07 Dicembre 2019

World Challenge: vince Stenson, 4° Woods

Henrik Stenson Henrik Stenson

 

 

 

Henrik Stenson è tornato al successo dopo oltre due anni imponendosi con 270 (69 67 68 66, -18) colpi nell’Hero World Challenge, torneo non ufficiale del PGA Tour che si è svolto sul percorso dell’Albany Golf Course (par 72), a New Providence nelle Isole Bahamas. Lo svedese ha superato nel finale lo spagnolo Jon Rahm (271, -17), che si era portato al vertice nelle ultime battute e che ha visto naufragare le sue speranze di confermare il titolo conquistato lo scorso anno quando Stenson, con il secondo colpo, ha stampato la palla in bandiera alla buca 15 per l’eagle determinante nel suo parziale di 66 (-6). Al terzo posto Patrick Reed (272, -16), che rimpiangerà a lungo i due colpi di penalità subiti nel terzo turno per una disattenzione, e segnalata dalla TV, con i quali avrebbe potuto quanto meno andare allo spareggio.

Grande protagonista anche Tiger Woods, organizzatore dell’evento tramite la sua Fondazione, quarto con 274 (72 66 67 69, -14), per alcune buche in vetta al torneo e che ha pienamente giustificato la scelta di concedersi una wild card per la Presidents Cup della prossima settimana (Australia, 12-15 dicembre), dove avrà l’insolito ruolo di capitano-giocatore della compagine USA nella sfida contro l’International Team.

In quinta posizione con 275 (-13) Justin Thomas e l’inglese Justin Rose e in settima con 276 (-12) Kevin Kisner e Gary Woodland, in vetta dopo 54 buche. In coda alla classifica, tra i 18 ammessi al torneo, Patrick Cantlay, 17° con 288 (par), e Bubba Watson, 18° con 289 (+1).

Henrik Stenson, 43enne di Gothenburg, ha concluso la sua volata finale con un eagle, cinque birdie e un bogey tornando al successo, sia pure in una gara non in calendario nel circuito, come detto dopo oltre due anni. Vice campione olimpico a Rio 2016, nel suo palmarès figurano un major (Open Championship, 2016), un WGC (Accenture Match Play, 2007) e, al netto delle due gare, nove titoli sull’European Tour e quattro sul PGA Tour.

 

 

TERZO GIRO - Gary Woodland è tornato con 203 (66 69 68, -13) colpi in vetta, dove era già stato dopo il giro iniziale, nell’Hero World Challenge, torneo non ufficiale del PGA Tour che si sta svolgendo sul percorso dell’Albany Golf Course (par 72), a New Providence nelle Isole Bahamas.

Si preannuncia un finale dalle grandi emozioni, poiché saranno in corsa per il titolo sei giocatori compreso Tiger Woods, che ha guadagnato altre due posizioni portandosi al terzo posto (205, -11), insieme a Justin Thomas e allo spagnolo Jon Rahm, campione in carica. Il trio è a due colpi dal leader e a uno dello svedese Henrik Stenson, secondo con 204 (-12). Chance di successo anche per Patrick Reed, sebbene sia scivolato dal primo al sesto posto con 206 (-10) con la complicità di due colpi di penalità (un 72, par, divenuto 74, +2) per una infrazione colta dalle telecamere, avendo inavvertitamente, oscillando il bastone prima di un colpo, tolto sabbia da dietro la palla migliorando il lie.

Sono fuori gioco Chez Reavie, Rickie Fowler e l’inglese Justin Rose, settimi con 210 (-6), e sono rimasti in bassa classifica Jordan Spieth, 14° con 214 (-2), Tony Finau, 15° con 216 (par), e Bryson DeChambeau, 17° con 217 (+1) insieme a Patrick Cantlay, entrambi in coda alla classifica. Gli ultimi tre saranno nella compagine americana che disputerà la Presidents Cup (12-15 dicembre) la prossima settimana a Melbourne, in Australia, contro l’International Team e chissà che non diano qualche preoccupazione a Tiger Woods, che nell’occasione assumerà l’insolito incarico di capitano e giocatore della squadra a stelle e strisce.

Gary Woodland, 35enne di Topeka (Kansas) con quattro titoli sul circuito comprensivi di un major (US Open, 2019), ha realizzato un 68 (-4) con un bogey e cinque birdie, dei quali due a chiudere che gli hanno permesso di sorpassare in extremis Stenson.

