25 Novembre 2019

LPGA: il jackpot a Sei Young Kim

Sei Young Kim Sei Young Kim

 

 

 

 

 

Doppio successo per coreana Sei Young Kim, che si è imposta con 270 (65 67 68 70, -18) colpi nel CME Group Tour Championship e contemporaneamente ha vinto la Race to the CME Globe, la versione al femminile, ma con montepremi ben più ridotto, della FedEx Cup maschile.

Quest’anno il regolamento della Race è stato cambiato: non c’è più stato il reset dei punti conquistati in stagione con assegnazione di altri prestabili, ma tutte le 60 concorrenti sono partite da zero, ossia con pari possibilità di assicurarsi il trofeo vincendo la gara. Sei Young Kim in tal modo ha potuto intascare la prima moneta di 1.500.000 dollari, la più alta in assoluto per un evento femminile di cui 500.000 dollari per il titolo e un milione di dollari per la Race, su un montepremi totale di cinque milioni di dollari.

Sul percorso del Tiburón Golf Club (par 72), a Naples in Florida, nell’evento che ha concluso il LPGA Tour 2019, Sei Young Kim, 26enne di Seoul, ha firmato il terzo titolo stagionale e il decimo in carriera per un palmares che comprende anche cinque successi nel LPGA Korean Tour. Ha fatto corsa di testa, ma ha vinto liltorneo all’ultimo respiro dopo un giro in 70 (-2, cinque birdie, tre bogey) grazie a un birdie sull’ultima buca che le ha permesso di superare di un colpo l’inglese Charley Hull, la quale aveva rimontato dal quarto posto e l’aveva raggiunta con cinque birdie sulle ultime sette buche (in totale 66, -6, sei birdie), rimanendo in attesa in club house con il suo 271 (-17) quando l’avversaria aveva ancora due buche da giocare, che ha sfruttato al meglio.

Si sono classificate al terzo posto con 272 (-16) Danielle Kang e Nelly Korda, al quinto con 273 (-15) la canadese Brooke M. Henderson, e al sesto con 275 (-13) Lexi Thompson, che difendeva il titolo nella gara, Jessica Korda, sorella di Nelly, e l’australiana Su Oh. All’11° con 277 (-11) la thailandese Ariya Jutanugarn, che aveva fatto sua la Race nello scorso anno, e le coreane Jeongeun Lee6 e Jin Young Ko, leader mondiale, penalizzata da un infortunio che ancora non è riuscita a smaltire completamente. Sotto torno la cinese Shanshan Feng e la giapponese Nasa Hataoka, 25.e con 282 (-6), mentre è stata costretta al ritiro la coreana Sung Hyun Park, numero due del Rolex Ranking, che era 60ª e ultima dopo tre turni.

 

TERZO GIRO - La coreana Sei Young Kim ha continuato la sua corsa di testa, rimanendo al vertice con 200 (65 67 68, -16) colpi nel CME Group Tour Championship, ultimo evento stagionale del LPGA Tour e anche atto finale della Race to the CME Globe, la versione al femminile, ma con montepremi ben più ridotto, della FedEx Cup maschile.

Quest’anno il regolamento della Race è stato cambiato: non più reset dei punti conquistati in stagione con assegnazione di altri prestabili, ma tutte le 60 concorrenti ammesse sono ripartite da zero, ossia con pari possibilità di assicurarsi il trofeo vincendo la gara. La prima moneta di 1.500.000 dollari, la più alta in assoluto per un evento femminile, è l’insieme di 500.000 dollari per il titolo e di un milione di dollari per il CME Globe, su un montepremi totale di cinque milioni di dollari.

Sul percorso del Tiburón Golf Club (par 72), a Naples in Florida, la leader, 26enne di Seoul nove volte a segno nel circuito e cinque nel LPGA Korean Tour, pur avendo marciato con quattro birdie senza bogey per il 68 (-4) ha faticato a contenere il ritorno di Nelly Korda, seconda con 201 (-15), che dopo essere partita con un doppio bogey ha infilato otto birdie per il 66 (-6). La volata verso il jackpot potrebbe anche ridursi a un duello tra le due, poiché la tedesca Caroline Masson, terza con 204 (-12), ha quattro colpi di ritardo, ne accusa cinque l’inglese Charley Hull, quarta con 205 (-11), e sono a sei (206, -10) Jessica Korda, sorella di Nelly, la coreana Jin Young Ko numero uno mondiale che non è al top per un infortunio non pienamente smaltito e che comunque ha rimontato dalla 23ª piazza, l’australiana Su Oh e la canadese Brooke M. Henderson.

