15 Dicembre 2019

Presidents Cup agli Stati Uniti

Tiger Woods Tiger Woods

 

Gli Stati Uniti hanno rimontato nei singoli della giornata finale e hanno vinto, con il punteggio di 16-14, la 13ª edizione della Presidents Cup disputata sul percorso del Royal Melbourne GC, a Melbourne in Australia. La squadra affidata a Tiger Woods, nell’insolita veste di capitano e giocatore, con un parziale di 8-4 nei singoli ha ribaltato il risultato di 8-10 maturato in favore della compagine guidata dal sudafricano Ernie Els dopo le quattro sessioni di doppio.

Grande protagonista Tiger Woods che si è messo per primo nella lista americana delle partenze e ha dato il via alla rimonta battendo il messicano Abraham Ancer (3/2), che è stato il migliore degli “Internazionali” insieme al coreano Sungjae Im. Woods, dopo un avvio di gara equilibrato, è passato 2 up alla decima buca e non ha avuto più problemi. In tal modo ha stabilito il nuovo record di vittorie personali nella competizione con 27, superando Phil Mickelson (26). Inoltre ha ottenuto tre successi (due in doppio con Justin Thomas) su tre incontri realizzando punteggio pieno e replicando quanto aveva fatto nel 2009, quando però giocò cinque match tutti vinti.

Sulla spinta del punto di Woods gli americani hanno cambiato il volto alla gara nelle successive tre partite, quando dopo il pari tra Hideki Matsuyama (Int) e Tony Finau, sono passati a condurre con Patrick Reed (4/2 su C.T. Pan), svegliatosi dopo aver perso i tre doppi giocati con Webb Simpson, e con Dustin Johnson, che ha sconfitto per 4/3 un Haotong Li sotto tono e unico rimasto a zero punti tra i suoi. Sul 11,5-10,5 e dopo il pareggio tra Adam Hadwin e Bryson DeChambeau, piuttosto in ombra e in campo una sola volta (con sconfitta) nei doppi, ha rimesso tutto in equilibrio Sungjae Im (4/3 su Gary Woodland), ma Patrick Cantlay (3/2 su Joaquin Niemann), Xander Schauffele (2/1 su Adam Scott) e Webb Simpson (2/1 su Byeong Hun An) hanno fatto 15-12. Ha provato a ridare speranze al team di Els Cameron Smith (2/1 su Justin Thomas), ma Matt Kuchar si è preso l’onore di conquistare il mezzo punto della vittoria contro Louis Oosthuizen, che dopo essere andato uno down alla buca 17 per un birdie del suo avversario, e quindi con il trofeo già in mano americana, ha trovato la forza di pareggiare sul green conclusivo. E, a chiudere, hanno impattato anche Marc Leishman (Int) e Rickie Fowler.

Bilancio sempre più favorevole agli USA con 11 vittorie, un pari e una sconfitta. Realizzando otto punti nei singoli gli americani hanno eguagliato quanto avevano già fatto nel 1994. Sommando solo i punti nelle gare individuali il punteggio è di 83,5 a 72,5 per la squadra a stelle e strisce. I migliori in campo sono stati in casa americana Justin Thomas, con 3,5 punti in cinque gare, Tiger Woods con tre così come Xander Schauffele e Patrick Cantlay, che però hanno assommato anche due sconfitte su cinque match, e Rickie Fowler con 2,5, anch’egli imbattuto con una vittoria e tre pari. Tra gli “Internazionali” come detto ottimi Abraham Ancer e Sungjae Im con 3,5 punti su 5 incontri (una sconfitta), e bene anche Louis Oosthuizen e Hideki Matsuyama con 2,5 su quattro. Due punti per Byeong Hun An (5 gare) e per C.T. Pan (3 gare).

 

TERZA GIORNATA - L’International Team ha mantenuto il vantaggio (10-8) sugli Stati Uniti, che però si è ridotto di un punto, nella terza giornata della 13ª edizione della Presidents Cup, che si sta svolgendo sul percorso del Royal Melbourne GC, a Melbourne in Australia. E’ stato un turno a due facce con gli americani, diretti da Tiger Woods, che hanno rischiato il tracollo dopo i quattro fourball del mattino, quando gli “Internazionali” guidati da Ernie Els con un parziale di 2,5-1,5 si sono portati sul 9 a 5, e che poi nei foursome con un parziale in loro favore di 3-1 hanno ridotto lo svantaggio a due punti rimettendosi pienamente in partita in vista dei 12 singoli che caratterizzeranno la giornata finale.

