson e per il nordirlandese Graeme McDowell, 23.i con 215 (-1), e  per l’australiano Jason Day, numero due del world ranking, 30° con 217 (+1). Ancora più attardati Matt Kuchar, il tedesco Martin Kaymer e lo svedese Henrik Stenson, 33.i con 218 (+2), il giapponese Hideki Matsuyama, 41° con 219 (+3), e l’inglese Justin Rose, 46° con 220 (+4).

L’ottimo gioco espresso da Rory McIlroy è stato sintetizzato da quattro birdie, senza bogey. Dustin Johnson ha limitato i danni con tre birdie e due bogey per il 71 (-1) e Adam Scott è andato sopra par con due birdie e tre bogey per il 73 (+1). Stesso score per Jordan Spieth con tre birdie e quattro bogey.

Il montepremi è di 9.500.000 dollari con prima moneta di 1.620.000 dollari.

SECONDO GIRO - L’australiano Adam Scott ha attaccato e si è portato al comando con 134 colpi (68 66, -10) nel secondo giro del WGC Cadillac Championship - al quale non partecipano giocatori italiani - il primo dei quattro tornei annuali del World Golf Championships, il mini circuito le cui gare sono inserite in tutti i più importanti tour, in svolgimento sul percorso del Trump National Doral (par 72), a Miami in Florida.

Hanno reagito decisamente e sono alle spalle di Scott con 136 (-8) il nordirlandese Rory McIlroy, numero tre mondiale, e Dustin Johnson, campione uscente, e in una classifica che si è decisamente allungata seguono l’inglese Danny Willett, quarto con 137 (-7), Bubba Watson e Charley Hoffman, quinti con 138 (-6), Phil Mickelson, scivolato dalla terza piazza, e l’inglese Paul Casey, salito dalla 16ª, settimi con 139 (-5).

Ritardi forse ancora recuperabili per il sudafricano Charl Schwartzel, nono con 140 (-4), per Rickie Fowler e Jordan Spieth, leader mondiale, 12.i con 141 (-3), e per lo svedese Henrik Stenson, 21° con 142 (-2). Debbono invece pensare a obiettivi diversi dal titolo Zach Johnson, il sudafricano Louis Oosthuizen e lo spagnolo Sergio Garcia, 29.i con 144 (par), il nordirlandese Graeme McDowell, 37° con 145 (+1). l’australiano Jason Day, numero due del world ranking, 41° con 146 (+2), il tedesco Martin Kaymer, 48° con 147 (+3), Matt Kuchar e l’inglese Justin Rose, 52.i con 148 (+4).

Adam Scott, reduce dal successo nell’Honda Classic della scorsa settimana, ha girato in 66 (-6) colpi con otto birdie e due bogey, ma hanno fatto meglio Rory McIlroy con otto birdie e un bogey per il 65 (-7) e Dustin Johnson, anch’egli autore di otto birdie, ma senza bogey per il 64 (-8). Il montepremi è di ben 9.500.000 dollari con prima moneta di 1.620.000 dollari.

PRIMO GIRO - Due outsiders, Scott Piercy e l’australiano Marcus Fraser, si sono insediati in prima posizione con 66 (-6) colpi nel WGC Cadillac Championship  - dove non vi sono giocatori italiani - il primo dei quattro tornei annuali del World Golf Championships, il mini circuito le cui gare sono inserite in tutti i più importanti tour.

Sul percorso del Trump National Doral (par 72), a Miami in Florida, si sono subito mossi alcuni dei giocatori più in vista, in un contesto nel quale vi sono praticamente quasi tutti i migliori: Phil MIckelson è al terzo posto con 67 (-5), e l’australiano Adam Scott, reduce dal successo nell’Honda Classic, al quarto con 68 (-4) insieme a Jason Dufner, Charley Hoffman e all’inglese Danny Willett.

All’ottavo con 69 (-3) Jordan Spieth, leader del world ranking, Bubba Watson, numero quattro,  e Jimmy Walker e all’11° con 70 (-2) Rickie Fowler, numero 5, Matt Kuchar, l’indiano Anirban Lahiri e il gallese Jamie Donaldson.

Subito dietro il nordirlandese Rory McIlroy, numero 3 mondiale, 16° con 71 (-1) alla pari con Zach Johnson e con lo svedese Henrik Stenson e solo al 28° posto con 72 (par) l’australiano Jason Day, numero 2, e Dustin Johnson, campione uscente.

Sono sopra par, e con un ritardo consistente, lo spagnolo Sergio Garcia e il sudafricano Charl Schwartzel, 37.i con 73 (+1),  il nordirlandese Graeme McDowell e il sudafricano Louis Oosthuizen, 43.i con 74 (+2), l’inglese Justin Rose, 48° con 75 (+3), e il tedesco Martin Kaymer, 56° con 76 (+4).

Scott Piercy, 38enne di Las Vegas con tre titoli nel tour, l’ultimo ottenuto lo scorso anno, ha infilato otto birdie contro due bogey e Marcus Fraser, anch’egli 38enne, nativo di Corowa, vincitore due settimane addietro del Maybank Championship Malaysia, terzo successo nell’European Tour suo circuito di competenza, si è disimpegnato con sette birdie e un bogey. Un po’ di tutto per Adam Scott (un eagle, cinque birdie e tre bogey) e per Rory McIlroy (cinque birdie, due bogey e un doppio bogey) e un po’ più regolare Jordan Spieth (cinque birdie e due bogey). Il montepremi è di ben 9.500.000 dollari con prima moneta di 1.620.000 dollari.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Primo piano

  • Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione
    Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione 26/10/2024

    Il tedesco Thomas Gögele, con 197 (64 66 67, -19) colpi, ha vinto il Sergio Melpignano Senior Italian Open, torneo del Legends Tour disputato al San Domenico Golf (par 72) di Savelletri di Fasano (Brindisi). Primo successo sul circuito over 50 per Gögele, che ha saputo tenere salda la leadership sin dal primo dei tre round. Il gallese Bradley Dredge non è riuscito nel sorpasso, confermandosi in seconda posizione con 200 (-16). Terzo posto tutto inglese con 202 (-14) per Simon Griffiths e Andrew Marshall. Il trofeo di miglior italiano è andato ad Emanuele Canonica, che ha chiuso la gara ottavo con 206 (-10) davanti ad Alessandro Tadini, decimo con 207 (-9). Michele Reale si è posizionato 32° con 213 (-3), Mauro Bianco, 52° con 218 (+2), Gianluca Pietrobono, 60° con 231 (+15). Il campione uscente, James Kingston, ha concluso al 18° posto con 209 (-7)

    (Per continuare a leggere cliccare sul titolo)

Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

    (Cliccare sul titolo per continuare a leggere)

Viaggi

Attualità

Cerca