Sarà difficile che possano ripetersi Lexi Thompson, vincitrice della gara lo scorso anno, nona con 207 (-9) e la thailandese Ariya Jutanugarn, campionessa uscente della Race, 16ª con 208 (-8) insieme alla coreana Jeongeun Lee6. Deludenti la cinese Shanshan Feng, 33ª con 214 (-2), e la coreana Sung Hyun Park, numero due del Rolex ranking, 60ª ed ultima con 223 (+7).

 

SECONDO GIRO - La coreana Sei Young Kim ha mantenuto il comando con 132 (65 67, -12) colpi del CME Group Tour Championship, ultimo evento stagionale del LPGA Tour e anche atto finale della Race to the CME Globe, la versione al femminile, ma con montepremi ben più ridotto, della FedEx Cup maschile.

Quest’anno il regolamento della Race è stato cambiato: non più reset dei punti conquistati in stagione con assegnazione di altri prestabili, ma tutte le 60 concorrenti ammesse sono ripartite da zero, ossia con pari possibilità di assicurarsi il trofeo vincendo la gara. La prima moneta di 1.500.000 dollari, la più alta in assoluto per un evento femminile, è l’insieme di 500.000 dollari per il titolo e di un milione di dollari per il CME Globe, su un montepremi totale di cinque milioni di dollari.

Sul percorso del Tiburón Golf Club (par 72), a Naples in Florida, Sei Young Kim, 26enne di Seoul nove volte a segno nel circuito e cinque nel LPGA Korean Tour, ha tenuto alto il ritmo con sei birdie e un bogey per il 67 (-5) con cui ha lasciato a due colpi la tedesca Caroline Masson (134, -10). Al terzo posto con 135 (-9) Nelly Korda e la canadese Brooke M. Henderson, al quinto con 136 (-8) l’australiana Su Oh e al sesto con 137 (-7) Lexi Thompson, campionessa uscente della gara, Jessica Korda, sorella di Nelly, e la cinese Yu Liu. Può recuperare la giapponese Nasa Hataoka, che si trova tra le sei concorrenti in nona posizione con 138 (-6), mentre appare più difficile il compito della coreana Jeongeun Lee6, 15ª con 139 (-5). Sembrano invece già fuori gioco, se non altro per il tipo di rendimento che stanno fornendo, la coreana Jin Young Ko, numero uno mondiale, 23ª con 140 (-4), peraltro sofferente per un infortunio non pienamente smaltito, la cinese Shanshan Feng e la thailandese Ariya Jutanugarn, vincitrice della Race nel 2018 e nel 2016, 29.e con 142 (-2), l’altra coreana Sung Hyun Park, numero due del Rolex ranking, 37ª con 144 (par), e l’australiana Minjee Lee, 43ª con 145 (+1).

 

PRIMO GIRO - La caccia alla prima moneta record del circuito, 1,5 milioni di dollari su un montepremi di cinque milioni di dollari, è iniziata con la coreana Sei Young Kim al vertice con 65 (-7) colpi del CME Group Tour Championship, ultimo evento stagionale del LPGA Tour e anche atto finale della Race to the CME Globe, la versione al femminile, ma con montepremi ben più ridotto, della FedEx Cup maschile.

Quest’anno il regolamento della Race è stato cambiato: non più reset dei punti conquistati in stagione con assegnazione di altri prestabili, ma tutte le 60 concorrenti ammesse sono ripartite da zero, ossia con pari possibilità di assicurarsi il trofeo vincendo la gara. E la prima moneta è l’insieme di 500.000 dollari per il titolo e di un milione di dollari per il CME Globe.

Sul percorso del Tiburón Golf Club (par 72), a Naples in Florida, Sei Young Kim, 26enne di Seoul nove volte a segno nel circuito e cinque nel LPGA Korean Tour, ha messo insieme un eagle e cinque birdie, senza bogey, per lasciare a due lunghezze la connazionale So Yeon Ryu, Nelly Korda, forse la più in forma tra le statunitensi, e l’inglese Georgia Hall (67, -5), Al quinto posto con 68 (-4) Marina Alex, Lizette Salas, la canadese Brooke M. Henderson, la tedesca Caroline Masson e la danese Nanna Koerstz Madsen.