E’ rimasto a riposo Tiger Woods, che partecipa nella insolita veste di capitano e giocatore, il quale ha chiarito che la sua rinuncia che non è dipesa da affaticamento o altri problemi. “In queste occasioni devi fare le scelte migliori per la squadra e ora mi preparerò al meglio per il singolo”. In sostanza una decisione tecnica.

Così Justin Thomas, dopo aver vinto i primi due doppi con Tiger Woods, è stato affiancato da Rickie Fowler e i due hanno trovato subito l’amalgama. Nel fourball hanno portato l’unico punto pieno alla causa (3/2 su Marc Leishman/Haotong Li) poi nel foursome hanno pareggiato con lo stesso Leishman e Abraham Ancer. Quest’ultimo, primo messicano a disputare la Presidents Cup, è la vera sorpresa dell’evento avendo ottenuto un pari e tre vittorie nei quattro match disputati, una al mattino con Sungjae Im (3/2 su Xander Schaeffele/Patrick Cantlay). Ancer nel singolo incontrerà Woods.

Sempre al mattino Adam Scott/Byeong Hun An (Int) hanno impattato con Matt Kuchar/Tony Finau e Hideki Matsuyama/C.T. Pan (Int) hanno sconfitto Patrick Reed/Webb Simpson (5/3). Quanto a Reed, autentica delusione insieme al compagno di gioco Simpson con tre sconfitte, si è visto squalificare anche il caddie Kessler Karain venuto a diverbio con uno spettatore.

La rimonta americana del pomeriggio ha preso corpo con Gary Woodland/Dustin Johnson, quest’ultimo al primo punto conquistato dopo due sconfitte (2/1 su Louis Oosthuizen/Adam Scott) e con Xander Schauffele/Patrick Cantlay (2/1 su Cameron SmithSungjae Im). Pari tra Matt Kuchar/Tony Finau e Byeong Hun An/Joaquin Niemann.

Ora, come detto, il gran finale con i 12 singoli e con l’International Team alla caccia della seconda vittoria in un bilancio molto sfavorevole con dieci sconfitte e un pari. L’unico successo lo ottenne proprio al Royal Melbourne nel 1998 (20,5-11,5). Al contrario della Ryder Cup, a cui la gara si ispira e dove nell’International Team non possono comparire giocatori europei, in caso di pareggio il trofeo viene assegnato a entrambe le compagini e non al defender.

 

SECONDA GIORNATA - L’International Team ha mantenuto il vantaggio di tre punti (6,5-3,5) sugli Stati Uniti dopo la seconda giornata della 13ª edizione della Presidents Cup, che si sta svolgendo sul percorso del Royal Melbourne GC, a Melbourne in Australia. I cinque match di foursome sono terminati in parità (2,5-2,5) con gli americani, guidati da Tiger Woods, nell’insolita veste di capitano e giocatore, che hanno rimediato nelle buche finali a una situazione che stava diventando difficile. Lo stesso Tiger e Justin Thomas hanno battuto sull’ultima buca Byeong Hun An/Hideki Matsuyama (1 up) con una prodezza di Thomas che ha infilato un lunghissimo putt per il birdie. E’ stata la seconda vittoria del duo a stelle strisce in altrettanti match e Woods ha uguagliato il record di successi personali nella competizione con 26, che era stato stabilito da Phil Mickelson, giustificando pienamente la scelta di essersi concesso una wild card. L’altro punto pieno è arrivato da Xander Schauffele/Patrick Cantlay (1 up su Adam Hadwin/Joaquin Niemann) che hanno rimontato nelle ultime tre buche da 1 down e con Cantlay autore del birdie conclusivo.

Soddisfazione anche per l’australiano Adam Scott che, affiancato da Louis Oosthuizen, ha battuto senza tanti problemi Dustin Johnson/Matt Kuchar (3/2) e ora con sedici successi globali ha affiancato Vijay Singh al secondo posto della graduatoria del plurivincitori dell’International Team, che è guidata con 20 da Ernie Els, attuale capitano della squadra.

Sta comportandosi molto bene Abraham Ancer, il primo messicano a giocare il torneo, che ha ben supportato Marc Leishman contro Webb Simpson/Patrick Reed (3/2) portando un altro punto prezioso alla causa dopo quello ottenuto nella prima giornata insieme a Louis Oosthuizen (4/3 su Dustin Johnson/Gary Woodland). Infine il pari tra gli americani Gary Woodland/Rickie Fowler e Sungjae/Cameron Smith, con miracolo dei primi che hanno recuperato da un 2 down nelle ultime tre buche.

