Edoardo Molinari, autore di una tonica prestazione, si è classificato nono con 269 (68 68 67 66, -11) colpi nel Dubai Duty Free Irish Open, il secondo degli otto eventi Rolex Series dell’European Tour disputato al Lahinch GC (par 70), nella città da cui il circolo prende nome in Irlanda. Al 27° posto con 274 (70 68 69 67, -6) Nino Bertasio e al 55° con 280 (68 70 70 72, par) Lorenzo Gagli.
Con una rimonta dalla nona piazza e propiziata da un gran 62 (-8), ha vinto con 264 (67 71 64 62, -16) colpi lo spagnolo Jon Rahm, 25enne di Barrika al quarto titolo sul circuito e il terzo nelle Rolex Series, che ha lasciato a due lunghezze l’inglese Andy Sullivan e l’austriaco Bernd Wiesberger (266, -14) e a tre altri due inglesi Eddie Pepperell e Robert Rock, leader dopo tre giri, e l’iberico Rafa Cabrera Bello (267, -13), con gli ultimi due che hanno provato a contrastare il vincitore fin quasi al termine. Stesso score di Molinari per il tedesco Martin Kaymer, 23ª posizione con 273 (-7) per l’inglese Tommy Fleetwood e 31ª con 275 (-5) per lo scozzese Russell Knox, che difendeva il titolo.
Jon Rahm, nel cui palmares figurano anche tre successi sul PGA Tour, dove svolge maggiormente l’attività, ha rimontato con un eagle, otto birdie e due bogey. E’ il primo giocatore a siglare tre gare delle Rolex Series, è salito al vertice dell’ordine di merito (Race To Dubai) ed è tornato nella top ten del World Ranking. Edoardo Molinari ha risalito la classifica di cinque posizioni con sei birdie e due bogey per il 66 (-4), Nino Bertasio ha girato in 67 (-3) con quattro birdie e un bogey e Lorenzo Gagli in 72 (+2) con due birdie e quattro bogey. Sono usciti al taglio Andrea Pavan, 67° con 140 (70 70, par), Renato Paratore, 117° con 144 (70 74, +4), e Guido Migliozzi, 134° con 146 (68 78, +6).
Robert Rock, 42enne di Rugeley, due titoli nel circuito di cui uno in un Open d’Italia (2011), ha realizzato undici birdie, di cui sei di fila a chiudere, e un bogey mancando il 59 per pochi centimetri. E’ inseguito a un colpo dallo spagnolo Rafa Cabrera Bello e dall’inglese Eddie Pepperell (198, -12). Al quarto posto con 199 (-11) il sudafricano Zander Lombard, un vetta dopo due turni, e al quinto con 200 (-10) l’austriaco Bernd Wiesberger e l’inglese Andy Sullivan. Ha recuperato 29 posizioni l’altro iberico Jon Rahm, nono con 202 (-8), e possono solo aspirare a risalire la classifica il tedesco Martin Kaymer, 22° con 204 (-6), lo scozzese Russell Knox, campione uscente, 25° con 205 (-5), e l’inglese Tommy Fleetwood, 29° con 206 (-4).
Edoardo Molinari ha girato in 67 (-3) con quattro birdie e un bogey, Nino Bertasio ha segnato un parziale di 69 (-1) con tre birdie e due bogey e Lorenzo Gagli ha fissato con tre birdie e tre bogey il 70 del par. Sono usciti al taglio Andrea Pavan, 67° con 140 (70 70, par), Renato Paratore, 117° con 144 (70 74, +4), e Guido Migliozzi, 134° con 146 (68 78, +6).
E’ passato dal secondo al primo posto con 131 (64 67, -9) il sudafricano Zander Lombard, emergente 24enne di Pretoria in cerca del primo successo sul circuito che si è fatto largo con cinque birdie e due bogey per il parziale di 67 (-3). Lo seguono con 132 (-8) l’inglese Eddie Pepperell e con 133 (-7) lo spagnolo Jorge Campillo, l’inglese Lee Westwood e il messicano Abraham Ancer, che gioca sul PGA Tour. Un colpo in più per il danese Thorbjorn Olesen, sesto con 134 (-6), e in risalita lo scozzese Russell Knox, campione in carica, da 19° a 12° con 135 (-5). Avranno probabilmente difficoltà per rientrare nella corsa per il titolo l’inglese Tommy Fleetwood, il tedesco Martin Kaymer e l’irlandese Padraig Harrington, al comando dopo un turno, 21.i come Molinari, e l’iberico Jon Rahm stesso score di Gagli e Bertasio.
Sono usciti al taglio Andrea Pavan, 67° con 140 (70 70, par), Renato Paratore, 117° con 144 (70 74, +4), e Guido Migliozzi, 134° con 146 (68 78, +6).
Leader con 63 (-7) è l’irlandese Padraig Harrington, 48 anni, tre major nel palmares insieme a dodici titoli sul circuito e a tre sul PGA Tour, che con otto birdie e un bogey, in una graduatoria molto corta, ha lasciato a un colpo il sudafricano Zander Lombard (64, -6) e a due l’australiano Wade Ormsby, il francese Michael Lorenzo Vera, il coreano Hyowon Park, il danese Thorbjorn Olesen e gli inglesi Lee Slattery, Eddie Pepperell e Chris Paisley (65, -5). Nel gruppo al decimo posto con 66 (-4) il tedesco Martin Kaymer, l’irlandese Shane Lowry, gli inglesi Ian Poulter e Lee Westwood e il messicano Abraham Ancer, che esercita l’attività sul tour americano. Al 19° con 67 (-3) lo scozzese Russell Knox, campione in carica, lo spagnolo Jon Rahm e l’inglese Tommy Fleetwood.
Difende il titolo lo scozzese Russell Knox, che proverà a fare la doppietta per emulare il connazionale Colin Montgomerie, l’ultimo a riuscirci (1996-1997), ma nelle previsioni della vigilia sono più gettonati lo spagnolo Jon Rahm (suo il titolo nel 2017) e gli inglesi Tommy Fleetwood e Matt Wallace. Tanti altri i possibili protagonisti tra i quali ricordiamo, gli inglesi Ian Poulter, Tyrrell Hatton e Lee Westwood, il danese Thorbjorn Olesen, l’irlandese Shane Lowry, l’iberico Rafa Cabrera Bello, il belga Thomas Pieters, il tedesco Martin Kaymer, che sembra dare segni di risveglio dopo un lungo oblio, i sudafricani Justin Harding e Christiaan Bezuidenhout, reduce dal successo nell’Andalucia Masters. Chiedono spazio anche il thailandese Thongchai Jaidee e i cinesi Haotong Li e Ashun Wu, mentre sarà seguito con una certa curiosità il messicano Abraham Ancer, la cui carriera sul PGA Tour fino ad ora non è stata esaltante. Non sembrano attualmente in condizioni di competere per il titolo l’irlandese Padraig Harrington e i nordirlandesi Graeme McDowell e Darren Clarke, ma sicuramente avranno un grande supporto dal pubblico.
Il torneo su GOLFTV - Il Dubai Duty Free Irish Open viene teletrasmesso in diretta e in esclusiva su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it) ai seguenti orari: giovedì 4 luglio e venerdì 5, dalle ore 11,30 alle ore 19,30; sabato 6 e domenica 7, dalle ore 13 alle ore 18. Commento di Nicola Pomponi, Alessandro Bellicini e di Maurizio Trezzi.