Qualche difficoltà per Tiger Woods sulle prime otto buche (due birdie, un bogey), poi, come aveva fatto nel giro precedente, ha accelerato notevolmente nel rientro aggiungendo allo score altri quattro birdie per il 67 (-5), punteggio più basso del turno realizzato anche da Justin Thomas.

L’Hero World Challenge, che si sta disputando dal mercoledì al sabato in modo da concedere un giorno di più alla formazione statunitense per il viaggio in Australia, ha un risvolto benefico. I protagonisti, infatti, devolvono in favore delle Bahamas, devastate nei mesi scorsi dall'uragano Dorian, 500 dollari per ogni birdie effettuato, 1.000 per ogni eagle e 2.500 per una “hole in one”. Sono stati raccolti dopo 54 buche 132.500 dollari (245 birdie e 10 eagle). Il montepremi di 3.500.000 dollari.

SECONDO GIRO - Patrick Reed è rimasto da solo al comando con 132 (66 66, -12) colpi nell’Hero World Challenge, torneo non ufficiale del PGA Tour che si sta svolgendo sul percorso dell’Albany Golf Course (par 72), a New Providence nelle Isole Bahamas. E’ stato anche il giorno di Tiger Woods risalito prepotentemente dall’11° al quinto posto con 138 (72 66, -6) dopo aver realizzato un 66 (-6).

Il leader, 29enne di San Antonio con sette titoli sul circuito comprensivi di un major (Masters, 2018), ha realizzato sette birdie e un bogey e ha distaccato di tre colpi Gary Woodland (135, -9) con il quale era in vetta dopo un giro. Ha recuperato cinque posizioni lo spagnolo Jon Rahm, campione in carica, da ottavo a terzo con 136 (-8), che come Reed e Woods ha realizzato un 66 (-6) miglior punteggio di giornata. Stessa posizione anche per lo svedese Henrik Stenson. Woods ha la compagnia di Justin Thomas e di Rickie Fowler, mentre ha ceduto l’inglese Justin Rose, da quarto a ottavo con 139 (-5). Sono rimasti in bassa classifica Jordan Spieth, 14° con 145 (+1), Bryson DeChambeau e Tony Finau, 17.i e ultimi con 147 (+3). Entrambi saranno nella compagine americana che disputerà la Presidents Cup (12-15 dicembre) la prossima settimana a Melbourne, in Australia, contro l’International Team.

Tiger Woods ha segnato un eagle e quattro birdie, senza bogey. “All’inizio - ha detto - non colpivo la palla come avrei voluto e ho mancato qualche green, poi le cose sono cambiate e nelle buche di rientro mi è riuscito quello che avrei voluto fare anche prima. Oggi, comunque, abbiamo avuto condizioni meteo migliori, con meno vento e questo ha aiutato”. Poi la Presidents Cup, dove ricoprirà l’insolito ruolo di capitano e giocatore. “Giocherò un minimo di due partite, come tutti. Poi vedremo giorno per giorno in base anche alle condizioni di ciascuno”.

L’Hero World Challenge, che si sta disputando dal mercoledì al sabato in modo da concedere un giorno di più alla formazione statunitense per il viaggio in Australia, ha un risvolto benefico. I protagonisti, infatti, devolveranno in favore delle Bahamas, devastate nei mesi scorsi dall'uragano Dorian, 500 dollari per ogni birdie effettuato, 1.000 per ogni eagle e 2.500 per una “hole in one”. Al momento sono stati raccolti 89.000 dollari (164 birdie e sette eagle). Il montepremi di 3.500.000 dollari.

 

PRIMO GIRO - Gary Woodland e Patrick Reed guidano la classifica con 66 (-6) colpi dopo il primo giro dell’Hero World Challenge, torneo non ufficiale del PGA Tour che si sta svolgendo sul percorso dell’Albany Golf Course (par 72), a New Providence nelle Isole Bahamas. Costellata di alti e bassi la prestazione di Tiger Woods, organizzatore dell’evento attraverso la sua Fondazione, il quale tra i 18 concorrenti ammessi occupa l’undicesima piazza con 72 (par) insieme a Bubba Watson.