Doppio impegno nella terza giornata di gara in cui si svolgeranno quattro fourball al mattino e quattro foursome nel pomeriggio, quindi il turno finale con dodici singoli. Il bilancio è favorevole agli USA con dieci successi, una sconfitta e un pari. Al contrario della Ryder Cup, a cui la gara si ispira e dove nell’International Team non possono comparire giocatori europei, in caso di pareggio il trofeo viene assegnato a entrambe le compagini e non al defender.

 

PRIMA GIORNATA - La 13/a edizione della Presidents Cup, sfida biennale modello Ryder, in Australia è cominciata con l’International Team (giocatori europei esclusi) di Ernie Els in vantaggio per 4-1 sugli Stati Uniti di Tiger Woods (capitano e giocatore).

E’ la prima volta dal 1994 (anno del debutto della competizione) che il Resto del Mondo, nella manche d’apertura, riesce a infliggere un passivo così pesante agli Usa. Nel 1998, sempre al Royal Melbourne GC (che per la terza volta ospita la kermesse), gli Usa avevano chiuso il round inaugurale sotto per 3 ½- a 1 ½ . Fu l’unica occasione in cui l’International Team riuscì poi a portare a casa il successo.

Agli Stati Uniti non è bastato un Woods in grande spolvero. Il californiano nel primo dei cinque incontri di doppio fourball, in coppia con Justin Thomas, grazie a sei birdie realizzati – di cui tre nelle prime cinque buche giocate – era riuscito a trascinare i suoi con il punteggio di 4&3 inflitto al duo avversario composto da Marc Leishman/Joaquin Niemann.

Ma poi il Team Internazionale si è rifatto sotto e con Sungjae Im/Adam Hadwin ha avuto la meglio (1 up) su Patrick Cantlay/Xander Schauffele.  Con lo stesso punteggio Hideki Matsuyama/Pan Cheng-tsung hanno superato Patrick Reed/Webb Simpson. Mentre Byeong Hun An/Adam Scott si sono imposti (2&1) su Tony Finau/Bryson DeChambeau. A calare il poker ci hanno pensato Louis Oosthuizen/Abraham Ancer, capaci di arginare (4&3) la concorrenza di Gary Woodland/Dustin Johnson.

Gli Stati Uniti rivedono gli incubi della Ryder Cup 2018. A Parigi il Team Europe fu trascinato dalle giocate e dalle vittorie (cinque in altrettanti incontri, record europeo) di Francesco Molinari, oltre che da un gruppo che si dimostrò più unito di quello americano. Eppure Woods alla vigilia della Presidents Cup era stato chiaro: “Prima il gruppo e poi il talento”. Trascinatore da giocatore, il californiano dovrà ora trovare la chiave giusta anche da allenatore per spingere gli Stati Uniti alla rimonta.

La seconda giornata - Nella seconda giornata di gare, che prevede cinque incontri foursome, Woods giocherà ancora con Thomas. I due americani dovranno vedersela con Matsuyama/Byeong Hun An. Gli altri match metteranno di fronte il duo Matt Kuchar/Johnson e quello caratterizzato da Scott/Oosthuizen. Seconda chance per Cantlay/Schauffele e Reed/Simpson che fronteggeranno rispettivamente Niemann/Hadwin e Ancer/Leishman. A completare il tabellone l’incontro tra Rickie Fowler/Woodland che daranno battaglia contro Cameron Smith/Sungjae Im.

Bilancio – Il bilancio fin qui è di 10 vittorie degli Stati Uniti, 1 pareggio (nel 2003) e 1 successo dell’International Team che, a Melbourne, insegue il bis.

La formula – Il torneo si divide in quattro giornate. Nella seconda si giocheranno cinque match foursome. Nella terza, in programma sabato 14 dicembre, quattro fourball e nel pomeriggio quattro foursome, quindi domenica dodici singoli. Sarà assegnato un punto per la vittoria e mezzo per il pareggio. In palio 30 punti. Prima dei singoli tutti i giocatori dovranno aver disputato almeno un incontro, una novità poiché in precedenza i match di doppio da fare erano due.

 

 

LA VIGILIA - La compagine statunitense, guidata da Tiger Woods, e l’International Team, condotto dal sudafricano Ernie Els, danno vita alla 13ª edizione della Presidents Cup (12-15 dicembre), in programma sul percorso del Royal Melbourne GC, a Melbourne in Australia, evento sul modello Ryder Cup dove però gli americani sfidano la selezione del Resto del Mondo, in cui non possono entrare giocatori europei.

