Trevor Immelman, sudafricano di Città del Capo, 41 anni nel prossimo dicembre, sarà il capitano della selezione dell’International Team (dove sono esclusi i giocatori europei) nella prossima Presidents Cup, sfida contro la squadra degli Stati Uniti che si terrà dal 30 settembre al 3 ottobre 2021 a Charlotte nel North Carolina. Immelman succede a Ernie Els, il precedente capitano sconfitto lo scorso anno a Melbourne, in Australia, contro gli avversari guidati da Tiger Woods (16-14). E probabilmente Els deve aver dato il suo contributo perché la scelta cadesse sul connazionale che era stato tra i suoi vice nell’ultima sfida.
“Ricoprire questo ruolo - ha detto il neo capitano - mi rende davvero orgoglioso. Credo sia uno dei momenti più felici della mia carriera e non vedo l’ora di cominciare”. E di rimando Els: “Sono davvero lieto di vederlo al timone della squadra, ho massimo rispetto di Immelman, sia come giocatore che come uomo”.
La carriera di Immelman si è fermata dove solitamente quasi tutte hanno inizio, cioè dalla vittoria di un major, il Masters 2008, Fino a quel momento il sudafricano aveva raccolto un titolo sul PGA Tour, tre sull’European Tour, tre sul Sunshine Tour e una sul Challenge Tour. Dopo il Masters, però, si è letteralmente bloccato ottenendo solo un titolo nei rimanenti dodici anni sul Web.com tour (oggi Korn Ferry Tour) il secondo circuito americano.
Il suo a Charlotte sarà un compito praticamente proibitivo, perché i numeri della sfida sono impietosi per l’International Team con undici vittorie USA contro una sconfitta e un pareggio. Il successo del Resto del Mondo nel 1998 a Melbourne fece però scalpore perché in quell’occasione il team USA subì la sconfitta con lo scarto più pesante subito dagli Stati Uniti in una competizione a squadre (20,5-11,5). Autore del misfatto Jack Nicklaus che subì critiche feroci e irrispettose anche a dispetto del suo grande passato. Peter Thomson, capitano internazionale, però, due anni dopo pagò il conto con gli interessi, travolto da un 21,5 a 10,5, ma la rivalsa americana fu opera di Ken Venturi perché Nicklaus, ovviamente, era stato messo al bando. L’Orso d’Oro, comunque fu richiamato e fece tripletta dal 2003 al 2007.