E’ in terza con 68 (-4) Chez Reavie, che ha sostituito all’ultimo momento Dustin Johnson, numero quattro mondiale, il quale, fermo da settembre dopo un intervento in artroscopia al ginocchio, non ha voluto correre rischi in vista della Presidents Cup della prossima settimana (12-15 dicembre). Infatti sarà impegnato in Australia nella squadra USA, guidata proprio da Woods nell’insolito ruolo di capitano e giocatore, che affronterà l’International Team.

Buon ritmo anche di Justin Thomas, Rickie Fowler, dello svedese Henrik Stenson e dell’inglese Justin Rose, quarti con 69 (-3), e ritardo recuperabile per lo spagnolo Jon Rahm, campione in carica, ottavo con 70 (-2). Deludenti e agli ultimi tre posti in graduatoria Jordan Spieth, 16° con 75 (+3), Bryson DeChambeau, 17° con 76 (+4), e Tony Finau, 18° con 79 (+7), gli ultimi due nella compagine americana a Melbourne.

Gary Woodland ha realizzato otto bridie e due bogey e, quando era già in clubhouse, Patrick Reed lo ha raggiunto con sette birdie e un bogey. Tiger Woods ha iniziato piuttosto male con un birdie e tre bogey sulle prime nove buche. Si è ripreso nelle successive sette con un eagle e tre birdie, ma nelle ultime due con un bogey e un doppio bogey ha abbandonato il potenziale quarto posto.

L’Hero World Challenge, che si gioca dal mercoledì al sabato in modo da concedere un giorno di più alla formazione statunitense per il viaggio in Australia, un risvolto benefico. I protagonisti, infatti, devolveranno in favore delle Bahamas, devastate nei mesi scorsi dall'uragano Dorian, 500 dollari per ogni birdie effettuato, 1.000 per ogni eagle e 2.000 per ogni albatross. Il montepremi di 3.500.000 dollari.

 

LA VIGILIA - Diciotto campioni si contendono alle Isole Bahamas il successo nell’Hero World Challenge (4-7 dicembre), torneo non ufficiale del PGA Tour organizzato da Tiger Woods, attraverso la sua Fondazione, dove si è imposto per cinque volte su 20 edizioni, e in cui l’ex numero uno mondiale sarà il protagonista più atteso. Infatti l’ultima volta che ha giocato a fine ottobre ha vinto (Zozo Championship) e inoltre interessano le sue condizioni di forma in vista della prossima Presidents Cup (12-15 dicembre) dove avrà l’insolito ruolo di capitano-giocatore, essendosi auto riservata una wild card nella sfida tra USA e International Team (dal quale sono esclusi i giocatori europei).

Sul percorso dell’Albany Golf Course, a New Providence, difende il titolo lo spagnolo Jon Rahm in una gara che sembra una prova generale per la compagine americana in vista della citata Presidents Cup, poiché saranno in campo ben undici dei dodici componenti il team: Justin Thomas, Matt Kuchar, Xander Schauffele, Webb Simpson, Patrick Cantlay, Bryson DeChambeau, Gary Woodland, Tony Finau, Patrick Reed e Rickie Fowler, oltre a Woods.

Unico assente Dustin Johnson, che ha dato forfait alla vigilia (al suo posto Chez Reavie) e che non gioca da settembre dopo un intervento in artroscopia al ginocchio. Ha preferito rinunciare, d’accordo con capitan Woods, in modo da non rischiare nulla in vista della sfida di Melbourne, alla quale hanno dovuto già rinunciare per infortuni in casa USA il numero uno mondiale Brooks Koepka (in sua vece Fowler) e sull’altro fronte l’australiano Jason Day, sostituito dal coreano Byeong Hun An.

L’Hero World Challenge, che si gioca dal mercoledì al sabato in modo da poter dare un giorno di più alla squadra americana per il viaggio in Australia, ha un montepremi di 3.500.000 dollari.

Il torneo su GOLFTV - L’Hero World Challenge viene trasmesso in diretta e in esclusiva su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it) con collegamenti ai seguenti orari: mercoledì 4 dicembre e giovedì 5, dalle ore 19 alle ore 22; venerdì 6, dalle ore 17 alle ore 22; sabato 7, dalle ore 16 alle ore 21. Commento di Nicola Pomponi e di Alessandro Bellicini.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Primo piano

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    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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