La presenza di Tiger Woods è da sempre un valore aggiunto ad ogni manifestazione, ma l’ex numero uno non è mai banale e anche in questa occasione ci ha messo del suo, facendo da un lato discutere e dall’altro rendendo felici i suoi fans. Infatti si è auto concessa una wild card e così avrà l’insolita veste di capitano-giocatore. A conti fatti, dopo essersi imposto nello Zozo Championship e con il quarto posto della scorsa settimana nel World Challenge, la decisione appare pienamente giustificata.

Con lui saranno in squadra Justin Thomas, Dustin Johnson, Patrick Cantlay, Xander Schauffele, Webb Simpson, Matt Kuchar e Bryson DeChambeau, ammessi di diritto dall’apposita classifica, quindi Tony Finau, Gary Woodland e Patrick Reed, le altre tre wild card, e Rickie Fowler, chiamato a sostituire Brooks Koepka, attualmente infortunato.

Sull’altro fronte si sono guadagnati la convocazione sul campo gli australiani Marc Leishman, Adam Scott e Cameron Smith, il giapponese Hideki Matsuyama, il sudafricano Louis Oosthuizen, il messicano Abraham Ancer, il cinese Haotong Li e il taiwanese C. T. Pan, mentre Els ha concesso le wild card al coreano Sungjae Im, al canadese Adam Hadwin, al cileno Joaquin Niemann e all’australiano Jason Day, che però è stato bloccato da un infortunio e sostituito dall’altro coreano Byeong Hun An. Numerosi i debuttanti in entrambi i team: cinque tra gli americani (Cantlay, DeChambeau, Finau, Schauffele e Woodland) e sette tra i loro avversari (An, Ancer, Im, Li, Niemann, Pan e Smith).

Bilancio - Il bilancio è nettamente favorevole agli statunitensi che hanno vinto dieci volte, contro una sconfitta e un pari datato 2003. In quell’occasione dopo il 17-17 finale si effettuò uno spareggio per assegnare il trofeo, protagonisti proprio Woods ed Els, che però fu sospeso per oscurità. Poiché i giocatori non potevano rimanere un giorno in più fu deciso per l’ex-aequo. Subito dopo fu cambiato il regolamento e abolito il playoff. Se il match finirà in parità la vittoria sarà nuovamente assegnata a entrambe le squadre.

Terza volta al Royal Melbourne GC - Il Royal Melbourne ospiterà la Presidents Cup per la terza volta ed è legato alla prima l’unico successo dell’International Team nel 1998 che fece molto rumore perché il grande Jack Nicklaus passò alla storia come il capitano a stelle e strisce sconfitto con il punteggio più pesante in una gara a squadre (20.5-11.5). Autore dell’impresa il capitano degli “Internazionali” Peter Thomson che però due anni dopo subì la rivincita degli americani, diretti da Ken Venturi, con tanto di interessi (21,5-10,5). Dopo la valanga di critiche Jack Nicklaus ebbe modo di rifarsi come capitano con due vittorie e il pari ricordato.

Formula - Il torneo si dipana su quattro giornate. Nella prima si svolgeranno cinque match fourball, nella seconda altrettanti foursome. Nella mattinata di sabato 14 dicembre quattro fourball e nel pomeriggio quattro foursome, quindi domenica 15 dodici singoli. Sarà assegnato un punto per la vittoria e mezzo per il pareggio. In palio 30 punti. Prima dei singoli tutti i giocatori dovranno aver disputato almeno un incontro, una novità poiché in precedenza i match di doppio da fare erano due.

Il torneo su GOLFTV - La Presidents Cup sarà trasmessa in diretta e in esclusiva su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it) con collegamenti ai seguenti orari: prima giornata: notte tra mercoledì 11 dicembre e giovedì 12, dalle ore 23,30 alle ore 6; seconda giornata: notte tra giovedì 12 e venerdì 13, dalle ore 1 alle ore 6; terza giornata, notte tra venerdì 13 e sabato 14, dalle ore 21 alle ore 7: quarta giornata, notte tra sabato 14 e domenica 15, dalle ore 0 alle ore 6. Commento di Nicola Pomponi, Isabella Calogero, Federico Colombo, Alessandro Bellicini, Maurizio Trezzi e di Giovanni Magni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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