Ritardi già importanti, anche se recuperabili, per Lexi Thompson, 17ª con 70 (-2), che difende il titolo nel torneo, e per le coreane Jin Young Ko, leader mondiale, e Sung Hyun Park, numero due, per la cinese Shanshan Feng e per l’australiana Minjee Lee, 22.e con 71 (-1). Un colpo in più per la coreana Jeongeun Lee6, 33ª con 72 (par), e salvo improbabili miracoli, nessuna chance per la thailandese Ariya Jutanugarn, 57ª e ultima con 76 (+4), di confermare il successo nella Race to the CME Globe, che aveva ottenuto anche nel 2016.

LA VIGILIA - Si conclude la stagione del LPGA Tour con la disputa del CME Group Tour Championship (21-24 novembre) anche atto finale della Race to the CME Globe, la versione al femminile, ma con montepremi ben più ridotto, della FedEx Cup maschile.

Sul percorso del Tiburón Golf Club, a Naples in Florida, 60 concorrenti si contenderanno il montepremi di 5.000.000 di dollari con prima moneta di 1.500.000 dollari, cifra record per il circuito. Difende il titolo del torneo Lexi Thompson, che nel 2017 si era assicurata la Race to the CME Globe, appannaggio lo scorso anno e nel 2016 della thailandese Ariya Jutanugarn.

Fari puntati sulla coreana Jin Young Ko, leader della classifica mondiale, dell’ordine di merito, dove non può più essere superata, e della Race (p. 4148) con largo margine sulla canadese Brooke M. Henderson (p. 2.907), che terminò nel 2018 sulla scia della Jutanugarn. Punti che, però, non contano più. Infatti con il nuovo regolamento sono stati azzerati e tutte le 60 concorrenti partiranno alla pari: la prima classificata riceverà 500.000 dollari per il successo nella gara e un milione di dollari di bonus quale vincitrice della Race.

La Ko sarebbe stata la grande favorita, ma attualmente soffre per un problema alla caviglia che l’ha costretta al ritiro negli ultimi due eventi a cui ha preso parte, e pertanto potrebbe non avere la possibilità di esprimersi al meglio. Da ricordare, comunque, che la 24enne di Seoul ha dominato nella stagione conquistando quattro titoli (su sei totali nel suo palmarèe), di cui due in major.

Tante le possibili protagoniste tra le quali ricordiamo, oltre alla Henderson, l’australiana Minjee Lee, le coreane Jeongeun Lee6, Sung Hyun Park, Hyo Joo Kim e Sei Young Kim, le statunitensi Nelly Korda, Danielle Kang e la stessa Thompson, quindi la Jutanugarn e la cinese Shanshan Feng. In gara anche la neozelandese Lydia Ko, che da tempo ha perso la brillantezza  che al suo ingresso nel LPGA Tour l’aveva condotta in cima al Rolex Ranking e che in quel periodo inaugurò l’albo d’oro della Race to the CME Globe, vincendola nel 2014 e nel 2015.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Primo piano

  • Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione
    Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione 26/10/2024

    Il tedesco Thomas Gögele, con 197 (64 66 67, -19) colpi, ha vinto il Sergio Melpignano Senior Italian Open, torneo del Legends Tour disputato al San Domenico Golf (par 72) di Savelletri di Fasano (Brindisi). Primo successo sul circuito over 50 per Gögele, che ha saputo tenere salda la leadership sin dal primo dei tre round. Il gallese Bradley Dredge non è riuscito nel sorpasso, confermandosi in seconda posizione con 200 (-16). Terzo posto tutto inglese con 202 (-14) per Simon Griffiths e Andrew Marshall. Il trofeo di miglior italiano è andato ad Emanuele Canonica, che ha chiuso la gara ottavo con 206 (-10) davanti ad Alessandro Tadini, decimo con 207 (-9). Michele Reale si è posizionato 32° con 213 (-3), Mauro Bianco, 52° con 218 (+2), Gianluca Pietrobono, 60° con 231 (+15). Il campione uscente, James Kingston, ha concluso al 18° posto con 209 (-7)

    (Per continuare a leggere cliccare sul titolo)

Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

    (Cliccare sul titolo per continuare a leggere)

Viaggi

Attualità

Cerca